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Mercoledì, 7 Giugno 2023
Il caso

Cosa si sa sui 7 parlamentari positivi e perché la deputata "no vax" può entrare alla Camera senza Green Pass

Decine di parlamentari si stanno sottoponendo al tampone in queste ore. L’ultimo focolaio registrato tra gli scranni di Montecitorio risale a 13 mesi fa

Alla Camera dei deputati è di nuovo allarme per la diffusione del virus tra i parlamentari: negli scorsi giorni e nelle scorse ore sette deputati sono risultati positivi ai tamponi. Da più di un mese per entrare in Aula e agli uffici delle Camera è necessario, secondo quando stabilito da una delibera dei questori di Montecitorio, esibire il Green pass. Il Transatlantico, storico teatro di conversazioni tra parlamentari e cronisti, ha riaperto dopo lunghissimi mesi di chiusura. Sette deputati sono quindi risultati positivi allo screening contro il virus e decine di altri parlamentari si stanno sottoponendo al tampone in queste ore. Fonti della Camera fanno sapere che i contagi sono avvenuti negli ultimi dieci giorni, ma non sono legati tra loro. I contatti stretti dei deputati positivi sono già stati individuati nelle scorse ore secondo il protocollo sanitario.

L’ultimo focolaio registrato tra gli scranni di pelle bordeaux di Montecitorio risaliva a 13 mesi fa, ottobre 2020: allora erano risultati positivi negli stessi giorni 18 deputati, tra cui 4 capigruppo. Tra i 7 nuovi positivi, 4 sono emersi ieri, mentre altri tre avevano già comunicato nei giorni scorsi il contagio che, per tutti, spiegano dalla Camera, sarebbe avvenuto all’esterno di Montecitorio, da dove i sette risultano assenti da circa una settimana. "Tre sarebbero del Pd - scrive Repubblica - gli altri quattro di gruppi diversi. Alcuni dovrebbero aver ricevuto la doppia dose di vaccino ma su questo non vi è certezza". Infatti "il sistema di controllo del Green Pass a Montecitorio, non fa distinzione tra chi lo ha perché vaccinato o guarito e chi perché in possesso di un tampone negativo". Con il nuovo decreto in arrivo le cose cambieranno anche alla Camera.

Ieri dieci deputati (tutti del Misto) avevano presentato due ricorsi a Consulta e Camera contro la delibera dei questori di Montecitorio che hanno reso obbligatorio il green pass per accedere a Montecitorio. Sara Cunial, ex M5s e simbolo per i No Vax, può fare ingresso a Montecitorio grazie a una sospensiva dell’obbligo di esibire il Green Pass decisa una settimana fa. Nei prossimi giorni il contestatissimo salvacondotto verrà discusso (e con tutta probabilità bocciato) dal Consiglio di giurisdizione della Camera. Cunial  ha avuto l’ok ad entrare in Aula, ma senza accedere al proprio banco. Ieri proprio dalla tribuna la stessa Cunial ha tuonato contro i colleghi: "Per un mese mi avete nominata senza che fossi presente e rispondo alle accuse che mi sono state lanciate. Dall'alto della mia posizione lancio l'arma più potente: vi perdono anche se mi state discriminando come mai è successo a nessuno in questa Aula. Trasformate – ha aggiunto Cunial prima che le venisse tolta la parola – i nostri diritti costituzionali in privilegi...".

"La situazione è sotto controllo e il monitoraggio resta costante", fa sapere il presidente della Camera Roberto Fico. Per ora le misure di sicurezza non cambieranno, anche se solo pochi giorni fa 41 parlamentari di vari partiti avevano scritto a Fico prefigurando nuovi contagi e chiedendo di tornare indietro sulla riapertura di Transatlantico e buvette. L'obiettivo è non tornare indietro ai focolai del 2020.

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