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Giovedì, 18 Aprile 2024
Duro colpo

Terremoto M5s: Conte non è più il leader

Decadono anche vertici del M5s. "Con l'azzeramento delle cariche il M5S torna all'anno zero" ha detto l'avvocato Borrè, legale dei ricorrenti

Conte: "La mia leadership non dipende da carte bollate"

"Non possiamo perdere Conte: le questioni legali non influenzino il dibattito politico interno"

Giuseppe Conte decade dal ruolo di Presidente del Movimento 5 Stelle dopo che il Tribunale di Napoli ha sospeso le due delibere con cui lo scorso anno era stato modificato lo statuto del Movimento. Secondo i giudici, che hanno accolto il ricorso di alcuni attivisti, ci sono dei gravi vizi sul procedimento decisionale con cui si è arrivato alla votazione del nuovo Statuto. Tradotto significa, che viene congelato il regolamento che portò all’incoronazione dell’ex Premier a leader dei pentastellati. Dunque rientra in vigore il vecchio statuto e Conte non è più il capo. 

Illegittima eslcusione degli iscritti al M5S

Decade dunque Giuseppe Conte come presidente dei pentastellati. I provvedimenti sono stati sospesi in via cautelare per la sussistenza di "gravi vizi nel processo decisionale". Il problema? Secondo il dispositivo del tribunale partenopeo, il vizio è nell'esclusione dalla votazione di oltre un terzo degli iscritti e il conseguente mancato raggiungimento del quorum. "L'illegittima esclusione dalla platea dei partecipanti all'assemblea del 3 agosto 2021 degli iscritti all'Associazione Movimento 5 stelle da meno di sei mesi ha determinato l'alterazione del quorum assembleare nella deliberazione di modifica del proprio statuto". Questo si legge nelle otto pagine del provvedimento. 

Conte sarebbe quindi diventato leader con un numero di voti insufficienti. Un colpo all’autorevolezza di Conte, già alle prese con un Movimento diviso fra lui, i parlamentari vicini a Di Maio e i battitori liberi. La decisione arriva dopo il ricorso di una serie di attivisti del Movimento assistiti dall'avvocato Lorenzo Borrè. A sospendere le due delibere, la settima sezione civile del Tribunale di Napoli. Il 24 dicembre scorso era stata ancora la settima sezione civile aveva rigettato l'istanza di sospensione dello Statuto, decisione contro la quale gli stessi attivisti hanno presentato reclamo. Da qui un nuovo esame del ricorso la scorsa settimana e oggi la decisione.

Ora gli attivisti si aspettano l'intervento del garante Beppe Grillo. "Non serve a nulla la battaglia interna tra Conte e Luigi Di Maio, nessuno dei due ha alcun potere di deliberare su nulla. Ora il nostro garante, Beppe Grillo dovrà gestire la situazione". Fanno sapere alcuni degli attivisti che hanno presentanto ricorso. 

L'avvocato Borrè: "Movimento decapitato"

"Decade la carica di Conte, in primo luogo. In secondo luogo emerge l'incompatibilità di alcune attuali cariche negli organi di garanzia, con le restrizioni previste dal precedente statuto, che è ritornato in vigore: il precedente statuto, infatti, esclude che dette cariche possano essere ricoperte da soggetti che rivestano incarichi istituzionali". Lo ha detto il legale dei ricorrenti al tribunale civile, che ha definito il Movimento "decapitato" infatti, secondo lui, "anche i cinque vicepresidenti decadono, essendo cariche non previste dal vecchio statuto. Il M5S si trova all'anno zero con l'azzeramento delle sue cariche. Unica via di uscita, la costituzione del Comitato direttivo. Altre fughe in avanti, insistendo con le procedure già annullate dal Tribunale, rischiano di porre il M5S su un binario morto". La conclusione, per Borrè è che, al momento, "una guida non c'è". 

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Conte studia la contromossa

Giuseppe Conte studia le contromosse, dopo l'ordinanza con cui il Tribunale di Napoli ha sospeso le delibere relative alle modifiche dello statuto del Movimento 5 Stelle e alla successiva elezione di Conte come presidente del M5S. L'ex premier, dopo aver sentito i suoi vice, è riunito con l'ex reggente grillino Vito Crimi e il notaio. 

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