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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Letta e Conte quasi amici: la santa alleanza fra Pd e M5s con il compito di arginare la destra

Si è perso un po’ di tempo quando Conte sembrava pronto a fare il suo partito dopo lo scontro tutto interno con Beppe Grillo. Ma ora può andare avanti con la trasformazione del Movimento in un partito a 5 Stelle a l’alleanza strutturale con i democratici

Ad un certo punto è arrivato Mario Draghi e il Movimento 5 Stelle ha dovuto fare una scelta precisa: restare forza di Governo oppure rinunciare a dare la fiducia al nuovo esecutivo, restando fedele alle idee che avevano accompagnato il governo di Giuseppe Conte. Beppe Grillo uscì dalle consultazioni con l’ex Presidente della Bce entusiasta di aver incontro “Draghi che è un grillino”, di fronte al quale il garante del Movimento ha sempre rivendicato di aver strappato il Ministero della Transizione Ecologica. Da lì però il Movimento ha cominciato a sganciarsi definitivamente dalla posizione di Movimento del popolo, per virare verso il centrosinistra, soprattutto con Giuseppe Conte che è il vero riferimento per il Partito Democratico. 

E’ infatti con l’avvocato pentastellato che il segretario democratico Enrico Letta sta lavorando ad un progetto di lungo termine in grado di ricreare una sorta di nuovo Ulivo. Per fare questo si è cominciato a lavorare sui temi, certo ma il Movimento non poteva più essere quello dei Vaffa e così, portando in dote una serie di riforme fatto quando erano forza di Governo, il Movimento ha cominciato a scrollarsi di dosso il mantello del populismo per abbracciare la politica vera, quella fatta di mediazione e tavoli di lavoro. 

Dal canto suo però il Partito Democratico non è che fosse un monolite pronto alla nuova alleanza. Anzi è un partito logorato dalle correnti e anche in crisi di identità. Così direttamente dalla Francia è arrivato il pacificatore Enrico Letta, che si è candidato alla segreteria, ha messo a tacere le guerre intestine, che probabilmente riprenderanno con calma a tempo debito; ha serrato le fila del consenso con alcuni temi cari alla sinistra quali lo ius soli, la dote ai 18enne con l’aumento delle tasse sui grandi patrimoni e la legge Zan.

Si è perso un po’ di tempo perché Conte stava per fare il suo partito dopo lo scontro tutto interno con Beppe Grillo. Ma ora che in casa 5 Stelle sembra tornata la pace, Conte può andare avanti con la trasformazione del Movimento in un partito a 5 Stelle a l’alleanza strutturale con il Partito Democratico. Anche perché, con un Centrodestra che insieme sfonda il 50% dei voti ai sondaggi, ci sarà molto da lavorare per recuperare elettorato e consensi fra gli italiani. 

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