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Venerdì, 19 Aprile 2024
PRIMARIE PD

Dal Pd "schiaffi" a Letta: "Tempo finito, governo usi nostre idee"

Dalla Convention del Pd, Renzi e Cuperlo trovano l'accordo solo sulle critiche al governo. Il delfino di D'Alema: "Tempo è finito". Il sindaco: "Governo usi le nostre idee"

ROMA - Era cominciata con una carezza, quella di Cuperlo a Renzi. Ed è finita con uno schiaffo, sempre di Cuperlo a Renzi. Ed uno schiaffone, quello di Cuperlo e Renzi a Letta.

Giornata di Convention in casa Pd con il partito che ha ufficializzato i risultati della prima "scrematura", Renzi al 45,34%, Cuperlo al 39,44%, Civati al 9,43% e Pittella al 5,8%, e che ha presentato agli elettori una sorta di manifesto programmatico per il futuro. 

Clima disteso in platea, dove i tre candidati hanno scherzato fra di loro mentre il messaggio di Letta andava in onda: "Spero che le primarie siano una straordinaria prova di partecipazione. La risposta a chi grida e basta e fa leva sulle paure dei cittadini perché non ha altri argomenti se non quelli del populismo rabbioso". E ancora: "Il Pd è per molti di noi una conquista. Il senso di una vita politica. C’è l’unità a dispetto delle appartenenze del passato e delle divergenze del presente. C’è la competizione leale tra proposte politiche. Ci sono le primarie". 

Già, le primarie. Appena Letta scompare dal video, infatti, il clima disteso lascia spazio al clima da competizione ed è battaglia, comunque non troppo accesa a dire la verità. 

CIVATI - Il primo a parlare è stato Pippo Civati con un invito ai colleghi: "A Renzi e Cuperlo io dico che ora bisogna passare all’azione. Che fatta la legge elettorale, si può tornare al voto. Di là sono spaccati, noi siamo invincibili. E non per votare le persone, ma per fare le cose".

CUPERLO - Poi, è stato il turno del vero sfidante del sindaco di Firenze per la poltrona da segretario: "Nessuno tra noi, ma davvero nessuno può immaginare di cavarsela da solo senza questa umanità di militanti - ha detto - Mentre quell’umanità da sempre ha forza e passione per affrontare il mondo anche senza il migliore di noi. Per questo non è una buona idea annunciare che di loro si può fare a meno. Perché è più facile il contrario. Se a un partito togli gli iscritti è come levare le gambe al tavolo. Non è più un partito. E nasce un’altra cosa, che non per forza sarà migliore". 

Quindi, la carezza di inizio giornata si è trasformata in uno schiaffo a Renzi: "Se tra noi c’è chi pensa che la via - dopo vent'anni - sia privatizzare le ferrovie e la Rai, prelevare 4 miliardi alle pensioni lorde sopra i 3.500 euro, avere un contratto unico e abolire l’articolo 18, tenersi la riforma Fornero al netto degli esodati, sposare la flessibilità e col Sindaco d'Italia passare da un regime parlamentare a una Repubblica presidenziale, è giusto che lo dica. Ma è giusto dire - e io mi sento di dirlo qui - che quel disegno, quella visione, sono radicalmente sbagliati. Non possiamo essere il volto buono della destra. Poi si decida: non si può fare il sindaco di Firenze e il segretario del partito".

RENZI - Botta. Risposta. "Se ce l’ho fatta io ce la può fare chiunque - ha esordito Renzi che, quanto ad applausi, ha battuto tutti - Qui c’è un’Italia che non si rassegna alla tecnocrazia e al governo dei burocrati. Noi - ha ribadito - non ci rassegniamo ad essere dei numeri, dei codici fiscali, ma vogliamo essere protagonisti. A Cuperlo dico che le associazioni rendono l’uomo più forte e danno la gioia di vedere quanta gente onesta c’è per cui vale la pena volere cose nuove".

"CONTRO" LETTA - Quindi, l'attacco al governo in piena sintonia con Cuperlo che poco prima aveva avvisato Letta: "Il tempo è scaduto". "Il governo usi la nostra lealtà per poter essere efficaci negli investimenti se no le larghe intese diventano solo il passatempo per superare il semestre Ue - ha ammonito il sindaco di Firenze - Non possiamo farci dettare l’agenda dalla paura. Tocca a noi, ora tocca a noi". 

E ancora sulle parole dello sfidante: "Ha ragione Gianni Cuperlo a dire che non siamo il volto buono della destra, ma non possiamo essere neppure il volto peggiore della sinistra, quello che non ha fatto il conflitto di interessi e che ha mandato a casa Prodi" ha sottolineato ancora il sindaco di Firenze. 

Renzi è quindi ritornato sul tema dell’appoggio di un Pd da lui guidato al governo: "Il governo ha usato molto della nostra lealtà e pazienza; oggi è il momento di dire con forza che deve usare le nostre idee per essere efficace nelle scelte di politica economica, nelle riforme istituzionali, ma non faremo sgambetti". Ad una condizione: "Il giorno dopo le primarie del Pd la questione legge elettorale la si porta alla Camera, per fare qualcosa di concreto".

Il più grande merito di Letta, per ora, è essere riuscito a mettere d'accordo Renzi e Cuperlo. E non è cosa da poco. 

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