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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

I 'tecnici' ci hanno preso gusto: "Ancora in politica"

Il ministro Passera: "Mi piacerebbe continuare a contribuire alla ricostruzione del Paese". E dal giornale di 'casa Casini', Il Messaggero, strizza l'occhio al manifesto di Montezemolo e all'idea del grande centro

"Mi piacerebbe continuare a contribuire alla ricostruzione del Paese. Mi sono preso l'impegno di finire il mio lavoro da ministro prima di decidere cosa farò dopo. Quando deciderò se e come, lo dirò. In ogni caso continuerò a fare la mia parte per il bene del Paese". 

Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera in un'intervista al Messaggero ribadisce la volontà di continuare a fare politica dopo l'esperienza del governo Monti ma senza svelare come e dove

Significativo, però un passaggio dell'intervista: nel manifesto di Bonanni e Montezemolo, ad esempio, vi sono "parecchie cose utili, interessanti per il futuro".

Se poi si considera anche il 'pulpito' dal quale parla Passera, Il Messaggero, giornale della famiglia Caltagirone la cui proprietaria, Azzurra, è la moglie di Pierferdinando Casini, ecco che il rumors che vorrebbe proprio in Passera l'aggregatore del 'grande centro' prende sempre più voce.



Intanto, spiega il ministro, il governo "sta lavorando a pieno regime, insieme al Parlamento, a importanti provvedimenti per il Paese, come la legge di stabilità e il secondo decreto sulla crescita". Come a dire: se qualcosa si muove, è solo grazie ai tecnici prestati alla politica.

Anche perché "i partiti sentono maggiormente il clima elettorale ma, responsabilmente, sanno bene che non possono scaricare sulle spalle dei cittadini le loro fibrillazioni".

La chiusura è dedicata al fenomeno dell'antipolitica, "della demagogia, del populismo" che si può arginare solo "con programmi convincenti di forte discontinuità, con decisioni coraggiose, facce credibili, e con esempi concreti di spirito di servizio".

Intanto il premier Mario Monti, in un intervento telefonico a un convegno a Roma sulla società civile, ha indicato la prospettiva, chiedendo "meno attenzione a leadership e organigrammi" e maggiore attenzione "ai contenuti". L'esperienza di questo anno di governo - ha detto - ha dimostrato che "non è impossibile cercare di dire la verità agli italiani", "anziché essere partecipi di un grande processo collettivo di elusione dei problemi".

Rigore, crescita ed equità sociale: è questa la richiesta che arriva da Monti, il quale si dice d'accordo nel seguire queste direttrici e mostra fiducia nel fatto che "chi mi succederà" prosegua su questa strada

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