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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Italia

Inchiesta Consip, Tiziano Renzi interrogato oltre tre ore: "Mai preso soldi"

Il padre dellʼex premier è indagato per traffico di influenze. Sentito anche lʼimprenditore Carlo Russo, che davanti ai pm si è avvalso della facoltà di non rispondere

"Mio padre, se i magistrati lo riterranno, deve essere processato e se è colpevole deve essere condannato di più degli altri cittadini, deve avere una pena doppia per dare un segnale. Ma i processi non si fanno sulle pagine dei giornali. Si vada a processo e si vede chi ha ragione e chi ha torto". Lo ha detto Matteo Renzi, alla registrazione di “Otto e mezzo” su La7 proprio mentre il padre Tiziano usciva dagli uffici della procura di Roma dove ha risposto per tre ore agli inquirenti che indagano sul caso Consip.

Tiziano Renzi è stato ascoltato dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e ha poi lasciato la Procura senza rilasciare dichiarazioni. Per lui ha parlato il legale,  l'avvocato Federico Bagattini: "Tiziano Renzi non ha mai avuto rapporti con l'imprenditore Alfredo Romeo. Non lo ha mai visto".

Quanto al bigliettino con su scritto 30mila euro associato a una T., il penalista ha spiegato: "Non lo ha scritto il dottor Renzi, bisogna chiedere a chi lo ha scritto. Di certo lui non ha preso un soldo e non c'è stato alcun incontro con Romeo. Non esistono 'bettole'".

Secondo la tesi dell'accusa il padre dell'ex premier avrebbe aiutato, in cambio della promessa di denaro, l'imprenditore Alfredo Romeo a rafforzare i suoi rapporti in Consip, la Concessionaria Servizi Informativi Pubblicicentrale che gestisce gli acquisti della pubblica amministrazione italiana. A tener banco la famosa cena nella "bettola" romana con Romeo e Russo per elaborare delle strategie sugli appalti, ma anche le affermazioni di Luigi Marroni sulle pressioni e gli inviti di Renzi padre a prestare attenzione alle richieste di Romeo perché ne dipendeva la sua carriera.

C'era infine da chiarire un'intercettazione in cui Romeo parla di soldi in contanti e chiede se il "dottore ha gradito" ma anche il pizzino in cui l'imprenditore napoletano aveva appuntato la cifra 30 mila euro e la lettera T.

Il padre dell'ex premier ha sempre negato ogni coinvolgimento. "Mi sembra di vivere un incubo. Non ho mai chiesto soldi. Non li ho mai presi. Mai. E credo che i magistrati abbiano tutti gli strumenti per verificarlo", ha detto.

A Firenze si è intanto concluso dopo oltre tre ore l'interrogatorio di Carlo Russo, l'imprenditore amico di Tiziano Renzi, anche lui indagato nell'inchiesta Consip per traffico di influenze illecite. Su indicazione dei suoi difensori, Gabriele e Marco Zanobini, Russo si è avvalso della facoltà di non rispondere. "Intendiamo - hanno spiegato i suoi avvocati - far rispondere il nostro assistito quando saremo su un piano di parità ossia quando avremo piena conoscenza degli atti. Ora abbiamo solo un decreto di perquisizione".

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