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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Coraggio Italia si scioglie e Toti corteggia Di Maio

Il gruppo politico nato dalla costola di Forza Italia si spacca fra chi vuole seguire di Maio e chi non ci pensa proprio. "Noi restiamo in Coraggio Italia" ha detto Carelli "

Se prima c’era il vuoto al centro, adesso il centro è affollatissimo. Con la scissione dentro il Movimento 5 Stelle, si è aperta una corsa per aderire alla nebulosa dalla quale potrebbe formarsi qualcosa già a settembre e che dovrebbe avere le sembianze del Presidente del consiglio Mario Draghi. Non perché lui ci debba stare ma perché l’idea politica seguirebbe la sua agenda. 

Un indizio. Oggi si è ufficialmente sciolto il gruppo parlamentare di Coraggio Italia (Ci), quello nato da una costola di Forza Italia lo scorso anno. Lo ha comunicato all'assemblea di Montecitorio il presidente Roberto Fico, dando conto della presa d'atto da parte dell'Ufficio di presidenza che la formazione "non risulta più composta dal prescritto numero minimo di venti deputati dal Regolamento" e che "conseguentemente, i restanti diciannove componenti da oggi sono iscritti al gruppo Misto", mentre Giorgio Silli che era stato eletto Segretario di presidenza in rappresentanza di quel gruppo cessa dalle funzioni.

Ora, almeno una parte di loro, pensa di aderire al nuovo gruppo di Luigi Di Maio "Insieme per il futuro". Sarebbe un passaggio tutt’altro che indolore perché Coraggio Italia vedeva la presenza di diversi ex M5s e proprio loro non hanno alcuna intenzione di passare con la forza del ministro degli Esteri. Così dovrebbero essere una decina i deputati pronti a fondersi in una nuova componente del gruppo Misto, federando "Italia al centro", drappello guidato da Giovanni Toti e Gaetano Quagliariello e "Vinciamo Italia", guidato dall'ex capogruppo Ci Marco Marin. Con Marina ci sono Stefano Mugnai con i deputati Cosimo Sibilia, Guido Pettarin, Elisabetta Ripani, Maurizio D'Ettore e Simona Vietina.

Si parte da qui per avvicinare Di Maio. Tuttavia gli altri sette parlamentari resteranno in Coraggio Italia. "Abbiamo incontrato questa mattina Luigi Brugnaro e gli abbiamo ribadito la volontà di restare in Coraggio Italia e di rilanciare il progetto anche sul territorio - ha spiegato Emilio Carelli - Alla Camera siamo in sette e cercheremo di arrivare a dieci per fare una componente ma se non ci riusciamo sempre in Ci restiamo". Anche se non negano di aver avuto contatti con Di Maio: "Contatti e dialogo ci sono ma contatti e dialogo in politica non vuol dire spostare armi e bagagli in un altro gruppo. Questa cosa per ora non c'è e credo non ci sarà neanche in futuro" ha ribadito Carelli. 

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In quello spazio in cui sembrano volersi buttare Toti e Brugnaro però ci sono anche Matteo Renzi e Carlo Calenda. Renzi sta ragionando su un progetto che coinvolgerebbe sindaci importanti quali Giorgio Gori, Beppe Sala, Dario Nardella e Antonio Decaro. E poi c’è Calenda, che però non ha intenzione di fare nulla insieme a Di Maio. Come Calenda la pensa anche Più Europa da dove fanno sapere: "Andiamo avanti sulla strada della federazione con Azione". Fermo restando che tutte queste manovre sono rischiose fino a quando non si avrà un quadro chiaro sulla legge elettorale. Al momento i partiti hanno tutto l’interesse che si faccia una riforma elettorale, compreso Matteo Salvini, che potrebbe così evitare di essere schiacciato dalla forza di Fratelli d’Italia. A maggior ragione non si muoverà nulla prima di settembre, poi si potrebbe assistere ad un tagadà che coinvolgerà tutte le forze politiche in Parlamento. 

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