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Giovedì, 28 Marzo 2024
Le dichiarazioni

Conte in piazza con sindacati e lavoratori edili

"C'è il rischio di 125 mila lavoratori e lavoratrici che vanno a casa e di tantissime aziende che rischiano di chiudere" ha detto il numero uno del M5s

"Porto il saluto e la solidarietà del Movimento 5 Stelle ai lavoratori che attraversano un periodo di grande difficoltà per la congiuntura economica che stiamo vivendo e per scelte le operate del governo, a partire dalle azioni che hanno messo in ginocchio il mondo dell'edilizia con l'incaglio della cessione dei crediti d’imposta". Così Giuseppe Conte in piazza Don Bosco a Roma alla mobilitazione nazionale dell'edilizia.

"Dobbiamo contrastare questa deriva, batterci insieme con tutte le forze politiche di buona volontà e con le forze sociali qui oggi rappresentate - aggiunge Conte dal palco -. C’è il rischio di 125 mila lavoratori e lavoratrici che vanno a casa e di tantissime aziende che rischiano di chiudere. Sono venuto a portare la solidarietà".

Sull’appello a lavorare insieme per il Pnrr "il Pd ci starà pensando, spero che anche loro arrivino alla medesima conclusione. Il Pnrr non è di Giorgia Meloni ma non è neppure di Conte né di Draghi. È di tutta l'Italia. Credo che il Pd su questa battaglia debba esserci e credo che potrà essere d'accordo nel dare un contributo. Però aspettiamo una loro risposta, certo".

"Sul codice degli appalti - continua il presidente del M5s - ci sono delle criticità serie perchè i bandi non sono previsti fino a cinque milioni, c'è scarsa trasparenza, subappalti a cascata che rischiano di non assicurare le condizioni di sicurezza dei lavoratori, per non parlare dei conflitti di interesse che ormai si addensano grandi come una montagna all'interno del lavoro. Sono venuto a parlare e a portare solidarietà anche rispetto alla necessità di attuare il Pnrr, di superare questi ritardi, recuperarli, e di non sprecare un euro".

Ma per il leader M5S, "il problema più serio è quello della trasparenza: non si possono assegnare lavori fino a 5 milioni senza avvisi e senza bandi, addirittura anche Confindustria si lamenta perché si sta ledendo il principio della concorrenza e della libera competizione tra le imprese. E questo è uno dei più importanti interventi che dobbiamo fare. E poi noi siamo sempre per rafforzare i presidi di legalità. Se aboliamo la trasparenza e rendiamo tutto opaco favoriamo il malaffare. Per il governo bisogna dare fiducia alle imprese? Quali, quelle amiche? Non bisogna dare fiducia all'impresa amica, bisogna dare fiducia a tutto il sistema delle imprese".

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