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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Un tweet di Salvini mette in pericolo i militari italiani in Libano

Preoccupazione per i soldati italiani impegnati nella missione Unifil trapela dal ministero della Difesa dopo che il ministro dell'interno in visita in Israele ha accostato ai "terroristi islamici" la fazione sciita Hezbollah attiva proprio sul confine rovente tra Israele e Libano

È bastato un tweet per vanificare anni di lavoro e diplomazia: imbarazzo ma soprattuto preoccupazione trapela dal ministero della Difesa dopo che il ministro dell'interno Matteo Salvini in visita in Israele ha accostato ai "terroristi islamici" la fazione sciita libanese Hezbollah attiva sul confine pacificato solo grazie alla presenza della missione Onu "Unifil" che vede l'impegno di 1100 militari italiani supportati da 278 mezzi terrestri e 6 mezzi aerei.

Che cosa ha detto Salvini

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"Chi vuole la pace, sostiene il diritto all’esistenza ed alla sicurezza di Israele. Sono appena stato ai confini nord col Libano, dove i terroristi islamici di Hezbollah scavano tunnel e armano missili per attaccare il baluardo della democrazia in questa regione". Così da Israele via Twitter il ministro dell’Interno Matteo Salvini che in un altro post scrive: "Per combattere il terrorismo islamico e riportare pace e stabilità, per un rapporto sempre più stretto fra scuole, università ed imprese, per cooperare in ricerca scientifica e sanitaria, per rinsaldare collaborazione e amicizia fra popolo italiano e popolo israeliano: io ci sono". E ancora, dicendosi "felice di tornare in Israele da ministro": "Aspettiamo che anche Onu ed Unione europea facciano la loro parte".

Queste parole hanno fatto letteralmente saltare dalla sedia i pacekeepers italiani da anni impegnati nella difficile attività di pacificazione dell'area.

Hezbollah, l'imbarazzo della Difesa Italiana

"Non vogliamo alzare nessuna polemica, ma tali dichiarazioni mettono in evidente difficoltà i nostri uomini impegnati proprio a Sud nella missione Unifil, lungo la blue line. Questo perché il nostro ruolo super partes, vicini a Israele e al popolo libanese, è sempre stato riconosciuto nell'area". "Tra l'altro l'Onu - sottolineano - la sua parte la sta già facendo, c'è una missione, si chiama Unifil, da oltre 12 anni, e il comando è oggi sotto la guida italiana per la quarta volta"

"Non capisco lo stupore, che ho letto su un'agenzia, per la definizione di Hezbollah come terroristi islamici", replica il vicepremier in conferenza stampa da Gerusalemme: "Se si scavano tunnel sotterranei a decine di metri che sconfinano nel territorio israeliano, non penso lo si faccia per andare a fare la spesa".

Tuttavia bordate contro Salvini arrivano anche dai colleghi di governo: 

"La geopolitica è materia complessa e necessita di competenze e sensibilità, non a caso è materia della Farnesina -  scrive su Facebook Manlio Di Stefano del MoVimento 5 Stelle, sottosegretario agli Affari Esteri - Parlare di Hezbollah, di Libano, di Gaza, di Israele e di Palestina significa studiare oltre 70 anni di storia di conflitti (e quasi 2000 di popoli) e capirne mutazioni, società e possibilità concrete.
Farlo senza cognizione di causa, solo per schierarsi dalla parte del più forte, fa male a quei popoli, alla pace e ai nostri uomini in missione UNIFIL. La spettacolarizzazione di tutto porta a gaffe pericolose che andrebbero evitate".

Che cos'è la missione Unifil

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La missione UNIFIL nasce sotto l'egida delle Nazioni Unite a seguito dell'invasione del Libano da parte di Israele nel Marzo 1978. Dal 2006 prevede l'impiego di 15.000 uomini schierati in territorio libanese a sud del fiume Litani, che su richiesta del Governo libanese, agiscono come "forze cuscinetto" tra i contendenti. I Caschi Blu italiani assicurano il controllo della Blue Line, la linea di demarcazione lunga circa 51 chilometri che separa il Libano da Israele e che, convenzionalmente, permette l’identificazione di violazioni accidentali tra le parti.​

Oggi la Task Force che impiega il Reggimento cavalleggeri “Guide” (19°),e unità dell’8° Reggimento Bersaglieri di Caserta, assicura il monitoraggio della cessazione delle ostilità favorendo, con la sua azione, il mantenimento della tranquillità dell’area insieme al contributo ghanese e irlandese. ​Dallo scorso 19 ottobre ha assunto il comando del Settore Ovest. 

Che cosa è Hezbollah

Hezbollah, il "Partito di Dio" del sayyid Hasan Nasrallah, è un movimento politico e militare sciita libanese, che in alcune zone del Libano è attivo anche in campo sociale. Nato con l'aiuto iraniano nel giugno del 1982 come forza di resistenza all'occupazione israeliana (1978-2000), ha partecipato per la prima volta nel 1992 alle elezioni politiche. Hezbollah, sostenuto storicamente anche dalla Siria, è un partito rappresentato in Parlamento e nel governo.

Nelle ultime elezioni parlamentari libanesi del 6 maggio, Hezbollah ha rivendicato la "vittoria politica della resistenza" insieme ai suoi alleati. La sua propaganda passa dalla tv al-Manar ('Il Faro').

Hezbollah si è legittimato come movimento di resistenza armato contro l'occupazione israeliana, ma negli ultimi anni fa i conti con un calo di consensi e popolarità dovuto sia ai 34 sanguinosi giorni di guerra del 2006, innescata da un attacco oltre confine contro Israele, sia al coinvolgimento del suo braccio armato nel conflitto in Siria al fianco delle truppe del presidente Bashar al-Assad.

Nel marzo del 2016 la Lega Araba ha dichiarato Hezbollah "organizzazione terroristica", dopo che il Consiglio di Cooperazione del Golfo (Ccg) aveva fatto lo stesso con la milizia del movimento sciita. L'ala paramilitare di Hezbollah è stata inserita nella lista nera dei gruppi terroristici dell'Unione Europea nel luglio del 2013, per gli Stati Uniti, ma anche per Canada e Australia, tra gli altri, l'intero movimento è un'"organizzazione terroristica".

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