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Venerdì, 19 Aprile 2024
La replica

Conte al Senato: "Se non ci sono i numeri il governo va a casa"

Il premier ha replicato all'intervento di Renzi in Senato: "Hai scelto la strada dello scontro, non serve una crisi di governo in questo momento"

Dopo l'intervento di Renzi, il premier Giuseppe Conte ha iniziato la sua replica in Senato: "Sui temi concreti abbiamo trovato delle soluzioni. In questo momento è a rischio il futuro dei nostri figli, non serve una crisi di governo". Poi l'ammissione: "Certo c'è un problema di numeri della maggioranza e se questi numeri non ci sono questo governo va a casa, non va avanti".

La replica di Conte al Senato

"È destituito di fondamento l'affermazione che l'italia sia il Paese con meno ristori. Attenzione, non sto dicendo che sono sufficienti, siamo consapevoli della sofferenza delle famiglie. Nel 2020 - ha proseguito Conte - abbiamo approvato misure per circa il 6,6Pc del Pil per aiuti a famiglia e imprese, più 300mld di credito e 150mld di prestiti garantiti".

"Anche sulla cabina di regia, avete detto che 'non era accettabile', che era 'indecente', ma quando mai si è detto che non si poteva discutere? Ma quando mai si è imposto qualcosa a voi? - ha sottolineato Conte, riferendosi a Iv - Quando si sceglie la via del dialogo e del confronto voi avete trovato sempre il sottoscritto a difendervi", quando d'accordo sulle istanze mosse "le ho spesso difese, non avete mai trovato porte chiuse. A un certo punto, diciamolo, avete preso una strada diversa, non leale, di non collaborazione", costruita su "attacchi mediatici, sul parlare fuori e non dentro. La rispettiamo, ma permetteteci di dire che non è la scelta migliore per il paese" e che non consente "di investire in futuro come sostenete di voler fare".

"Volenterosi? Un invito trasparente"

"Ho sentito qualche diffidenza sul progetto politico che ho presentato insieme alla forze di maggioranza rimaste a collaborare in modo leale". Lo dice il premier Giuseppe Conte nella replica al Senato riferendosi all'intervento del senatore Quagliariello che ha parlato di 'annessione'. "Il mio invito ai volonterosi, a singoli parlamentari ma anche rappresentanti di nobili tradizioni che si collocano in un perimetro progettuale ben chiaro" non avviene con "nessuna logica di annessione" ma è "un invito franco, fatto in modo trasparente e aperto, davanti al Paese", la "gravità della situazione è tale che non possiamo permetterci di condurre partite in modo opaco".

"Il Recovery Plan non è stato elaborato in cantina"

La prima bozza del Recovery Plan "non è stato elaborato in un'oscura cantina di P.Chigi, ma è stato elaborato anche con le ministre di Iv. La bozza che avete voluto distruggere, anche mediaticamente, è frutto di un confronto anche con i ministri". Così il premier Giuseppe Conte, nella replica in Aula al Senato rivolgendosi a Matteo Renzi. "Confrontiamoci, vi era stato detto - aggiunge - dovevamo operare e occorreva un momento collegiale, i bilaterali non avevano risolto i problemi. L'effetto finale" delle rimostranze di Iv "è stato di bloccarlo per 40 giorni", mentre "avremmo potuto trovarci attorno a un tavolo e in una ventina giorni risolvere, dare molto prima la versione aggiornata". La bozza è stata "migliorata grazie a voi ma anche grazie alle altre forze di maggioranze, si discute tutti insieme e nessuno può avere pretese di verità o pretese di offrire le soluzioni migliori".

Conte sui tagli alla scuola

"E' stato toccato il tema della scuola, altro tema che ci sta a cuore. Dobbiamo lavorare affinché resti centrale nell'agenda non solo del governo ma del paese". Così il premier Giuseppe Conte, nella replica in Aula al Senato. Il presidente del Consiglio ricorda le "40mila aule in più" sorte "con i lavori estivi, non è solo merito del governo ma di quella sinergia con le istituzioni locali", grazie al "grande sforzo fatto da sindaci e presidente di Regione. Poi abbiamo mobilitato 10 mld in più, archiviando la stagione dei tagli che avevamo ereditato. C'è un intero capitolo del Recovery plan dedicato alla filiera dell'istruzione".

Il premier sottolinea che in questi giorni "stanno rientrando in presenza gli alunni delle secondari, nonostante una curva epidemiologica che non accenna a migliorare ma faremo di tutto perché la scuola è di tutti, continueremo ad impegnarci per la didattica in presenza. Abbiamo previsto assunzioni per 25mila docenti di sostegno in più e bandito concorsi per quasi 80mila docenti. E poi abbiamo introdotto innovazioni, la chiamata veloce in fascia aggiuntiva che ha permesso di assumere da graduatorie. Ma la scuola richiede uno sforzo continuo e continueremo ad impegnarci".

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