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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Riunione Pd-Forza Italia, scricchiola il centrodestra: Meloni contro Berlusconi

Un incontro Fi-Pd sulle presidenze delle commissioni di garanzia "sarebbe scandaloso" e da Berlusconi "mi aspetto una smentita chiara" dice Meloni. Smentita che non arriva

Fratelli d'Italia va all'attacco. Un incontro Fi-Pd sulle presidenze delle commissioni di garanzia "sarebbe scandaloso" e da Silvio Berlusconi "mi aspetto una smentita chiara e inequivocabile". Lo dichiara Giorgia Meloni, leader di Fdi.

"Apprendo dalle agenzie di stampa di una riunione tra i capigruppo di Camera e Senato di Pd e Forza Italia sulle presidenze delle commissioni di garanzia. Se questa notizia dovesse essere confermata sarebbe scandalosa: è inaudito che Pd e FI si incontrino a fini spartitori con la pretesa di decidere la posizione di Fratelli d’Italia rispetto al governo" sottolinea Meloni.

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"Mi aspetto una smentita chiara e inequivocabile - aggiunge - da parte del presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Se non ci sarà, annuncio sin da ora che siamo pronti a dare battaglia in Parlamento contro questo comportamento vergognoso, scontato da parte dell’antidemocratico Pd ma del tutto inaspettato da parte di Forza Italia, che - conclude - preferisce fare accordi con la sinistra che con uno dei suoi storici alleati di centrodestra".

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In ballo le commissioni di garanzia

In un incontro tra i capigruppo Pd Andrea Marcucci e Graziano Delrio e gli omologhi di FI Maria Stella Gelmini e Anna Maria Bernini, spiegano fonti parlamentari, è stata registrata una convergenza sul fatto che le commissioni di garanzia che spettano alle opposizioni "vengano definite da un accordo tra le opposizioni e non dal governo che sceglie la migliore opposizione o la finta opposizione". Nel rispetto di questo principio, tra Pd e FI è stata raggiunta un'intesa di massima per un presidente dem al Copasir (il Pd candida Lorenzo Guerini) e uno di FI alla Vigilanza Rai.

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"Per difendere gli interessi dell'opposizione e le garanzie costituzionali", spiegano fonti del Nazareno, il Pd è pronto a rivolgersi ai presidenti delle Camere e, come forma estrema di protesta, anche a non indicare i nomi dem nelle commissioni e bloccare così i lavori parlamentari.

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