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Giovedì, 25 Aprile 2024
Emergenze

Siccità, via libera al decreto: in arrivo multe fino a 50mila euro

Approvato in Consiglio dei ministri il primo decreto acqua. In arrivo anche una raffica di assunzioni e concorsi nella Pubblica Amministrazione

E così il governo fermò la siccità con le multe

Multe fino a 50mila euro per chi estrae e utilizza acqua pubblica senza autorizzazione. Questa è solo una delle tante novità del decreto acqua approvato dal Consiglio dei ministri, contenente nuove disposizioni per il contrasto della siccità e il rafforzamento delle infrastrutture idriche. Il decreto siccità prevede anche la nomina di un commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica. "Affrontiamo il problema in modo strutturale prima che diventi emergenza", da dichiarato la premier Giorgia Meloni ai microfoni del Tg2. "Da circa 20 anni l'Italia è vittima di un problema ciclico legato alla siccità, nessun governo aveva scelto di affrontarlo in modo strutturale fino ad ora, noi scegliamo di farlo prima che diventi una emergenza. Lo facciamo - ha spiegato - mettendo in rete in una cabina di regia tutti i vari livelli istituzionali che si occupano di questa materia, semplificando le procedure per alcune opere che sono importanti subito, dal tema della capienza degli invasi fino al riutilizzo delle acque reflue". 

Sul tavolo del Cdm, durato poco più di un'ora, anche un decreto legge per il rafforzamento della Pubblica Amministrazione (PA), che prevede 3mila assunzioni straordinarie, 2100 delle quali nelle forze dell'ordine. "Rafforziamo la sicurezza dell'Italia". Andiamo per ordine.

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Decreto acqua: multe fino a 50mila euro

Il problema della siccità è sotto gli occhi di tutti e necessita si interventi immediati. In quest’ottica il Consiglio dei ministri ha approvato oggi il decreto siccità, composto da 16 articoli, che punta a liberare gli 8 miliardi di euro già stanziati, soprattutto dal Pnrr, per rattoppare la rete idrica nazionale e costruire migliaia di mini-invasi multifunzionali. In particolare la bozza del decreto acqua prevede procedure accelerate e tempi certi per gli interventi di miglioramento dell'efficienza delle infrastrutture idriche e di dragaggio degli invasi, e un fondo specifico per questi ultimi.

Introdotte multe fino a 50mila euro per chi estrae e utilizza acqua pubblica senza autorizzazione. Lo prevede l'articolo 13: "All'articolo 17 del Regio decreto 11 dicembre 1933, n.1775, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 3: 1) al primo periodo, le parole: 'da 4.000 euro a 40.000 euro' sono sostituite dalle seguenti: 'da 8.000 euro a 50.000 euro'; 2) al secondo periodo, le parole: 'da 400 euro a 2.000 euro' sono sostituite dalle seguenti: 'da 2.000 euro e 10.000 euro'".

Nasce la cabina di regia per la crisi idrica

Nasce la cabina di regia per la crisi idrica, per effettuare una ricognizione delle opere e degli interventi di urgente realizzazione per far fronte nel breve termine alla crisi idrica. La prima riunione ci sarà entro un mese. La cabina di regia sarà presieduta dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Commissario straordinario nazionale dovrà predisporre interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica.

Mediante l’applicazione delle semplificazioni previste per gli investimenti pubblici finanziati con fondi nazionali ed europei, si promuoverà una rimodulazione delle risorse per il settore, con l’intento di promuovere la realizzazione degli interventi più urgenti e di rapida attuazione. Semplificazioni anche per le attività di riutilizzo delle acque reflue depurate, sino al 31 dicembre 2023, e per la realizzazione di impianti di desalinizzazione. Alle opere ritenute urgenti per il contrasto della crisi idrica si applicheranno procedure semplificate e si ridurranno i tempi per le attività di verifica dell’impatto ambientale. Entro il 30 settembre 2023, le Regioni potranno intervenire per mettere in efficienza gli invasi esistenti, in particolare attraverso le attività di manutenzione da fanghi e sedimenti.

Il commissario straordinario, che resterà in carica fino al 31 dicembre 2023, con un’eventuale proroga fino al 31 dicembre 2024, interverrà con poteri sostitutivi in caso di inerzia o ritardo nella realizzazione degli interventi e sulla gestione delle risorse idriche. Su delega del presidente del Consiglio dei ministri, poi, potrà intervenire adottando, in via sostitutiva, gli atti o i provvedimenti o, se necessario, dando esecuzione ai progetti. Gli Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici e per il contrasto ai fenomeni di scarsità idrica, istituiti presso ciascuna Autorità di bacino distrettuale, monitoreranno il corretto utilizzo delle risorse.

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Dl rafforzamento PA: 3mila assunzioni straordinarie

Via libera del Cdm anche a un decreto legge per il rafforzamento della Pubblica Amministrazione, per aumentare gli organici in vista dell’attuazione delle riforme legate al Pnrr. In arrivo 3.000 nuove assunzioni nella Pubblica amministrazione, più di 2.100 per le forze di sicurezza, "un segnale concreto per i cittadini e per i servitori dello Stato che ogni giorno assicurano il controllo del territorio", ha dichiarato la premier. Due terzi del nuovo organico riguardano carabinieri, guardia di finanza, vigili del fuoco, polizia, capitanerie di porto e guardia costiera. Queste assunzioni sono finanziate attraverso l'ultima legge di Bilancio con i fondi previsti per la sicurezza, quelle nei ministeri sono coperte dalla manovra del governo Draghi.

Nel Dl PA c'è anche l'aumento del compenso fino al 30% per i ricercatori che vincono finanziamenti di ricerca, ad esempio i progetti Gant Horizon e Marie Curie. In Consiglio sono stati approvati "provvedimenti per aumentare gli incentivi che portano i ricercatori che sono scappati all'estero a rientrare in Italia - ha spiegato la Meloni -, perché noi vogliamo che gli italiani abbiano la possibilità di trovare qui le condizioni migliori per lavorare". Un incentivo ai ricercatori a rimanere in Italia ma anche per attirarne di nuovi dall'estero.

In salvo, almeno fino al 31 dicembre prossimo, i lavoratori del servizio di contact center '1500', il numero di pubblica utilità istituito nel 2020 durante l’emergenza covid per dare informazioni sulle misure di prevenzione, sui vaccini, sui green pass e sulle pratiche burocratiche. Nel decreto PA è stata inserita la norma finalizzata a garantire la continuità del servizio per i lavoratori di Almaviva Contact. La disposizione - si legge in una nota del Ministero delle Imprese e del Made in Italy - permetterà ai dipendenti della società di continuare a operare almeno fino al 31 dicembre prossimo, attraverso uno stanziamento di 5 milioni di euro.

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