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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Italia

Governo, Mattarella dà l’incarico a Cottarelli: "Senza fiducia al voto dopo agosto"

L'ex commissario alla spending review incaricato dal Quirinale per calmare i mercati: "Conti pubblici sotto controllo"

E' arrivato alla stazione Termini di Roma, quindi al Colle in taxi, indossando uno zainetto sulle spalle. Carlo Cottarelli ha incontrato al Quirinale il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ha ricevuto l'incarico per formare un governo che tenga i conti in ordine e rassicuri i mercati. Ha accettato con riserva. Così il segretario generale della Presidenza della Repubblica Ugo Zampetti dopo l'incontro:

"Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto Carlo Cottarelli e gli ha "conferito l'incarico di formare il governo. Il dottor Cottarelli si è riservato di accettare".

Cottarelli: "Fiducia o voto a settembre"

Queste le prime parole del premier incaricato. "Ho accettato l'incarico di formare un governo conferitomi dal presidente della Repubblica. Sono molto onorato, ce la metterò tutta. Conto di presentare in tempi molto stretti la lista dei ministri a Mattarella. Mi presenterò in Parlamento con un programma di governo. In assenza di fiducia, il governo si dimetterebbe immediatamente e il suo principale compito sarebbe di ordinaria amministrazione, per accompagnare il Paese al voto dopo agosto. Se dovesse arrivare la fiducia, mi impegno a varare la Legge di bilancio per portare l'Italia alle elezioni nei primi mesi del 2019". "Negli ultimi giorni sono aumentate le tensioni sui mercati finanziari, lo spread è aumentato. Tuttavia l'economia italiana è in crescita e i conti pubblici restano sotto controllo". Lo dice "da economista" Carlo Cottarelli, assumendo l'incarico per la formazione del nuovo governo al Quirinale. "Un governo da me guidato - continua - assicurerebbe una gestione prudente dei conti pubblici". 

Governo, ultime notizie

Il presidente del consiglio incaricato Carlo Cottarelli non terrà consultazioni con i partiti.  Il premier incaricato ha incontrato per circa mezz'ora il presidente della Camera Roberto Fico, per poi mettersi al lavoro per limare la lista dei ministri nella sala dei busti di Montecitorio, la stessa utilizzata da Giuseppe Conte per le sue consultazioni. Alle 15.30 sarà ricevuto dal presidente del Senato Maria Alberti Casellati.

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Cottarelli al Quirinale per incontrare Mattarella

La convocazione di Cottarelli è arrivata dopo che ieri, a 84 giorni dal voto, è tramontato l'incarico che il capo dello Stato aveva affidato a Giuseppe Conte per la formazione di un governo M5s-Lega. Il "no" del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Paolo Savona all'Economia è stato lo scoglio sul quale è inciampato l'ex premier incaricato e che ha dato vita ad uno scontro istituzionale senza precedenti, con Lega e M5s che tuonano contro il Colle e i 5 Stelle pronti a chiedere l'impeachment per Mattarella.

Il video dell'intervento di Carlo Cottarelli

Il piano del Quirinale potrebbe però scontrarsi con il "no" alla fiducia in Parlamento già annunciato da molte forze politiche. I numeri dicono che è quasi impossibile ottenere la maggioranza per un governo. Senza l'appoggio di Lega e Movimento 5 stelle difficilmente potrà esserci un esecutivo Cottarelli.

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Chi è Carlo Cottarelli

64 anni, cremonese e un passato da commissario alla spending review durante il governo Letta. Carlo Cottarelli è l'uomo convocato al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo che il premier incaricato Giuseppe Conte ha rimesso l'incarico. Laureato in Scienze Economiche e Bancarie presso l'Università di Siena e con in tasca un master in Economia presso la London School of Economics, nel 1981 Cottarelli muove i primi passi nel Servizio Studi della Banca d'Italia, dove resta in carica fino al 1987, per poi passare, per un anno, al Dipartimento monetario e settore finanziario dell'Eni. La carriera decolla nel settembre 1988, quando vola a Washington DC per lavorare al Fondo monetario internazionale, dove rimarrà per 25 anni. Dal 2008 al 2013 assume l'incarico di direttore del Dipartimento Affari Fiscali del Fmi, fino a quando Enrico Letta lo nomina commissario straordinario per la Revisione della spesa pubblica durante il suo governo.

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L'attività di "Mister Forbici", come lo ribattezza allora la stampa, riguarda le spese delle pubbliche amministrazioni, degli enti pubblici, nonché della società controllate direttamente o indirettamente da amministrazioni pubbliche che non emettono strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati. Nel 2014, su nomina del Governo Renzi, Cottarelli diventa direttore esecutivo nel board del Fondo Monetario Internazionale. Per questo motivo, lascia l'incarico di commissario alla revisione della spesa. Per Cottarelli è un periodo duro. In un'intervista rilasciata al 'Corriere della sera' poco prima del termine dell'incarico parla della difficoltà a relazionarsi con il sistema burocratico. "Una cosa che mi ha reso molto difficile il lavoro - confida a Beppe Severgnini - a parte le difficoltà politiche di fronteggiare certi temi, ma quelle ci stanno, è stato il mondo burocratico romano".

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Dal 2017 Cottarelli assume l'incarico di direttore dell'Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell'Università Cattolica di Milano. Cottarelli è anche autore di molti saggi sulle politiche e istituzioni fiscali e monetarie, libri sull'inflazione, politica monetaria e tassi di conversione. L'ultimo, per i tipi di Feltrinelli, si intitola 'I sette peccati capitali dell'economia italiana'. Da sempre contrario all'uscita dell'Italia dall'euro, le priorità per l'Italia, Cottarelli le ha suggerite qualche settimana fa, chiarendo anche le sue posizioni sui conti italiani: "L'Italia - ha detto a 'La Stampa' - deve approfittare di questa fase di crescita per rafforzare i conti pubblici razionalizzando la spesa. Se no quando prima o poi le condizioni peggioreranno il debito ricomincerà a salire rispetto al Pil e ripartirà la speculazione contro di noi. I mercati adesso sono calmi perché, oltre all'azione della Bce, l'economia europea e quella italiana crescono. Però possono cambiare idea in fretta al mutare delle condizioni e avere una crisi di fiducia verso i Paesi dal debito alto".

Governo, ultime notizie

Il giorno dopo la richiesta di impeachment nei confronti del Capo dello Stato si respira un clima di grande tensione e confusione in casa 5 Stelle.

La scelta di Luigi Di Maio di mettere Mattarella in stato d'accusa non convince affatto: c'è chi la considera una fuga in avanti pericolosa, perché - spiega un big pentastellato - potrebbe "alimentare proteste e violenze di piazza, che in questa fase delicata vanno assolutamente evitate"; e c'è chi invece sostiene la linea oltranzista e invita a tenere il punto perché quella di Mattarella sarebbe stata "un'ingerenza inaccettabile e non rispettosa della volontà popolare".

Ci sono grosse perplessità anche sull'ipotesi - che in queste ore è al centro di un dibattito interno - di scendere in piazza per protestare contro "il veto del Colle sul governo del cambiamento". Insomma, i nervi sono a fior di pelle e dopo la tempesta di ieri forse è arrivato il momento di abbassare i toni per concentrarsi sui prossimi passi da compiere in vista di una possibile nuova campagna elettorale.

Un fedelissimo dimaiano come il capogruppo M5S al Senato Danilo Toninelli, a proposito dell'impeachment, spiega all'Adnkronos: "Va parlamentarizzato uno strappo alla Costituzione così grave e importante per evitare che nelle piazze ci siano manifestazioni poco pacifiche". Un esponente dell'ala ortodossa frena sull'ipotesi di iniziative di piazza: "Ora serve cautela. Manifestazioni di piazza? Dobbiamo prima confrontarci tra di noi, infatti nelle prossime ore ci vedremo per parlarne".

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