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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Conte dice sì alla Tav: aria da "resa dei conti" nel Movimento 5 stelle

"Non realizzarla costerebbe troppo" dice il premier. Di Maio si sfila: "Deciderà il parlamento".  Il passo di lato del Movimento 5 stelle, che è l'azionista di maggioranza dell'esecutivo, suona come una beffa per parte dell'elettorato e per molti esponenti pentastellati che oggi si sentono "traditi"

Il presidente del Consiglio dice sì alla Tav, e il Movimento 5 stelle - che del no alla Torino-Lione in passato aveva fatto un cavallo di battaglia - si sfila: "Decida il parlamento". Pur sapendo benissimo che in parlamento c'è una maggioranza favorevole alla Tav. In tal modo Di Maio spera di riuscire a placare almeno la protesta interna. La maggioranza dei deputati voterà sì all'Alta Velocità. E il passo di lato del Movimento 5 stelle, che ha più di 200 deputati ed è l'azionista di maggioranza dell'esecutivo, suona come una beffa per parte dell'elettorato pentastellato, che si sente "tradito". La capogruppo M5s in Regione Piemonte, Francesca Frediani, attacca i compagni di partito: "Un governo di cui fa parte il M5s dà l’ok al Tav? Inaccettabile - dice - Il #tuttiacasa stavolta sarebbe per voi". Molti esponenti pentastellati, specie in Piemonte, non paiono disposti ad accettare di buon grado la resa sulla Torino-Lione. 

Conte: "Sì alla Tav, è la posizione del governo"

"Rappresento un governo appoggiato da due forze politiche che sul punto la pensano in maniera opposta. La priorità è tutelare gli interessi dei cittadini" perché "in gioco ci sono tanti soldi, che sono vostri, e vanno gestiti con la massima attenzione. Vanno gestiti, se mi permettete, come farebbe un buon padre di famiglia". Così il premier Giuseppe Conte, durante una diretta Facebook sul Tav sottolineando che "non realizzare il Tav costerebbe molto più che realizzarlo. E dico questo pensando all'interesse nazionale, che è l'uica ed esclusiva stella polare che guida e guiderà sempre questo governo. Questa è la posizione del governo ferma restando la piena sovranità e autonomia del Parlamento".

"Per bloccare l'opera non potremmo confidare nel mutuo dissenso di altri protagonisti, la Francia e la stessa Europa. A queste condizioni solo il Parlamento potrebbe assumere una decisione unilaterale, viste anche le leggi di ratifica adottate proprio del Parlamento su questo punto", ha poi aggiunto Conte sottolineando: "Ulteriori finanziamenti dell'Unione europea saranno disponibili grazie all'impegno del ministro Toninelli. Per questo lavoro che lui ha compiuto, lo devo ringraziare pubblicamente", ha detto ancora il premier.

"Con Macron ho molto insistito" per "pervenire a una modalità alternativa, cioè per operare una revisione del progetto" Tav. Ma "la Francia si è espressa per la conferma della realizzazione dell'opera, ne consegue che se volessimo bloccarla non potremmo farlo condividendo questo percorso con la Francia" ha puntualizzato il premier, precisando, "su questo voglio essere chiaro", che i fondi Ue non sarebbero garantiti "con impieghi alternativi". E "la decisione di non realizzare l'opera ci esporrebbe a tutti i costi derivanti dalla rottura dell'accordo con la Francia", ha sottolineato.

Conte ha inoltre precisato di non aver cambiato idea rispetto al 7 marzo scorso, quando, "con la trasparenza che contraddistingue il mio operato ho illustrato la mia posizione" dicendo "che se fossi chiamato oggi a valutare l'avvio" del Tav "lo indirizzerei in modo diverso, tenterei quindi di impiegare in modo più utile e funzionale, nell'interesse del nostro paese, le relative risorse finanziarie". "Nel frattempo però - ha continuato - sono intervenuti dei fatti nuovi, elementi di cui dobbiamo tener conto nella risposta che dovremo dare venerdì per evitare la perdita dei finanziamenti europei". Tra i fatti nuovi snocciolati dal presidente del Consiglio, il fatto che "l'Europa si è detta disponibile ad aumentare il finanziamento della tratta transfrontraliera dal 40 al 55%, e questo ridurrebbe lo stanziamento dei fondi che l'Italia deve destinare, con un notevole risparmio".

Sì del governo alla Tav: le parole di Salvini e Di Maio

"La Tav si farà, come giusto e come sempre chiesto dalla Lega. Peccato per il tempo perso, adesso di corsa a sbloccare tutti gli altri cantieri fermi!". Così il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini.

"Ho ascoltato attentamente le parole del presidente Conte, che rispetto. Il presidente è stato chiaro, ora è il Parlamento a doversi esprimere. Sarà il Parlamento, nella sua centralità e sovranità, che dovrà decidere se un progetto vecchio di circa 30 anni e che sarà pronto tra altri 15, risalente praticamente alla caduta del muro di Berlino, debba essere la priorità di questo Paese". Così Luigi Di Maio su Facebook, a stretto giro dal video di Conte tornando a definire il Tav "un'opera dannosa". Per il vicepremier e capo politico del M5S, "sarà il Parlamento ad avere la responsabilità di avallare un progetto prevalentemente di trasporto merci (e sottolineo trasporto merci) mentre non esiste ancora l'alta velocità per le persone in moltissime aree del Paese. Sarà il Parlamento a dover decidere se è più importante la tratta Torino-Lione, cioè se è più importante fare un regalo ai francesi e a Macron, piuttosto che realizzare, ad esempio, l'alta velocità verso Matera, capitale europea della cultura, o la Napoli-Bari". 

"Nel corso del tempo si sono succeduti nove governi, sono passati - ripeto - quasi 30 anni. Non esisteva ancora l'iPhone, non esistevano nemmeno gli smartphone, non esisteva il web come lo conosciamo oggi quando si discuteva della Torino-Lione. Parliamo di un'era oramai remota, eppure qualcuno, adesso, vorrebbe farci credere che la priorità del Paese sia questa", attacca Di Maio. "Il MoVimento 5 Stelle presenterà un atto per dire che le priorità sono altre, un atto che non è altro che il cambiamento che abbiamo promesso: entrare al governo e decidere diversamente da come avrebbe deciso un Pd o un Berlusconi qualsiasi. Non abbiamo paura di restare soli, siamo sempre stati soli davanti ai partiti ed è sempre stato motivo di orgoglio. Avremmo anche potuto governare da soli, se tutti gli altri non si fossero messi d'accordo per fare una legge elettorale, poco prima del voto, che ci impedisse di guidare autonomamente il Paese. Questo è un no forte, convinto, deciso. Uno di quei NO che fanno bene", conclude.

"Le parole di Conte sulla Tav? L'analisi costi-benefici ha detto altro, non vedo come si possa rovesciare l'esito di un'analisi fatta da tecnici. Come ha detto il premier, il Parlamento è sovrano, mi aspetto che i nostri parlamentari sappiano far valere la nostra posizione politica e che trovino il modo di farla pesare. Questa è una decisione politica". Lo dice all'Adnkronos Francesca Frediani, capogruppo M5S in Regione Piemonte. "Se sono delusa dal premier? Conte non è uno del M5s, sono delusa dal fatto che non si faccia pesare la nostra posizione politica", risponde Frediani, che in un post su Facebook ha definito "inaccettabile" la decisione dell'esecutivo e, rivolgendosi agli esponenti del Movimento, che "il #tuttiacasa stavolta sarebbe per voi".

No Tav: "Conte non conosce la nostra determinazione"

Il premier Conte "dimostra di non conoscere la determinazione dei No Tav". E' quanto si legge in un post di area No Tav in cui si riprendono le dichiarazioni di ieri del presidente del Consiglio che sulla Torino Lione ha detto che non farla costerebbe piu' che realizzarla. "Non sa quanto costerebbe, non lo sa nessuno", si legge tra l'altro nel messaggio "ma sa perfettamente che il debito pubblico aumenterebbe". E ancora "sa che creerà un problema di ordine pubblico" e "sa che la Torino-Lyon non serve a nulla". "Conosce perfettamente il rapporto costi/benefici" prosegue il messaggio, "ha ben chiaro che perdera' tanti voti e rispetto politico ma dimostra di non conoscere la determinazione dei No Tav", conclude il post. 

Annuncia che proseguirà la "lotta popolare" e che, in particolare, sabato migliaia di manifestanti andranno al cantiere, il movimento No Tav, dopo l'annuncio del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di proseguire i lavori della Torino-Lione. Uno "scempio ambientale, politico ed economico", si legge in una nota nel quale il movimento NoTav si domanda "cosa faranno tutti quelli del Movimento 5 stelle che al parlamento si sono detti notav" e denuncia la "sceneggiata già pronta da tempo, e che la mossa di Conte conferma, di portare il voto in un parlamento dove il voto è già scontato e dove il Movimento 5 stelle voterebbe contro, tentando di salvarsi la faccia".

"Dopo la diretta Facebook del Presidente Conte c`è finalmente chiarezza e come abbiamo sempre sostenuto: amici dalle parti del governo non ne abbiamo mai avuti [...] "Ci chiediamo ora cosa faranno tutti quelli del Movimento 5 stelle che al parlamento si sono detti notav, ci chiediamo se avranno coraggio e coerenza o, come per altri punti politici tanto cari, che non si sono rivelati tali, faranno finta di niente tirando a campare. Ma per coraggio e coerenza non intendiamo la sceneggiata già pronta da tempo, e che la mossa di Conte conferma, di portare il voto in un parlamento dove il voto è già scontato e dove il Movimento 5 stelle voterebbe contro, tentando di salvarsi la faccia dicendo 'siamo coerenti, abbiamo fatto tutto il possibile'. Noi invece sapremo sempre cosa fare, proseguendo la nostra lotta popolare per fermare quest`opera inutile ed imposta. Lo faremo come abbiamo sempre fatto mettendoci di traverso quando serve e portando le nostre ragioni in ogni luogo di questo Paese, che siamo convinti, sta con noi. Dimostreremo fin da subito la nostra vitalità, con il festival Alta Felicità che prenderà il via giovedì portando migliaia di notav nella nostra Valle, e che porteremo tutti insieme a vedere il cantiere sabato pomeriggio! Fermarlo è possibile, fermarlo tocca a noi!".

Il senatore Airola (M5s): "Sono affranto"

"Ora stiamo a vedere come proseguono le cose ma di fatto dal discorso di Conte, il TAV si farà. Non avete idea di quante mail gli ho scritto dopo averlo incontrato e spiegato che potevamo sospendere tutto. Sono affranto. Una battaglia che facciamo da anni, non deve finire così". Lo scrive il senatore Alberto Airola (M5S) su Facebook.

"Alla luce delle dichiarazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ringraziamo per l'impegno, chiederemo che sia il Parlamento ad esprimersi e in aula vedremo l'esito della votazione. Vedremo chi è a favore di un progetto vecchio di 30 anni e chi invece sceglierà di avere coraggio". Così, in una nota congiunta, i capigruppo del Movimento 5 Stelle al Senato e alla Camera, Stefano Patuanelli e Francesco D'Uva. "In merito al Tav la posizione del Movimento 5 Stelle non cambia. Il nostro No a un'opera che rischierebbe di nascere già vecchia è deciso", concludono Patuanelli e D'Uva.

Chiamparino: "E' una buona notizia per il Piemonte e per l'Italia"

"E' una buona notizia per il Piemonte e per l'Italia. Ci hanno fatto perdere più di un anno di tempo, ma si sono resi conto che è necessaria. Meglio tardi che mai". Così l'ex presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. Si tratta anche del "risultato della grande mobilitazione civile e politica degli scorsi mesi", ha aggiunto. 

"#Tav ora Conte annuncia che il governo è per sì. Nella migliore delle ipotesi abbiamo perso più di un anno. Nella peggiore un altro giro di valzer che non porterà a nulla. Povera Italia", si legge in un post su Twitter del segretario del Pd Nicola Zingaretti. "Ci hanno messo un mese per capire che bisognava stare nell'Euro. Tre mesi per capire che gli 80euro andavano tenuti, sei per capire che la fatturazione elettronica serviva. Dopo un anno dicono sì alla #Tav. Non sono cattivi: ci arrivano dopo. Serve pazienza, il tempo è galantuomo", scrive su Twitter Matteo Renzi.

Unia certezza: il sì del governo Lega-M5s alla Tav segna "un prima e un dopo" nella storia del Movimento.

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