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Sabato, 20 Aprile 2024
La terza gamba

Conte ha deciso, niente dimissioni: al Quirinale per trovare tempo e stampelle per il nuovo governo

Niente crisi al buio: il premier da Mattarella per rassicurare il capo dello Stato sulla possibilità di costruire in parlamento una solida base all'attività dell'esecutivo. La prossima legge elettorale il primo passo per formalizzare l'intesa con i moderati

Aggiornamento 19:53 - Bocche cucite dopo poco più di mezz'ora di incontro definito dal Colle interlocutorio. Mattarella ha preso atto del voto del Parlamento che assicura una maggioranza numerica al governo tale da non farlo cadere e da non provocare le dimissioni del premier. Un voto che denota tutta la fragilità della maggioranza e che necessita di un nuovo gruppo parlamentare per superare le difficoltà alle Camere.

Aggiornamento 19:53  - Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo il voto di fiducia. L'incontro viene definito dal Colle interlocutorio.

++ articolo in aggiornamento ++

Si è tenuto in videoconferenza il vertice tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i leader e i capi delegazione delle forze di maggioranza. Il premier si recherà al Quirinale alle 18:30 per riferire al presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla situazione politica, dopo il voto di fiducia ottenuto lunedì alla Camera e ieri al Senato.

Secondo quanto si apprende da fonti di governo, è stata ribadita la volontà di proseguire con l'allargamento della maggioranza, sulla base di "un patto di legislatura". Questo, spiegano le fonti, continuando a "portare avanti l'attività di governo".

"Le forze di maggioranza concordano con il presidente del consiglio Giuseppe Conte un percorso che dovrà portare ad ampliare la base parlamentare che sostiene l'esecutivo e a rafforzarne la squadra - spiegano le fonti di palazzo Chigi al termine delle 3 ore di incontro - non è stato indicato un termine entro il quale raggiungere questi obiettivi, fermo restando che sui tempi viene considerata prioritaria l'indicazione che esprimerà il Quirinale".

"Sarà il premier Conte a tracciare il percorso politico che avrà il suo architrave su un nuovo patto di legislatura. "

La zona libera in cui costruire è quella di una terza gamba del governo giallorosso, una stampella al centro che fondi i propri ideali nelle forze liberali e moderate invocate da Conte in Parlamento. 

Crisi di governo che cosa succede

Il risultato di ieri al Senato allontana lo spettro di una crisi di governo "al buio", come rivendica Nicola Zingaretti ai microfoni di Radio Immagina, la radio di casa dem appena inaugurata. Ma 156 voti - compresi quelli dei senatori a vita e dei fuoriusciti degli altri partiti - non bastano a far navigare l'esecutivo in acque sicure. Anzi, come sottolinea un dem, "rende praticamente impossibile approvare qualsiasi provvedimento, fatta eccezione per lo scostamento e il decreto ristori, su cui i renziani hanno già fatto sapere di essere d'accordo.

La definizione delle forze politiche invocate da Conte a giocare un ruolo di responsabilità coprono uno spettro di sensibilità politiche che comprende Italia Viva, Azione, fino ad arrivare a Forza Italia. Un primo passo per formalizzare l'intesa potrà trovare corpo nella discussione sulla nuova legge elettorale rimasta nei cassetti della Prima Commissione di Montecitorio per il veto dei renziani.

Una legge elettorale proporzionale darebbe voce alle istanze dei moderati che non si riconoscono nella spinta sovranista di Salvini e Meloni.

"Conte dimezzato": l'affondo di Renzi

Giuseppe Conte è ora un premier "dimezzato", senza maggioranza assoluta sarà difficile l'attività parlamentare quotidiana. Lo dice Matteo Renzi nella sua enews. "Intanto in Italia il Governo Conte - perdendo Teresa, Elena e Ivan - ha perso anche la maggioranza assoluta al Senato. Chi conosce la politica sa cosa questo significa nell'attività parlamentare e nella credibilità istituzionale. Dopo il Conte 1, dopo il Conte Bis ora siamo al Conte dimezzato".  Aggiunge Renzi: "E' andata così: le ministre hanno lasciato la poltrona per difendere le loro idee, il Presidente del Consiglio ha cambiato le proprie idee per mantenersi il prestigioso ruolo.

"Quando mi riferisco al cambiare idea penso a Conte che oggi si propone come leader antisovranista (all'Onu diceva il contrario) e antipopulista (alla scuola di formazione della Lega diceva il contrario). Legittimo cambiare idea. Ma se uno deve cambiare la terza maggioranza in tre anni, imbarcando persone con storie molto diverse, solo per durare un po' di più, preferisco la coerenza limpida di Bellanova, Bonetti e Scalfarotto. E preferisco la loro dignità".

Aggiornamento 17:43 - In merito alle dichiarazioni del senatore Matteo Renzi Palazzo Chigi precisa che "non rientra nello stile e nelle consuetudini del Presidente Conte offrire ruoli e posti di governo, posti e ruoli peraltro indisponibili".  

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