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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il discorso di Conte sulla scuola: "Ci saranno difficoltà e disagi"

Il premier Giuseppe Conte parla della riapertura dell'anno scolastico da domani 14 settembre 2020: "Dovete impegnarvi a rispettare le regole di cautela che vi consentiranno di tutelare la vostra salute e la salute delle persone che amate e che vi amano"

Il premier Giuseppe Conte parla della riapertura dell'anno scolastico da domani 14 settembre 2020: la diretta da palazzo Chigi.

Cosa ha detto Conte sulla scuola 

"Questo rientro in classe è davvero importante. Ci saranno difficoltà e disagi soprattutto all'inizio" dice il premier Giuseppe Conte in un videomessaggio a studenti, genitori, insegnanti, dirigenti scolastici e personale. "La scuola peraltro sconta carenze strutturali che ci trasciniamo da anni, aggravate dall'attuale pandemia".

"Dovrete fare la vostra parte rispettando le regole di cautela per tutelare la vostra salute".

"Voi dovrete fare la vostra parte, dovete impegnarvi a rispettare le regole di cautela che vi consentiranno di tutelare la vostra salute e la salute delle persone che amate e che vi amano. Un saluto agli insegnanti, avete fatto uno sforzo straordinario in questi mesi di lockdown, non era facile e vi siamo grati".

Conte è tornato anche sugli ultimi casi di violenza che hanno visto vittime giovani come Willy, ucciso a Colleferro al termine di una rissa. "Tornate a scuola anche per comunicare meglio, per confrontarvi, per coltivare i sogni che avrete, per rafforzare la vostra coscienza critica, per imparare che prima di ogni altra cosa viene il rispetto della persona, a prescindere dalle sue convinzioni. La forza vera non è quella che sfocia a volte nella violenza".

Scuola: le nuove regole per genitori e figli su mascherine e febbre

Ma come sarà quindi la nuova scuola? L'emergenza Covid ha cambiato radicalmente le modalità con cui si starà in classe, e tra la paura del contagio e, più pragmatici ma non meno concreti, problemi logistici per gli operatori scolastici e gli stessi genitori. Vediamo quindi le novità, dall'uscita da casa fino alla campanella. 

Febbre - L'Istituto Superiore di Sanità ha chiarito che ogni mattina saranno gli stessi genitori, a casa, a misurare la temperatura del figlio prima di mandarli a scuola. Mentre in caso di malore in classe, il compito spetterà al personale scolastico. La soglia limite, come sempre, è 37,5 gradi.

Trasporti - Sui mezzi pubblici Tpl la capienza massima ammessa è dell'80% prevedendo una maggiore riduzione dei posti in piedi rispetto a quelli seduti. Occorre misurare la febbre prima di salire sullo scuolabus, e sanificari i mezzi almeno una volta al giorno. Mascherina obbligatoria per gli alunni di oltre 6 anni, così come salite e uscite a bordo scaglionate, distanziamento, eventuale differenziazione delle fasce orarie.

Orari - La flessibilità sarà una parola chiave per quanto riguarda la durata delle lezioni che potranno durare anche meno di un'ora così come sarà flessibile anche l'orario di ingresso con ingressi scaglionati per evitare assembramenti.

Mascherine - Si dovranno indossare le mascherine (preferibilmente le chirurgiche) negli spazi comuni e negli spostamenti (per andare alla cattedra o in bagno, ad esempio), mentre possono essere rimosse quando si sta seduti al banco se c'è il rispetto della distanza di almeno un metro. Da evitare le situazioni che possono portare alla diffusione di aerosol, come il canto. Deroghe sono previste per gli alunni disabili e nelle scuole dell'infanzia per i bambini sotto i 6 anni.

Quando non si può andare a scuola - Con oltre 37,5 gradi il bambino deve rimanere a casa, e i genitori devono contattare il pediatra di famiglia. Pediatri da contattare anche in presenza di tutti gli altri sintomi "sospetti" come febbre, tosse, cefalea, sintomi gastrointestinali (nausea/vomito, diarrea), faringodinia, dispnea, mialgie, rinorrea/congestione nasale, difficoltà respiratorie, perdita improvvisa dell'olfatto (anosmia) o diminuzione dell'olfatto (iposmia), perdita del gusto (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia), rinorrea/congestione nasale, faringodinia. Se un professore o un operatore scolastico accusa sintomi a casa non deve andare al lavoro e contattare il medico di famiglia, che nel caso avvisa la Asl cui spetta l'esecuzione del tampone

Certificato medico - In caso di sospetto caso Covid in classe o il referente scolastico per Covid-19 telefona ai genitori e porta il bambino in una stanza dedicata in isolamento. Se il test risulterà positivo si avvia la ricerca dei contatti e le azioni di sanificazione straordinaria della struttura scolastica. Per rientrare in aula occorre attendere la guarigione clinica e due tamponi negativi a distanza di 24 ore l'uno dall'altro. Se il caso sospetto si rivela negativo, il bambino deve rimanere a casa fino a guarigione clinica e può rientrare solo con un nuovo test negativo. Il test standard rimane il "classico" tampone rinofaringeo, basato sul riconoscimento molecolare del virus. I test sierologici, utili invece a rilevare un'infezione pregressa ma anche come primo screening, che in caso di positività va confermato tramite tampone

Quarantena - Se in una scuola c'è un caso positivo, non scatta in automatico la chiusura dell'intero istituto: la Asl valuterà di prescrivere la quarantena a tutti gli studenti della stessa classe e agli eventuali operatori scolastici esposti che si configurino come contatti stretti.

La Dad - La didattica a distanza non sarà archiviata e verrà utilizzata in modo complementare e integrato, nella scuola secondaria di secondo grado.

Banchi - Il banco monoposto non è un obbligo ma solo indicato come una delle misure utili per consentire il distanziamento tra gli alunni.

La mensa - Pasti con differenti turni tra le classi. Dove i locali mensa non siano presenti o vengano 'riconvertiti' in spazi destinati ad accogliere gruppi/sezioni per l'attività didattica ordinaria, il pasto potrà essere consumato in aula garantendo l'opportuna aerazione e sanificazione degli ambienti e degli arredi utilizzati prima e dopo il consumo del pasto.  

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