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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Conte incassa la fiducia alla Camera

L'ok in Aula è arrivato con 321 sì, 259 no e 27 astenuti. Nel pomeriggio l'attacco a Renzi e l'appello ai "volenterosi"

Dopo la 'stoccata' a Renzi, il Governo Conte ottiene la fiducia alla Camera, superando la soglia dei 316 voti necessaria per la maggioranza assoluta. L'ok al Conte bis è arrivato con 321 sì, 259 no e 27 astenuti. 

Crisi di Governo, il discorso di Conte alla Camera

Un colpo a Italia Viva e un appello ai 'volenterosi'. Il premier Conte si presenta ''a testa alta'' nell'Aula della Camera e durante le comunicazioni sulla crisi di governo richiama la "vocazione europeista" e chiede un aiuto per formare una nuova maggioranza: "Aiutateci, è il momento giusto". Dopo l'intervento del presidente del Consiglio avrà luogo la discussione generale, e infine ci sarà il voto. Mentre Conte chiude definitivamente con Renzi, da Italia Viva arriva l'apertura di Scalfarotto: "Con un governo migliore ci siamo"

Conte alla Camera: ''Qui a testa alta''

"All'inizio di questa esperienza di governo ero consapevole che un esecutivo formato da esperienze diverse poteva nascere solo con una solida vocazione europeista, e mi sono adoperato per la prospettiva di un disegno riformatore. A riguardare i 29 punti programmatici, ravviso che c'era una visione e una forte spinta ideale, un chiaro investimento di fiducia", ha detto il premier. La maggioranza, ha spiegato il presidente del Consiglio "è stata solida anche in passaggi critici", e ora, nel futuro "abbiamo davanti una sfida epocale" perché "la pandemia ha sconvolto la società".

Per il premier il dialogo è quindi "presupposto per compiere scelte più giuste", mentre rivendica sul suo operato - con "nessuna arroganza" - di poter "parlare a testa alta" in Aula e di non aver mai "rinunciato a porre le basi per il rilancio del Paese". "Abbiamo operato sempre scelte migliori? Ciascuno esprimerà le proprie valutazioni. Per parte mia posso dire che il governo ha operato con massimo scrupolo e attenzione per i delicati bilanciamenti anche costituzionali. Se io oggi posso parlare a voi che siete in quest'Aula e ai cittadini che ci seguono da casa a testa alta non è per l'arroganza di chi ritiene di non aver commesso errori, ma per la consapevolezza di chi ha operato con tutte le energie fisiche e intellettivi per poter offrire la migliore protezione possibile alla comunità internazionale", ha spiegato Conte.

E ancora: "Abbiamo seguito il principio di leale collaborazione con cui sarebbe stato possibile attuare strategie di intervento efficace. La pandemia ha rafforzato nelle forze politiche che con lealtà hanno sostenuto il governo la consapevolezza del valore del dialogo per assumere decisioni fondamentali".

L'attacco a Iv: "Crisi senza fondamento"

Sui rilievi di Italia Viva, che ha ritirato le sue ministre dal governo, Conte spiega: "E' stato chiaro e apprezzato il contributo di Iv, ma ha deciso per l'astensione sul Recovery". Ma "il Recovery - spiega - non c'entra con il Mes". E sulla crisi "non ravviso alcun fondamento", sottolinea il premier che aggiunge come ora la si debba "trovare qui una risposta". Una crisi aperta in una "fase cruciale", dice Conte, puntando il dito contro "contrappunti polemici, sterili e del tutto incomprensibili" e sui "non casuali rilanci sui temi più divisivi".

"Rischiamo di perdere contatto con la realtà, c’era bisogno di aprire una crisi politica in questa fase? No. Abbiamo compiuto - rivendica il premier - ogni sforzo per evitare che questa crisi latente potesse esplodere, nonostante continue pretese, critiche sempre più incalzanti, continui rilanci concentrati su temi palesemente divisivi rispetto alle sensibilità delle varie forze di maggioranza".

"E’ una crisi che avviene in una fase cruciale, con la pandemia in pieno corso. Confesso, lo devo dire, di avvertire un certo disagio. Non sono qui per illustrare misure per i cittadini e per le imprese o la bozza del Recovery Plan, ma per provare a spiegare una crisi di cui non ravviso alcun plausibile fondamento", ha sottolineato Conte.

Spiega ancora il premier: "Arrivati a questo punto, bisogna dirlo con franchezza, non si può cancellare quel che accaduto, non si può pensare di recuperare quel senso di fiducia necessario per lavorare" insieme, in una compagine governativa. "Adesso si volta pagina, questo paese merita un governo coeso", impegnato "a lavorare per una piena ripartenza" e per una "incisiva ripresa".

Quanto accaduto nelle ultime settimane, ha quindi ribadito il premier, "ha aperto una crisi profonda tra le forze di maggioranza, ma ha soprattutto provocato sgomento nel paese e rischia di produrre danni notevoli e non solo perché ha fatto salire lo spread, ma perché ha attirato l'attenzione dei media internazionali, delle cancellerie straniere".

L'appello ai volenterosi: "Aiutateci, è il momento giusto"

"Sappiate che questo è il momento giusto per contribuire alla prospettiva di governo, declinata in senso europeista e anti-sovranista", dice quindi il premier rivolgendosi a quanti intendono farsi "costruttori". "Servono volenterosi, a chi ha a cuore il destino dell'Italia dico 'aiutateci'", afferma Conte. L'invito è quello di "mettersi alle spalle il grave gesto di irresponsabilità che ci ha gettato in questa incertezza". "Questa alleanza può già contare su una solida base di dialogo alimentata da M5s, Pd, Leu" e "sarebbe un arricchimento di questa alleanza poter acquisire contributo politico di formazioni che si collocano nella più alta tradizione europeista: liberale, popolare, socialista. Ma chiedo un appoggio limpido e trasparente", sottolinea.

"Nei prossimi giorni completeremo il percorso già avviato per un patto di legislatura per definire le riforme più utili" e per "rafforzare la squadra di governo", aggiunge il premier.

"Questa alleanza" a cui guarda il governo "sarà chiamata a esprimere una imprescindibile vocazione europeiste, perseguendo una chiara scelta di campo contro derive nazionalistiche e logiche sovraniste".

"Da parte mia, assicuro massima disponibilità e mi impegno a guidare con tutti questa fase decisiva per la rinascita del Paese", assicura Conte, aggiungendo: "Se il Parlamento vorrà accordare la fiducia garantisco a tutti i cittadini italiani che, oltre a tutte le energie fisiche e intellettuali, aggiungeremo il nostro cuore, perché la politica senza sentimento e una reale condivisione è disciplina senz'anima".

Conte rinuncia alla delega ai Servizi

"Mi avvarrò della facoltà di assegnare un'autorità delegata di Intelligence sui Servizi, una persona di mia fiducia", ha quindi annunciato Conte 'aprendo' di fatto a una delle richieste e nodi dello scontro con Iv. "Teniamo fuori il comparto di Intelligence dalle polemiche", ha detto poi di fronte alle proteste dell'Aula. Conte ha inoltre annunciato che, "viste le nuove sfide e anche gli impegni internazionali, non intendo mantenere la delega all'Agricoltura se non lo stretto necessario".

"E' stato fondamentale il senso di responsabilità manifestato anche dalle forze di opposizione, che pur nella chiara differenza, nella dialettica politica, differenti posizioni, hanno contributi, avete contribuito, ad affrontare alcuni passaggi critici", ha spiegato ancora il premier. "Bisogna darne pubblicamente atto, avete votato varie volte lo scostamento di Bilancio, avanzato proposte concrete, qualificanti, alcune convintamente accolte dalle forze di maggioranza. Anche grazie a questo dialogo abbiamo potenziato, nella legge di Bilancio, il sostegno ai lavoratori autonomi, alle partite Iva", ha sottolineato il premier.

Scalfarotto (Italia Viva): "Con un governo migliore noi ci siamo"

"Il governo ha avuto una azione mediocre. Lo dicono gli imprenditori, i ristoratori, la gente dello spettacolo, gli studenti. E' una nave che ha preceduto per improvvise strambate, decisioni prese all'ultimo momento, di notte". Lo ha detto Ivan Scalfarotto, ex sottosegretario di Italia viva, intervenendo in Aula alla Camera. "Non c'è irresponsabilità in quello che abbiamo fatto, abbiamo chiesto che l'Italia avesse un governo migliore. E' il contrario dell'irresponsabilità". "Se c'e' da creare un governo, non abbiamo nessuna pregiudiziale sui nomi, non mettiano veti, ma le chiediamo di muoversi, di darci risposte, una visione, una strategia. Se questo c'è noi ci siamo".

Italia Viva: "Astensione alla Camera"

Dopo la replica in Aula alla Camera dopo le comunicazioni di questa mattina, Conte ha posto la questione di fiducia sulla risoluzione di maggioranza. “La nostra è stata una rottura responsabile”, ha detto Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal governo sulla risoluzione di maggioranza relativa alle comunicazioni del premier Giuseppe Conte. "Voi siete qui senza avere l'assillo di trovare la maggioranza relativa, perché noi vi abbiamo garantito la nostra astensione. E lo confermo, così come confermo che voteremo lo scostamento di bilancio. Voteremo il decreto ristori e il decreto Covid".

L’attacco di Giorgia Meloni a Conte

Durissimo l’intervento di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia nelle dichiarazioni di voto alla fiducia al governo Conte. “Avvocato Conte, stamattina io mi sono vergognata per lei, e non solo per quell'aiutateci che tradiva la sua disperazione. Ma per il mercimonio che ha inscenato per dare profondità a quella supplica”, ha gridato Meloni. “Siete sicuri - ha aggiunto poi Meloni - che il presidente della Repubblica vi consentirà di governare in assenza di una maggioranza assoluta? Dopo che nel 2018 si è rifiutato di dare l'incarico al centrodestra perché non c'era la certezza sui numeri. Pensate che le regole della democrazia valgono solo per il centrodestra? Le regole valgono per tutti”.

Zingaretti: "Strada stretta ma percorso corretto"

"Situazione molto difficile e complessa", "strada strettissima", "passaggio molto serio e delicato". Nicola Zingaretti all'assemblea Pd a palazzo Madama 'drammatizza' il momento e parla sia ai dem ma soprattutto ai tanti senatori a cui viene chiesta "un'assunzione di responsabilità". Il segretario Pd indica il percorso quello della "parlamentarizzazione" della crisi, una via che ritiene "corretta" dal punto di vista istituzionale che "politicamente forte".

E si dice "fiducioso che anche questa volta prevarrà il bene comune". In sintesi, riflettono ambienti parlamentari dem, il percorso prevede la fiducia domani -consapevoli che sarà "risicata", il pallottoliere si aggira attorno ai 152-154 voti al momento, 156 viene definito "un miracolo" - e poi l'apertura di una interlocuzione per un allargamento della maggioranza. Una maggioranza più solida di quella con Iv e con un programma condiviso. "Questo -dice Zingaretti- passa da quello che accadrà tra poco alla Camera e domani sera al Senato e dopo, visti i risultati, su come riusciremo a fare un passo ulteriore insieme e ne discuteremo quando ci arriveremo".

Ma non basterà solo l'allargamento della maggioranza -se ci sarà- a quelle forze europeiste a cui si è rivolto il premier Giuseppe Conte, il Pd si aspetta il rilancio dell'azione di governo. "Io penso che la strada è strettissima, molto più stretta di quanto ci si immagini" anche perché "non possiamo in prospettiva accettare di tutto", sottolinea il segretario. Un rilancio che passa da quel patto di legislatura su cui era partito un lavoro, poi "interrotto" dalla crisi.

(aggiornamento ore 21:01)

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