La Commissione d'inchiesta sulla gestione Covid chiesta dalla stessa maggioranza di Governo
Dopo la bocciatura della sfiducia al ministro della Salute Roberto Speranza, Italia Viva ma anche il centrodestra di Governo hanno presentato due richieste di istituzione di una Commissione d'Inchiesta per far luce sugli errori commessi all'inizio della pandemia
Una poltrona sempre più scomoda quella su cui siede il ministro della Salute Roberto Speranza. Oggi in Senato la mozione di sfiducia presentata da Fratelli d'Italia è stata bocciata perché il centrodestra non ha sostenuto la richiesta presentata dal partito di Giorgia Meloni (lo stesso Matteo Salvini ha votato contro). Ma come il leader leghista aveva annunciato il centrodestra di governo ha depositato la proposta per istituire una commissione di inchiesta sull'epidemia di coronavirus in Italia.
Il documento è firmato da Massimiliano Romeo (Lega) Anna Maria Bernini (Forza Italia), Antonio De Poli (Udc) e Paolo Romani (Cambiamo!) e chiede che si indaghi per accertare se l'Italia era pronta a sostenere l'urto di una pandemia. Il famoso piano pandemico che l'Italia non aveva mai aggiornato e finito anche al centro del caso che vede il dirigente dell'Oms Ranieri Guerra indagato a Bergamo. Come da prassi saranno gli stessi parlamentari a dover accertare "se siano state poste in essere attività di depistaggio volte ad occultare e fare pressioni sui ricercatori della sede dell'Organizzazione mondiale della sanità di Venezia per far rimuovere dal web il dossier critico verso l'Italia, e ad opera di quali soggetti, siano essi organi dello Stato, organizzazioni o singoli individui siano state poste in essere".
In particolare il centrodestra chiede di "accertare come e da chi sia stato elaborato il piano pandemico del 2017 e se questo fosse un mero aggiornamento formale, riprendendo essenzialmente quanto disposto dal piano del 2006" e se "nell'ipotesi in cui il nostro Paese avesse aggiornato il proprio piano pandemico, seguendo le linee guida indicate negli anni scorsi dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), si sarebbe potuto limitare il numero dei morti". La commissione dovrà anche verificare, tra l'altro, se "nel caso in cui il piano fosse comunque da considerarsi idoneo, se un'immediata e corretta attivazione avrebbe potuto evitare l'epidemia o quanto meno ridurre i contagi e il numero delle vittime"; "se, nell'ipotesi in cui si fosse attivato un effettivo monitoraggio, sarebbe stato possibile individuare eventuali picchi anomali di infezioni respiratorie dentro ai pronto soccorso e agli ospedali lombardi e dunque prevenire l'epidemia".
Non solo. Nel documento si sottolinea il ritardo con cui sarebbe intervenuto il governo italiano. Viene infatti ricordato come l'Oms avesse emanato il primo bollettino ufficiale in cui segnalava l'esistenza nella zona di Wuhan di 44 pazienti con polmonite da eziologia sconosciuta il 5 gennaio mentre il governo italiano sia intervenuto solo il 31 gennaio a dichiarare lo stato di emergenza. Questo ritardo ha determinato la nascita del "caso Italia?". Questa la domanda che dovrà porsi la commissione se verrà istituita.
Anche Italia Viva chiede una Commissione d'inchiesta
Ma i partiti di centrodestra non sono i soli a voler far luce sulle ombre che pesano sull'inizio della pandemia in Italia. Con un disegno di legge formato da sette articoli il gruppo di Italia Viva in Senato ha depositato la proposta per l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta "sulla diffusione dell'epidemia di Covid-19, la gestione dell'emergenza pandemica, nonché sulle misure adottate per prevenire e contrastare la diffusione del virus e le conseguenze derivanti al Sistema Sanitario Nazionale".
Nel testo del disegno di legge a prima firma Faraone, sottoscritto da tutti i senatori di Iv, si legge che "la Commissione nello svolgimento delle sue funzioni, si avvarrà dei poteri tipici dell'autorità giudiziaria, avrà il delicato compito di approfondire tutte le questioni più determinanti e controverse relative alla gestione complessiva dell'emergenza pandemica e delle relative misure adottate per far fronte alla crisi sanitaria".
Si tratta per Iv di una commissione che "si rende necessaria alla luce delle numerose vicende controverse che hanno determinato l'avvicendarsi di episodi dai contorni ancora non del tutto chiari, circa le dinamiche che hanno portato alle decisioni più stringenti e alla gestione, non sempre trasparente, con la quale sono state adottate le misure per far fronte alla diffusione dei contagi, nonché in considerazione della tenuta del Paese e del suo tessuto economico e sociale, anche in virtù dell'alto numero dei casi registrati, giunti ad un totale prossimo ai 4 milioni".
La Commissione proposta da Italia Viva sarebbe composta "da trenta senatori e da trenta deputati" che avranno il compito di "svolgere indagini e valutare l'efficacia, la tempestività e i risultati delle misure adottate da enti e da organismi nazionali, regionali e locali; indagare sulle cause e sulle responsabilità delle scelte strategiche per contrastare l'epidemia di COVID-19, sull'eventuale presenza di fenomeni speculativi, illeciti e corruttivi, sull'allocazione e sulla gestione delle risorse da parte del Governo, delle regioni, delle aziende ospedaliere e delle aziende sanitarie locali e sulle modalità di affidamento degli appalti pubblici e di selezione del personale medico; valutare l'efficacia e i risultati delle attività dell'Istituto superiore di sanità (Iss), del Comitato tecnico-scientifico (Cts) e degli altri organi, commissioni o comitati di supporto ai decisori politici a ogni livello, valutare l'efficacia delle indicazioni fornite al nostro Paese da organizzazioni e da organismi internazionali e, in particolare, dall'Organizzazione mondiale della sanità e il relativo impatto sul Servizio sanitario nazionale; verificare eventuali inadempienze o ritardi nonché comportamenti illeciti o illegittimi da parte delle pubbliche amministrazioni, centrale e periferiche, e dei soggetti pubblici o privati operanti nei settori scientifico, sanitario, produttivo e commerciale ovvero aventi funzioni di controllo, accertando in particolare il livello di attenzione e la capacità di intervento nelle attività di prevenzione, di cura e di assistenza; verificare i contratti di appalto e di concessione e le operazioni di acquisto per la realizzazione di strutture sanitarie; svolgere opportune indagini relative alla negoziazione delle dosi di vaccino spettanti al nostro Paese, nonché all'efficacia del piano vaccinale predisposto, anche con riguardo alla mancata e tempestiva vaccinazione delle categorie di cittadini più fragili".