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Martedì, 23 Aprile 2024
Verso il congresso

Addio Pd, Letta mette in discussione anche nome e simbolo del partito

Il segretario del Partito democratico stila un programma del congresso diviso in quattro fasi

Addio Partito democratico. Almeno come lo abbiamo conosciuto fino a oggi. Si va verso un congresso che somiglia di più ad una costituente perché il segretario dimissionario Enrico Letta mette in discussione anche le fondamenta, tra cui il simbolo e il nome dello stesso partito. È quanto si evince da una lettera inviata a tutti gli iscritti e alle iscritte sul congresso costituente del nuovo Pd, "Apertura, opposizione, nuova vita". In questo documento Letta invita tutti a guardare il bicchiere mezzo pieno del risultato elettorale, spiega che serviranno forze e volti nuovi e infine stila un cronoprogramma del congresso diviso in quattro fasi.

Le quattro fasi del congresso del Partito democratico

  • Fase uno: la chiamata.
  • Fase due: nodi da sciogliere.
  • Fase tre: confronto e candidature.
  • Fase quattro: primarie

La prima fase sarà quella della chiamata. Durerà alcune settimane perché, si legge nel documento, "chi vuole partecipare a questa missione costituente, che parte dall'esperienza della lista ''Italia Democratica e Progressista'', possa iscriversi ed essere protagonista in tutto e per tutto.

La seconda fase è quella dei nodi. Consentirà ai partecipanti di confrontarsi su tutte le principali questioni da risolvere. "Quando dico tutte, intendo proprio tutte" scrive sempre Letta. Reset davvero. Si ridiscuterà "l'identità, il profilo programmatico, il nome, il simbolo, le alleanze, l'organizzazione. E quando parlo di dibattito profondo e aperto, mi riferisco al lavoro nei circoli, ma anche a percorsi di partecipazione sperimentati con successo con le Agorà Democratiche". Più che un congresso una rifondazione del partito nella quale saranno in discussione anche simbolo e nome.

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Terza fase, quella del "confronto" sulle candidature emerse tra i partecipanti al percorso costituente. Un confronto e una selezione per arrivare a due candidature tra tutte, da sottoporre poi al giudizio degli elettori. Infine la quarta fase, quella delle "primarie". Saranno i cittadini a indicare e legittimare la nuova leadership attraverso il voto".

Il bicchiere mezzo pieno e la chiamata alla politica

Il programma del congresso è accompagnato da parole di coraggio da parte del segretario, che ringrazia tutti per l’impegno nella campagna elettorale. Ammette la sconfitta "ma ne usciamo vivi. E sulle nostre spalle c'è oggi la responsabilità di organizzare un'opposizione seria alla destra. - si legge nel messaggio arrivato anche via Whatsapp - Abbiamo il tempo e abbiamo la forza morale, intellettuale e politica per rimetterci in piedi. Le basi per ripartire ci sono".

Non manca una stoccata al Movimento 5 Stelle quando invita a valutare la sconfitta nonostante "la concorrenza di chi ci ha preso di mira con inusitata asprezza, con il dichiarato obiettivo di mettere in discussione la nostra stessa esistenza in vita, siamo il secondo partito italiano, la forza guida dell'opposizione e uno tra i maggiori partiti riformisti e progressisti europei. E ciò in un contesto nel quale tutte le forze politiche principali, tranne FdI, hanno perso molti o moltissimi consensi rispetto alle precedenti elezioni politiche. Oppure ottenuto risultati molto inferiori rispetto ai proclami". Per questo c'è bisogno di un congresso. Un congresso che lo stesso Letta chiama "costituente" e che presenterà alla prossima direzione di partito in programma giovedì 6 ottobre, quando potrebbero volare stracci fra due fronti opposti: chi vuole il congresso subito e chi ha interesse a prendere tempo per organizzare un piano alternativo sia all’attuale dirigenza, sia alla carica di sindaci e presidente di regione.

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