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Martedì, 23 Aprile 2024
Giustizia

"La corruzione è devastante e rischia di assuefarci"

Il nuovo allarme del presidente della corte dei Conti: tra crisi economica, associazioni a delinquere e malaffare, la corruzione nel nostro Paese dilaga e adesso c'è il rischio che venga vissuta come una situazione di normalità

I fenomeni di "corruzione rischiano di incrinare non solo il rapporto tra cittadini e classe dirigente del Paese, ma la stessa speranza di poter trarre dall'azione pubblica nuovo impulso per il ritorno su livelli di crescita soddisfacenti".  E' l'allarme lanciato dal presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, che punta l'indice sugli "effetti devastanti" della corruzione sulla crescita dell'economia, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2015, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. 

L'altro grande rischio per l'Italia è quello di assuefarsi alla corruzione:

Il pericolo più serio per la collettività è una rassegnata assuefazione al malaffare, visto come un male senza rimedi. Non possiamo permettere che questo accada

Per il presidente della magistratura contabile non si può lasciare che "prenda forza l'idea di una società incapace di compiere scelte collettive, di perseguire, a livello di amministrazione pubblica, obiettivi concreti e di garantire un sistema di servizi efficiente e sostenibile". E' prioritario "riorganizzare le strutture dello Stato, puntando a che queste rispondano, con rapidità e trasparenza, ai bisogni dei cittadini". 

"Il perdurare a lungo di condizioni di bassa crescita, se non di stagnazione, oltre a moltiplicare le difficoltà di gestione del bilancio pubblico e, quindi, di implementazione degli interventi necessari per affrontare la crisi, predispone un terreno favorevole a fenomeni di mala gestio e di corruzione", ha sottolineato Squitieri aggiungendo che:

Crisi economica e procedono di pari passo, in un circolo vizioso, nel quale l'una è causa ed effetto dell'altra. La ricerca, talvolta affannosa, di strategie di uscita dalla crisi e la competizione esasperata per l'accesso a risorse limitate, favoriscono, infatti, la pratica di vie illecite e di attività illegali

Secondo il presidente "ciò si riversa, naturalmente e negativamente, sull'efficienza del sistema complessivo, producendo effetti devastanti sull'allocazione delle risorse finanziarie e umane e sulla creazione di condizioni favorevoli all'attività d'impresa e, quindi, alla crescita dell'economia". Di qui, ha proseguito Squitieri, "l'esigenza assoluta di assicurare trasparenza e regolarità nelle varie gestioni, attraverso procedure pubbliche che garantiscano un'effettiva parità di posizione fra tutti gli operatori". 

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