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Giovedì, 25 Aprile 2024
L'analisi

Legge elettorale e crisi di governo: "Così Conte consegna l'Italia al centrodestra"

Il presidente del Movimento 5 Stelle ottiene tre risultati tafazziani. "A lui conveniva restare nel governo" ha spiegato a Today il politologo Marco Valbruzzi

Il "capolavoro" di Conte è aver ottenuto tre risultati tafazziani con una sola mossa, cioè sfilando la fiducia del M5s sotto i piedi del premier Draghi, un secondo prima che questo portasse le riforme sociali agli italiani in debito di ossigeno. Quali risultati? Assesta un durissimo colpo alla già deperita alleanza con il Partito democratico, indebolendo tutto il fronte del centrosinistra; "regala" la vittoria alle prossime elezioni al centrodestra che, con questa legge elettorale, potrebbe anche ottenere una vittoria larghissima. Tutto questo senza recuperare un punto di consenso. O almeno, questo è quel che dice a Today il politologo ed ex coordinatore dell’Istituto Cattaneo Marco Valbruzzi.

Marco Valbruzzi-2

"L’obiettivo del centrodestra è vincere e le prospettive sono alte perché l’elettorato è molto più unito dei dirigenti - ci dice - Ci sono delle divisioni fra partiti ma l’elettorato è compatto e infatti, negli ultimi anni, si è spostato senza troppi problemi, da Forza Italia a Lega e poi a Fratelli d’Italia ma restando sempre dentro quel mondo. E se la prospettiva del centrodestra è andare al voto, come sembra dalle dichiarazioni dei leader, la situazione attuale gli è molto favorevole perché, dall’altra parte, c’è un centrosinistra impazzito come la maionese: il Pd rischia di correre da solo, così come il ribattezzato "partito di Conte" a 5stelle; ci sarà presumibilmente un blocco di centristi che andrà da solo e quindi, con l’attuale, pessima legge elettorale, in ogni collegio uninominale a sinistra avremo una miriade di partiti(ni) e dall’altra parte una coalizione unita dal voto. Se pensiamo che al nord la Lega è ancora molto radicata e al centro-sud Fdi sta diventando dominante, il centrodestra può davvero ottenere una maggioranza molto ampia, sfiorando il 60%”.

Dunque, soprattutto alla luce della attuale crisi di governo aperta dal Movimento 5 Stelle, vincerebbe facile l’asse Berlusconi - Salvini - Meloni. Poi però si arriva al governo, e non vince nessuno se si ragiona in termini di partito perché c’è da governare in compagnia di chi rappresenta diversi modi di vedere politica estera e interna. "Il tema della governabilità arriva in un secondo momento ed è chiaro che, sotto questa prospettiva, non vince nessuno - continua Valbruzzi - ma, perché ci sia un partito vincitore, non dovremmo più essere in Italia ma in Gran Bretagna o Francia e anche lì hanno i loro problemi. È vero che ci sono dei problemi interni al centrodestra e sono almeno due: l’atteggiamento di scetticismo verso l’Unione europea, nel momento in cui l’Italia vive un momento complesso sul piano economico, con mercati inquieti, e il Pnrr ancora tutto da attuare; e poi la leadership, che ora è messa sotto il tappeto perché la vittoria sembra a portata di mano, ma che prima o poi si ripresenterà. Sono criticità ma al momento le ritengo sopravvalutate perché diventeranno sfumature, ancor di più se vincono con una maggioranza così ampia".

I numeri che può raggiungere il centrodestra in Parlamento con il rosatellum

Infatti con il Rosatellum ci sono i collegi uninominali: 147 alla Camera e 74 al Senato, che corrispondono a seggi elettorali per i quali i partiti alleati dovranno mettersi d’accordo sul candidato da presentare. Significa che, prima del voto, Salvini e Meloni da una parte, così come Letta e Conte dall’altra, dovranno sedersi intorno a un tavolo e scontrarsi sulla spartizione di 221 collegi totali. Saranno due tavoli roventi ma almeno il primo non rischia di saltare. Così il centrodestra può prendere "alla Camera almeno 235 seggi su 400, in buona parte dai collegi uninominali ma anche dal proporzionale con Meloni primo partito stando ai sondaggi. - Prosegue l’esperto di politica - Ecco perché Salvini e Berlusconi non credo abbiano buttato via l’idea di una federazione, un’alleanza pre-elettorale per contenere l’ascesa di Giorgia Meloni". Stesso discorso al Senato, dove centrodestra ambisce a 115, anche 120 seggi su 200.

Possibile scenario? Sì, solo se il centrosinistra si spacca però e oggi, con la crisi di governo aperta da Conte, sembra che la frattura sia diventata insanabile. Dunque la scelta dell’ex premier aprirebbe la strada alla vittoria del centrodestra. “Di più: a una vittoria extra-large del centrodestra - sottolinea Valbruzzi - È il capolavoro politico di Conte, che rischia anche di far scomparire del tutto il M5s, prima come gruppo parlamentare e poi come formazione politica”. Tutto questo se si prende per buona la pietra tombale sul campo largo Pd-M5s. E se non fosse così? "A quel punto si potrebbe arrivare a uno stallo, un pareggio nelle due Camere con maggioranze risicate. Potrebbe anche tornare in pista la safety car: un’ipotesi di governo presidenziale, con Draghi in pole position". 

Cosa c'è davvero dietro la crisi di governo

È anche per evitare a tutti i costi uno scenario del genere che a sinistra spingono per una riforma di legge elettorale in senso proporzionale. "Gioverebbe all’Italia e farebbe pulizia ideologica, per cui ogni partito si presenterebbe col proprio simbolo e il proprio programma. Ma, proprio perché è ciò di cui ha bisogno il Paese, non verrà presa in considerazione". C’è anche la remota possibilità di una proporzionale con premio di maggioranza, ma in questo Parlamento non ha speranza di approvazione.

Alla fine il centrodestra sembra aver già messo un’ipoteca sulle prossime elezioni politiche del 2023. Basterà solo mantenere lo status quo. A dare il colpo di grazia ci sta pensando Giuseppe Conte. Eppure lui è convinto di recuperare consenso. Che altro dovrebbe fare? Immolare il risultato delle prossime elezioni sull’altare di Mario Draghi? "Sì, - conclude deciso il professor Marco Valbruzzi - I consensi sono già al minimo. A lui conveniva restare al governo imponendo un’agenda sociale. Invece, si è infilato in un cul-de-sac: spaccando il Movimento, ha spaccato l’alleanza col Pd e ha spalancato praterie per il centrodestra. E no, non recupererà consenso così. Questa è l’idea di alcuni suoi cattivi consiglieri, convinti di guadagnare due o tre punti percentuali con una crisi estiva ma è pura fantasia. Conte è riuscito in un capolavoro unico. Perverso ma unico".

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