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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Come Salvini frena Fontana sul coprifuoco in Lombardia

Il leader della Lega interviene sul governatore per ammorbidire l'ordinanza. E alza la voce in videoconferenza. Mentre a Milano il contagio corre

"Ho ora una riunione con il governatore Fontana e con i consiglieri regionali, per capire, prima di chiudere io voglio capire": Matteo Salvini ha deciso di frenare sull'ordinanza che porterà il coprifuoco e l'autocertificazione in Lombardia. E così ieri era tutto pronto per la firma e per i controlli del Viminale ma il programma ha subito uno stop. 

Come Salvini frena Fontana sul coprifuoco in Lombardia

D'altronde era stato proprio Salvini a definire "strampalata" l'idea del coprifuoco quattro giorni fa, quando era un'ipotesi sul tavolo del governo e non della Regione amministrata dalla Lega. Il Corriere della Sera racconta che in videoconferenza il leader del Carroccio ha alzato la voce con Fontana, chiedendo al governatore un cambio di passo.

«Voglio una sferzata di metà mandato — ha spronato Salvini —. Il governo respinge tutte le nostre richieste e a noi tocca portare la croce, imponendo misure impopolari che fanno infuriare i cittadini?». Insomma, Salvini vuole che i sindaci, da cui è venuta la richiesta del coprifuoco, accettino di smussare l’ordinanza. Qualcosa potrebbe cambiare già oggi con i negozi superiori ai 250 metri quadrati esclusi dalla chiusura nei weekend. Difficile, invece, che l’ordinanza possa essere cancellata.

Intanto a Roma il ministro Speranza aspetta la telefonata di Fontana per procedere con la firma, anche perché le nuove regole devono partire domani. Per quanto ostacolato dallo scontro politico interno, il «modello Fontana» sta facendo scuola e una dopo l’altra le Regioni, coordinate dal ministro Boccia, chiedono il consenso a Speranza per tutelarsi su zone rosse e altre restrizioni.

Autocertificazione e coprifuoco: le regole delle chiusure nelle regioni

Il lockdown di Milano necessario (secondo gli esperti)

Intanto uno studio riservato intitolato “Report sintetico Covid nuovi casi del 15.10.2020” è stato presentato alla Regione Lombardia venerdì scorso, come ha rivelato oggi Il Fatto Quotidiano. Chiede un lockdown per Milano ma i consigli degli esperti non sono stati presi in considerazione dalla politica. Eppure in città gli ospedali sono già in affanno: soltanto ieri erano 132 i nuovi ospedalizzati. 

La stragrande maggioranza delle persone vengono ricoverate con tampone positivo. Rispetto a marzo, si attende l’esito con la mascherina. Almeno quello. Il flusso ormai è questo. E tocca stringere i denti. Perché per almeno una decina di giorni, si pagheranno gli effetti di un contagio già scappato via.

Il contagio corre, la politica se la prende comoda. Come sempre in Italia la situazione è disperata, ma non seria.

Gori: "Salvini si è infuriato, spero che Fontana mantenga la posizione"

"Ho letto che il presidente Fontana sarebbe stato preso per le orecchie da Salvini, che si sarebbe arrabbiato per questa decisone della Regione Lombardia che contraddice le sue precedenti posizioni. Io spero che il presidente Fontana mantenga la posizione che ha condiviso con tutti i sindaci, secondo me è un valore che in questa fase le istituzioni si parlino e condividano le decisioni e spero che non siano delle scelte di parte di un partito a modificarle, perché qua si sta parlando della salute dei cittadini e non c`è modo di arretrare rispetto alla nostra responsabilità". Parola del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, intervistato questa mattina a "Non stop news" su Rtl 102.5.

In merito all'annunciato provvedimento di inasprimento delle misure anti-Covid per la Lombardia, Gori ha affermato "penso che arriverà per la mattina di oggi, così ci aveva promesso il presidente Fontana, del resto il Comitato scientifico della Regione era stato molto chiaro nei giorni scorsi, dicendo che nei prossimi 15 giorni avremo in Lombardia 600 persone in terapia intensiva e 4.000 persone ricoverate per Covid che sono numeri confrontabili con la prima parte di marzo quindi la situazione è preoccupante e quindi secondo me serve coraggio in questo momento".

Verso un nuovo Dpcm entro domenica 25 ottobre

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