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Martedì, 23 Aprile 2024
La decisione

Il Senato nega il seggio a Claudio Lotito

All'ordine del giorno anche il caso del senatore Adriano Cario, eletto con il Maie nella circoscrizione Estero e un cambio tutto interno a Forza Italia

Claudio Lotito, Presidente della Lazio, resta fuori dal Senato. Lo ha deciso proprio l’Aula di Palazzo Madama che, con 155 sì, 102 no e 4 astenuti, ha approvato l'ordine del giorno presentato da Leu, con cui si chiedeva di rimandare il caso indietro, alla Giunta delle elezioni. Che cosa era successo? Alle scorse elezioni il patron della squadra di calcio della Capitale si era candidato al Senato con Forza Italia e non era scattato il suo seggio. Era invece entrato Vincenzo Carbone, anche lui candidato in Campania con la lista di Berlusconi, poi passato ad Italia Viva. Lotito, convinto di un errore nel conteggio dei voti di scarto, aveva fatto ricorso. Quel ricordo era prima passato per la Giunta, presieduta da Maurizio Gasparri, il quale aveva dato ragione a Lotito, rinviando la conferma del cambio al Senato. Oggi però questo ha rimandato il tutto alla Giunta, chiedendo la conferma dell’attuale composizione del Senato.

Claudio Lotito resta fuori dal Senato

Dunque non si muoverà dal suo posto il renziano Vincenzo Carbone e resta fuori Claudio Lotito. "Siamo felicissimi" è il commento di Matteo Renzi, senatore e leader di Italia Viva, in Aula al momento del voto dell'ordine del giorno. Felice anche lo stesso Carbone, che si è detto contento di come "la maggior parte dei senatori abbia capito le mie ragioni", ricordando che "la Giunta ha chiesto alcune schede di alcuni seggi per riesaminarle ma per metà di questi seggi mancano le schede perché distrutte e non certo l'ho fatto io, non avevo questo potere. Tuttavia, nonostante questo fatto così serio, la Giunta aveva deciso di andare avanti e per me è stato un colpo al cuore". 

All'ordine del giorno anche l'elezione contestata, ma dichiarata valida dalla Giunta di Adriano Cario, eletto con il Maie nella circoscrizione Estero. Oggi però il Senato ha deciso la sua decadenza. I senatori hanno infatti approvato con 132 voti favorevoli e 126 contrari un Odg a prima firma Malpezzi per la decadenza del senatore del gruppo Misto. La sua elezione era stata contestata in Giunta delle elezioni. La presidente Casellati ha quindi invitato la Giunta a "riunirsi per gli adempimento conseguenti". Il problema riguardava un caso di brogli in cui l'imprenditore calabrese sarebbe stato coinvolto. Secondo una perizia della Procura di Roma, ben 2.140 schede risultavano ''taroccate'', in quanto scritte da una cerchia ristretta di persone, e tutte con la medesima preferenza: Cario. In base a quanto emerso dall'esame calligrafico, la grafia con cui è scritto il nome del candidato in alcuni casi era identica, tanto da far pensare ai periti che fossero stati ricalcati. Le perizie erano agli atti di una inchiesta scattata in seguito al ricorso presentato dal candidato del Pd Fabio Porta e avente ad oggetto 32 sezioni di Buenos Aires, in Argentina, lo stesso seggio da cui proveniva Cario. 

Ultimo caso quello tutto interno a Forza Italia, con la senatrice di Forza Italia Anna Maria Minuto che lascia il posto a Michele Boccardi, anche lui tra le file forziste. Boccardi non sarebbe mai stato proclamato per un presunto errore della Corte di appello di Bari. Così ha deciso l'aula del Senato, confermando la decisione della Giunta, che, nel luglio del 2020, aveva riconosciuto il ricorso di Boccardi assegnandogli il seggio. Serviva solo la calendarizzazione. 
 

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