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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica Italia

Migranti, per Salvini non dovranno più uscire dai Cie (se non per lasciare l'Italia)

Non solo reati "ad personam" che comportino l'allontanamento immediato dall'Italia, la stretta sui richiedenti asilo prevista dal contratto Lega - 5 stelle rischia di lasciare le famiglie senza badanti finite nel computo dei 500mila irregolari da espellere

"Ci adopereremo per rendere effettive le procedure di rimpatrio" ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte nel suo discorso al Senato per chiedere la fiducia sul nuovo governo giallo-verde. Quello sulle espulsioni degli irregolari dall'Italia è uno dei punti rimarcati nel contratto di governo firmato dal Movimento cinque stelle e la Lega e più volte sottolineato dal nuovo ministro dell'Interno, Matteo Salvini.

Il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha in mente una riforma del sistema di accoglienza volto a rendere più restrittive le norme che regolano la permanenza dei migranti nei "cie", i centri di identificazione. Poi tocca il tema dei temi: i rimpatri. "Senza i centri per i rimpatri non si rimpatria nessuno" spiega Salvini.

"Ho parlato con tutti i governatori leghisti e tutti non vedono l'ora che ci siano dei centri chiusi, così che la gente non vada a spasso per la città e che permettano di espellere chi deve essere espulso".

Il leader della Lega, prendendo spunto dagli ultimi fatti di cronaca che vedono protagonisti alcuni migranti, (come la brutale aggressione subita da un carabiniere a Pisa) spiega come "la gente non vuole avere punti dove uno esce alle 8 di mattina e rientra alle 10 di sera e durante il giorno non si sa cosa fa o fa casino".

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini parlando in Transatlantico, a Montecitorio, a chi gli chiede se il tempo massimo di permanenza in un centro sarà portato a 18 mesi, risponde: "È evidente che ci sono alcuni Paesi africani con grossi problemi anagrafici e 2 o 3 mesi non sono sufficienti per identificare queste persone e serve più tempo". 

Lei è stato aggressivo sui 'vu cumprà'? ''Non sono aggressivo, sto lavorando su tutti i dossier che garantiscano legalità e sicurezza: dai beni confiscati alla mafia da reinvestire alle spiagge sicure'', replica il leader della Lega.

"Penso e spero che già nei prossimi giorni incontrerò il ministro tunisino per aiutarci reciprocamente. I soldi che la Tunisia stava aspettando dall'Europa non sono ancora arrivati e giustamente se ne lamentano".

Il sindaco di Prato Matteo Biffoni, delegato nazionale dell'associazione dei comuni Anci all'immigrazione, spiega di aver chiesto a Salvini un incontro, non lesina critiche a quelle che identifica come sparate elettorali: "Un conto è la campagna elettorale, un altro è la vita vera. Ma credo che i funzionari del ministero abbiano spiegato al ministro quali siano le difficoltà rispetto agli slogan".

Il sindaco di Firenze Dario Nardella difende il decreto dei ministri Minniti e Orlando sul ripristino dei centri di permanenza e rimpatrio: "Mi auguro che Salvini non cambi quel decreto" senza mancare di sottolineare come anche la Toscana necessiti "di un centro di rimpatrio per gli stranieri irregolari socialmente pericolosi".

"Non stiamo parlando di rimpatriare le badanti, le persone che lavorano onestamente o che comunque risiedono secondo le leggi del nostro territorio. Non ci interessa l'ideologia, infatti, ma il pragmatismo. Oltre ai centri per il rimpatrio è fondamentale una strategia di collaborazione costruttiva con tutti i Paesi stranieri. Perchè se offendiamo quelli che si devono riprendere gli immigrati, possiamo star sicuri che rimarranno in Italia".

Come funziona il sistema di accoglienza in Italia

Il 17 agosto 2017 è diventato operativo il decreto Minniti-Orlando relativo alle nuove procedure per la richiesta di asilo nel nostro Paese.

Il decreto Minniti-Orlando spiegato per bene

Nel Febbraio 2017 i ministri Minniti (Interni) e Orlando (Giustizia) presentano al Governo due decreti: uno sulla sicurezza urbana (con il famigerato Daspo urbano), e nuove misure per accelerare le procedure per l’asilo da parte dei migranti che decidono di fare richiesta d’asilo in Italia. Il decreto incassa la fiducia con soli 145 voti a favore (93 PD su 99, 25 Ap su 27, 13 Mdp su 15, 11 Autonomie su 13 e 3 senatori Gal) portandosi dietro molte critiche da parte delle opposizioni.

Il decreto preve la trasformazione degli attuali CIE (Centri di identificazione ed espulsione) in Centri di permanenza per il rimpatrio (CPR),  uno in ogni regione per un totale di 1600 posti  letto dedicati ai migranti smistati dopo la prima accoglienza in attesa dell’esame della richiesta di asilo.

Il decreto prevede la creazione di 26 sezioni speciali dedicate interamente alle richieste di asilo e ai rimpatri. L’attribuzione del diritto di asilo sarà stabilita da un collegio di giudici. 

Per l'immigrazione vengono inoltre disposte maggiori risorse economiche per lo stanziamento di forze armate presso le ambasciate e gli uffici consolari in cui vi è una particolare affluenza di migranti: 2,5 milioni di euro per il 2017 e 5 milioni per il 2018.

Migranti, cosa prevede il contratto di governo

Oltre al superamento del Regolamento di Dublino (che come abbiamo già visto sta letterlamente spaccando l'Europa), il contratto di governo tra Lega e 5 stelle prevede la velocizzazione della verifica del diritto allo status di rifugiato mediante l'adozione di procedure accelerate e/o di frontiera.

"La valutazione dell’ammissibilità delle domande di protezione internazionale deve avvenire nei Paesi di origine o di transito, col supporto delle Agenzie europee" è scritto nel contratto.

Inoltre Lega e 5 stelle prevedono l'istituzione di "reati ad personam" ovvero "fattispecie di reato che comportino, qualora commessi da richiedenti asilo, il loro immediato allontanamento dal territorio nazionale". 

La stima degli stranieri che si trovano in condizione di irregolarità sul nostro territorio è di circa 500 mila persone, tra questi almeno 100 mila sono colf e badanti.  Cioè, come spiega Eleonora Camilli sul portale specializzato Redattore Sociale, gli assistenti familiari che quotidianamente si prendono cura degli anziani e delle persone non autosufficienti.

Se davvero la scure delle espulsioni si abbattesse anche sulle badanti sarebbe un problema per il welfare familiare. Una famiglia su 8 di quelle che si avvalgono di assistenti familiari vedrebbe venire meno questa risorse".  

Oliviero Toscani a Salvini: "Migranti gli taglieranno le palle"

Le politiche in tema di migranti preannunciate da Salvini non trovano il favore del fotografo Oliviero Toscani che in una intervista a La Zanzara su Radio 24, si lascia andare ad un eloquio non certamente british ma in tema con quello della trasmissione di Giuseppe Cruciani. 

"Salvini? Vuole tagliare i soldi ai migranti, ma stia attento che prima o poi gli taglieranno le palle. Ma cosa vuole tagliare? È una cosa da pirla, gli immigrati non ingrassano come lui, non c'è nessuna pacchia. E poi quelli che arrivano sono meglio di Salvini e Di Maio che non sanno far niente. Almeno questi qua lavorano".

"Come si fa a dire pacchia quando muoiono dei bambini. Bisogna accogliere gli esseri umani. La libera circolazione vale per le Ferrari e deve valere anche per gli uomini, ha portato la cultura, la storia, l'educazione, ha portato la conoscenza. Anche per trovare belle ragazze devi fare dei grandi viaggi". "Bisogna accogliere tutti i clandestini - dice Toscani - Lavoreranno e pagheranno la tua pensione, anche quella dei leghisti".

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