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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Italia

Parlamentari trasformisti, tra deputati e senatori è record di cambio casacche

Dall'inizio della legislatura ad oggi 143 deputati e 117 i senatori hanno cambiato gruppo di appartenenza e alla Camera, il terzo partito più grande è il Gruppo Misto: con 69 deputati orfani dei "partiti" costa più di 2 milioni di euro l’anno

Dall'inizio della legislatura ad oggi 143 deputati hanno cambiato gruppo di appartenenza alla Camera, 117 i senatori che hanno abbandonato il gruppo con cui sono stati eletti a Palazzo Madama. Nella scorsa legislatura, la 16esima, 120 deputati e 60 senatori transitarono da un gruppo all'altro. Una "lotteria" costosa per il contribuente: ogni gruppo presente nei due rami del parlamento infatti pesa sulle casse dello stato per migliaia di euro tra spese di persona e segreteria per un totale di più di 50 milioni di euro l'anno che vanno ad affiancarsi ai rimborsi elettorali destinati ai partiti a ogni chiamata alle urne.

Ogni parlamentare porta così in dote circa 50mila euro, un valore che sale 67mila euro per i senatori.  I passaggi da un gruppo politico all'altro influisce sui contributi destinato al proprio funzionamento che viene calcolato, fra le altre cose, sulla base della propria composizione: più è grande - dunque più parlamentari vi risultano iscritti - e più soldi riceverà e così l'acquisizione o la perdita di esponenti non sarà soltanto un 'dato' politico ma influenzerà pesantemente anche l'ammontare dei fondi a disposizione.

PARLAMENTARI TRASFORMISTI. Il record dei cambi casacca al senatore Luigi Campagna: oggi a Palazzo Madama occupa gli scranni del Gruppo Conservatori e Riformisti ma dalla sua proclamazione a marzo del 2013 è stato protagonista di ben 6 passaggi da un gruppo parlamentare all'altro: prima iscritto con il gruppo Misto, poi transitato da GAL, ad AP con il Nuova Centrodestra e ritorno. Ma non è il solo. 

Alla Camera il record del trasformismo spetta all'onorevole Stefano Quintarelli: una legislatura travagliata per l'onorevole, eletto con Scelta Civica e passato al gruppo parlamentare Per l'Italia, poi al misto ed infine il ritorno a Scelta Civica. 

Il Movimento 5 Stelle denuncia come tanti gruppi in Parlamento sono sotto la soglia prevista per creare un gruppo parlamentare e cita Democrazia solidale - Centro democratico, Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale, Lega nord e autonomie - Lega dei popoli - Noi con Salvini, Scelta civica per l'Italia. "Parliamo di poltrone: ogni gruppo, a sua volta, rivendica un rappresentante nell'ufficio di presidenza. Così, i segretari di presidenza, sono aumentati man mano che si consumavano scissioni e nascevano nuovi partiti".

Esemplificativo il caso del Gruppo Misto alla Camera, il terzo partito più grande con 69 deputati (contro i 50 di Forza Italia, i 301 del Pd e i 91 del M5s. Ad oggi la casa dei trasformisti costa più di 2 milioni di euro l’anno

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