Cottarelli mette nei guai Renzi: "Stanno spendendo senza tagliare"
Il commissario alla spending review richiama governo e Parlamento: "Si sta diffondendo la pratica di autorizzare nuove spese con i soldi di tagli futuri. Già spesi così 1,6 miliardi"
ROMA - Un po' come avere la pretesa di prevedere il futuro. Spendere oggi i soldi di domani. Soldi che, evidentemente, non ci sono ma, si spera, ci saranno. E ci saranno solo se Carlo Cottarelli, il commissario alla spending review, riuscirà a fare il miracolo e a tagliare il tagliabile. E' stato proprio l'uomo delle sforbiciate, però, ad alzare la voce e ad avvertire tutti sull'ultima "moda" della politica italiana: spendere soldi dei tagli che ancora non ci sono.
La bordata, al governo Renzi e al Parlamento, è messa nero su bianco sul blog del commissario. "Si sta diffondendo la pratica di autorizzare nuove spese indicando che la copertura sarà trovata attraverso future operazioni di revisione della spesa o, in assenza di queste, attraverso tagli lineari delle spese ministeriali - ha attaccato subito Cottarelli - era già successo nella Legge di Stabilità del 2014, nel decreto legge 4 di fine gennaio 2014 (per evitare il taglio delle spese fiscali) e nel decreto legge sulla pubblica amministrazione. Ora questa pratica sembra sia utilizzata per finanziare il pensionamento di alcuni lavoratori arrivati alla cosiddetta quota 96 e tenuti in servizio in base alle regole di pensionamento vigenti".
"Il totale delle risorse che sono state spese prima di essere state risparmiate per effetto di queste decisioni ammonta ora 1,6 miliardi per il 2015 - ha proseguito il commessario - intendiamoci: tecnicamente, la copertura c'è. Ma questa è in realtà costituita da tagli lineari perché la promessa di future operazioni di revisione della spesa non può essere accettata come copertura sul piano giuridico".
"Cosa significa questo in prospettiva? - si è chiesto Cottarelli - significa che le risorse che deriveranno dalla revisione della spesa per il 2015 non potranno essere usate per la riduzione della tassazione (o del deficit o per effettuare altre spese prioritarie). Oppure che si dovranno attivare i tagli lineari. Credo sia una tendenza preoccupante - ha ammonito - perché continuando così nuove spese saranno finanziate o tramite risparmi che non sono stati ancora approvati a livello politico o attraverso i famigerati tagli lineari che la revisione della spesa vorrebbe evitare".
"E' una situazione paradossale in cui la revisione della spesa (futura) viene utilizzata per facilitare l'introduzione di nuove spese - ha svelato il trucchetto Cottarelli - naturalmente possono sussistere mille buoni motivi per alcune nuove spese anche se, con riferimento all'ultima applicazione di questo nuovo approccio, la spesa per pensioni in Italia mi sembra già abbastanza elevata e la riforma delle pensioni era volta a contenerne la crescita".
"Se il Parlamento legittimamente decide di introdurre nuove spese dovrebbe contestualmente coprirle con tagli di spesa non lineare di pari entità, individuandoli per esempio tra le proposte di revisione della spesa già presentate dal Commissario in passato - ha proseguito - mi sembra che usare presunti tagli lineari, in apparenza molto diluiti sull'intera amministrazione, per la copertura di nuove spese riduce il costo politico inevitabilmente legato all'individuazione di coperture vere, concrete, selettive. Inoltre - ha concluso Cottarelli - con questo atteggiamento si finge di dimenticare che mentre una revisione selettiva della spesa ha l'obiettivo di aumentare l'efficienza della pubblica amministrazione a parità di prestazioni, i tagli lineari possono produrre per alcuni servizi una inevitabile riduzione delle prestazioni".
Le parole di Cottarelli, inevitabilmente, hanno fatto rumore nei palazzi del governo. Il primo ad aprire il fuoco è stato il capogruppo alla Camera di Forza Italia, Renato Brunetta: Cottarelli "svela l'imbroglio delle coperture di Renzi, vale a dire il continuo ricorso, da parte del governo, ai risparmi derivanti dalla spending review per finanziare altre spese, magari relative a norme di chiaro stampo clientelare". Altrettanto dura, e senza troppi giri di parole, la Lega Nord: "Il governo sta spendendo soldi che non ci sono e non si sa se ci saranno".
Anche Francesco Boccia, presidente della Bilancio alla Camera, ha replicato a stretto giro: se Cottarelli "è in vena di dare consigli sull'utilizzo dei risparmi di spesa sulle pensioni, gli consiglio vivamente di rivolgersi prima al governo e solo successivamente al Parlamento". Più tranquilli, invece, dal Tesoro: "I tentativi di fare apparire le parole di Cottarelli come una polemica nei confronti del governo anziché nei confronti di alcune prassi parlamentari sono evidentemente strumentali".