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Giovedì, 18 Aprile 2024
La scheda

Che fine ha fatto Alfredo Cospito

L'anarchico è in sciopero della fame da quattro mesi per protestare contro il 41 bis

Giornata chiave quella di domani venerdì 24 febbraio nella vicenda giudiziaria di Alfredo Cospito, l'anarchico in sciopero della fame da quattro mesi per protestare contro il 41 bis. In Cassazione è, infatti, prevista la camera di consiglio che dovrà valutare il ricorso presentato dal difensore, l'avvocato Flavio Rossi Albertini, dopo il "no" del tribunale di Sorveglianza al reclamo con cui il penalista chiedeva l'annullamento del carcere duro disposto per quattro anni.

Cospito è attualmente ricoverato nell'ospedale San Paolo di Milano. Le sue condizioni restano critiche anche dopo essere tornato ad assumere integratori a base di sale e potassio ma, a detta del difensore, è pronto a tornare al digiuno totale se l'esito del giudizio di domani sarà negativo.

I Supremi giudici sono chiamati a decidere quindi se respingere l'istanza, ribadendo il carcere duro per il 55enne, annullare il provvedimento della Sorveglianza o rinviare gli atti a piazzale Clodio per una nuova valutazione. Quest'ultima ipotesi è stata sollecitata dal procuratore generale, Pietro Gaeta, che l'8 febbraio ha depositato la sua requisitoria. A detta del pg dal provvedimento della Sorveglianza emerge una "carenza di fattualità in ordine ai momenti di collegamento" con gli anarchici. "La verifica su tale punto essenziale - scrive il pg - non traspare nelle motivazioni del provvedimento" ma è "necessaria" e non può essere "desumibile interamente ed unicamente ne' dal ruolo apicale" ne' dall'essere egli divenuto 'punto di riferimento' dell'anarchismo in ragione dei suoi scritti e delle condanne riportate". Dal canto suo l'avvocato auspica "un annullamento senza rinvio". "La dilatazione dei tempi della decisione renderebbe incompatibile la stessa con le condizioni di salute del detenuto", afferma Rossi Albertini che nel ricorso agli ermellini sostiene che "corrisponde a violazione di legge il fatto che il Tribunale di Sorveglianza" abbia "equiparato l'attività comunicativa di Cospito (che viene dallo stesso inviata quale contributo personale alle assemblee o ai giornali anarchici, e che viene poi a sua volta altrettanto pubblicamente divulgata da questi ultimi attraverso il web, nei notori siti d'area ovvero di controinformazione) ai cosiddetti 'pizzini', ovvero ai messaggi criptici che vengono veicolati dal detenuto all'esterno, spesso attraverso i parenti, sfruttando a tal fine le occasioni di contatto infra-murario ed esterno tipicamente connesse ad un ordinario regime di detenzione".

Massima allerta sul fronte dell'ordine pubblico: la Questura ha potenziato i controlli intorno al "Palazzaccio" dove alle 11 è previsto un sit in di sostegno da parte di militanti anarchici. Sempre a Roma alcuni manifestanti hanno esposto uno striscione e acceso alcuni fumogeni all'Altare della Patria (quattro gli identificati dalla polizia) mentre a Trento è comparso uno striscione con la scritta "Chiudere il 41bis, abolire l'ergastolo ostativo, fuori Alfredo dal 41 bis".

Il blitz degli anarchici all'Altare della Patria 

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