Caso scontrini: l'ex sindaco di Roma Marino condannato a due anni
La Corte d'Appello di Roma ha condannato l'ex primo cittadino della Capitale a due anni di reclusione. La difesa non ci sta: “Responsabilità inesistente”
La Cassazione assolve l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino
Ignazio Marino, ex sindaco di Roma, è stato condannato a due anni di reclusione in relazione al caso cene-scontrini. L'ex primo cittadino della Capitale era stato assolto in primo grado. La sentenza contro Marino è stata emessa dalla III sezione della Corte d'Appello Roma davanti alla quale il professore genovese ha dovuto rispondere dalle accuse di peculato.
Ignazio Marino condannato per il caso scontrini
Il difensore di Marino, l’avvocato Enzo Musco, ha spiegato nel corso del suo intervento: "La responsabilità di Ignazio Marino è inesistente". Poi ha proseguito: "Si ha l’impressione, leggendo l’atto di appello, che la procura consideri il sindaco della Capitale d’Italia, una sorta di burocrate che lavora a tempo per cene tutto sommato di poco conto. Marino è riuscito a far guadagnare alla Capitale somme ben superiori alle modeste spese di rappresentanza sostenute".
Giustificativi delle spese sostenute
"Inoltre – ha detto ancora il penalista prima della lettura della sentenza – i giustificativi delle spese sostenute da Marino erano sottoposti alle rigide regole dell’amministrazione pubblica e passavano per un triplice controllo: cerimoniale, ragioneria e Corte dei Conti. E nessun organo di controllo ha mai mosso alcun rilievo al professor Marino quando era sindaco".