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Giovedì, 25 Aprile 2024
La decisione

Il M5s ha deciso: non voterà la fiducia al governo

"Non siamo disponibili a concedere un cambiale in bianco" ha detto Giuseppe Conte, riferendosi alle rassicurazioni del premier Mario Draghi

"Domani il M5s è chiamato a prendere posizioni rispetto al Decreto aiuti, noi non possiamo che agire con coerenza e linearità perché i cittadini non comprenderebbero una soluzione diversa. Abbiamo fatto tante richieste che sono state respinte. Domani non parteciperemo al voto e, a chi ci richiama alla responsabilità, dovrà interrogarsi lui se sono stati i primi responsabili di questa situazione". Con queste parole, accolte da una standing ovation, il presidente del Movimento 5 Stelle ha dettato la linea che domani i senatori pentastellati terranno a Palazzo Madama sul voto di fiducia posto dal governo sul decreto legge denominato "Aiuti".

Si avvicina sempre di più dunque una crisi di governo perché sia il presidente del Consiglio Mario Draghi che i leader di altri partiti hanno già detto che, di fronte alla sfiducia del Movimento 5 Stelle, si va alle urne. Dunque ammesso che Draghi abbia la forza e la volontà di andare avanti senza i pentastellati, non è detto che abbia più l’appoggio di altri partiti. Conte ha poi spiegato le motivazioni che hanno portato a questa scelta, arrivata in serata, dopo cinque ore di direzione nazionale di mattina, altre due ore di direzione dalle 19,30 alle 21,30 e con un confronto telefonico fra Conte e Draghi nel mezzo. Alla fine Conte si è presentato all’incontro con i parlamentari nell’aula stampa della Camera dei deputati e, in diretta streaming, ha annunciato il non voto in diretta.

La corsa di Conte per convincere i senatori M5s ed evitare la crisi

Conte ha detto di aver apprezzato l’impegno di Draghi. "Ieri Draghi ha convocato a Chigi un tavolo con le parti sociali per le questioni più urgenti: precariato, salario minimo, piano straordinario di sostegni e ha annunciato un corposo decreto che dovrebbe vedere luce fine luglio", rimarcando anche come lo stesso premier si fosse detto disponibile a lavorare su tutti i nove punti consegnati da Conte giorni fa. Tuttavia “non siamo disponibili, non per arroganza ma per sensibilità verso famiglie e imprese, a concedere un cambiale in bianco - ha rimarcato l’ex premier - Oggi ho avuto un colloquio con il premier Draghi, abbiamo parlato di altri punti del nostro documento e devo registrare la disponibilità a venirci incontro su tutti i punti. Però è evidente che la fase che nella fase che stiamo attraversando non ci si può accontentare di dichiarazioni di intenti. Occorrono concrete misure perché i cittadini possano sentire nelle loro tasche gli effetti di queste misure.

Poi un Conte molto determinato e forte del sostegno dei suoi parlamentari ha rispedito al mittente qualsiasi accuse su una presunta assenza di responsabilità. "Invito tutte le forze politiche a maneggiare con cura il concetto di responsabilità: chi si straccia le vesti e lancia strali, attribuendo giudizi di responsabilità a destra e a manca deve guardare nel suo cortile e deve interrogarsi se sono stati loro responsabili di questa situazione”.

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