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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

"Tsipras chi?": il ritratto del piccolo Che, 'pericolo numero uno' dell'Ue

"Tsipas chi?" è il titolo del libro di Matteo Pucciarelli e Giacomo Russo Spena (edizioni Alegre) che racconta la nascita di quello che Der Spiegel ha definito come "il pericolo numero uno dell'Europa"

Vive sotto scorta. Sei agenti piantonano la sede di Syriza, al settimo piano di un palazzo che affaccia su una piazza popolare del quartiere Eleftherias. Siamo in pieno centro, ad Atene. Alexis Tsipras è l'astro nascente della sinistra europea. Una sinistra che inizia a far paura non solo all'interno della Grecia, ma che ha ormai fatto irruzione nell'Europa della troika, dei diktat di Angela Merkel e delle misure di austerità.

"Tsipras chi?" è il titolo del libro che i giornalisti Matteo Pucciarelli e Giacomo Russo Spena hanno scritto per le Edizioni Alegre. E proprio al settimo piano di questo palazzo, in "una struttura degli anni Settanta che se non fosse per i pc sulle scrivanie sembrerebbe ferma ad allora", hanno incontrato il leader di Syriza. 

Per capire chi è Tsipras e da dove viene, più che ascoltare le sue risposte è utile sapere che nel suo ufficio ci sono due manifesti incorniciati: entrambi riguardano le riforme sociali di Salvador Allende in Cile. Il primo è "la terra ai contadini". Il secondo "l'istruzione obbligatoria". "Poi - scrivono Pucciarelli e Russo Spena - c'è un piccolo Che Guevara pensoso, col sigaro in bocca. Un medaglione palestinese in bella mostra sulla grossa libreria, dove non mancano i classici greci, la storia del Panathinaikos (la sua squadra del cuore), ma nemmeno Il Capitale di Karl Marx".

L'ascesa di Tsipras parte dalla crisi. Inevitabile. Passa per la rabbia, per l'organizzazione del conflitto e arriva alle alternative proposte ai dettami di Bce, Fmi e Commissione europea. 

Personalmente sono convinto di una cosa: la ricetta che ci hanno imposto dalla leadership europea sarà insegnata nelle facoltà di Economia. E diranno: «Avete visto come si sono mossi? Ecco, fate il contrario». In primo luogo il debito è il risultato dei limiti e delle asimmetrie dell’unione monetaria. L’establishment ha risposto a una crisi di debito con l’austerità e la “svalutazione interna”. Lo ha fatto per salvare le banche che detenevano titoli di Stato dei paesi altamente indebitati, senza considerare che ciò avrebbe peggiorato le cose e aumentato il rapporto tra debito pubblico e Pil

tsipras_chi-2Chiaro. Anzi, chiarissimo. Tsipras ha subito indicato il "nemico" dei greci nel memorandum della troika. Quello è l'inizio della fine: "In quel momento il debito pubblico ha raggiunto livelli insostenibili andando fuori controllo". 

Classe '74, è solo di sei mesi più giovane di Matteo Renzi. Sono loro i "volti nuovi" della politica europea. "Ma io, a differenza di Renzi, non ho mai avuto un trattamento di favore dai media: non mi hanno mai dipinto come un “bravo ragazzo”, anzi hanno provato con testardaggine e determinazione a trasformare il mio essere giovane in un punto debole. La mia età come limite e non come risorsa". E alla richiesta di spiegazione da parte di Pucciarelli e Russo Spena, Tsipras non ha dubbi: "Probabilmente la posizione di Syriza, diversamente da quella di Renzi, fa paura ai poteri forti in Grecia e in Europa".

Non è un caso, non può esserlo, che Tsipras sia stato definito dal giornale tedesco Der Spiegel come "Il nemico numero uno dell’Europa". Per l'Europa dei mercati, "delle disuguaglianze sociali e delle divisioni all’interno dei suoi popoli" Tsipras si sente certamente "un rivale". Ma per il candidato più a sinistra delle Europee, la vera minaccia "è il neoliberismo: la politica del Ppe, che sfortunatamente viene seguita dalle socialdemocrazie, sta mettendo in pericolo la costruzione continentale. Noi vogliamo parlare di un’Europa solidale i cui perni siano la redistribuzione delle ricchezze, la democrazia, l’ecologia, i cittadini. Loro i numeri, noi le persone".

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