rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
La replica dopo l'aut aut

Tra Crimi e Casaleggio è rottura: "Pretese economiche infondate, stop a quote a Rousseau"

Dopo l'ultimatum della piattaforma digitale arriva la replica del capo politico pentastellato, che non ci sta e blocca i bonifici. “La richiesta include al suo interno le quote non versate da parte dei fuoriusciti"

Fino a marzo si pagherà come al solito, ma da aprile gli eletti del Movimento 5 Stelle smetteranno di pagare la piattaforma Rousseau perché "le pretese economiche sono infondate sia nella quantificazione che nella individuazione del movimento come soggetto ritenuto obbligato”. Così Vito Crimi liquida l’ultimatum al Movimento 5 Stelle, che avrebbe fino al 22 aprile per pagare i 400mila euro reclamati dalla piattaforma digitale. Secondo il capo politico pentastellato sarebbe un aut aut senza senso: primo perché la quota non è esatta, secondo perché i morosi non sarebbero più nel Movimento.

“La pretesa di oltre 400 mila euro include al suo interno, e ne è la parte preponderante arrivando a quasi 270 mila euro, le quote non versate da parte di coloro che sono fuoriusciti dal Movimento". Dunque per Crimi, l’associazione che fa riferimento a Davide Casaleggio ha sbagliato indirizzo. Quello giusto è quello degli espulsi dal Movimento 5 Stelle, confluiti nel gruppo parlamentare rinominato “Alternativa c’è”. Ma ancora non è chiaro che tipo di rapporto ci sia ora tra i pentastellati e la piattaforma Rousseau.

Prima Rousseau ha reclamato i finanziamenti e ha aperto ad una nuova fase con il manifesto “Controvento”. Poi Conte che nel suo discorso agli eletti 5 Stelle ha detto di non aver bisogno di alcuna piattaforma e poi l’ultimatum. E adesso, il Movimento lascerà il sistema digitale ideato dal guru Gianroberto Casaleggio? "La risposta non può essere sì o no per questioni che sono ancora in fase di definizione" ha sottolineato Crimi, che ha poi annunciato una novità. Dal mese di aprile gli eletti dovranno restituire 2.500 euro al mese del compenso: 1.500 euro destinati alla collettività e 1.000 euro al conto corrente del Movimento 5 stelle, che include anche la ex quota di 300 euro all'associazione Rousseau, ma che “non dovrà essere più versata a partire da aprile". Fino a marzo compreso resta tutto come è sempre stato.

Vito Crimi replica all'ultimatum di Casaleggio 

Dunque resta il dubbio di come potranno andare avanti Movimento 5 Stelle e l’associazione Rousseau. Quest’ultima ha sempre lamentato la questione economica, fondamentale a detta loro perché, senza la restituzione che i parlamentari pagano per i servizi digitali, Rousseau implode per i debiti. Dunque, seppur in maniera dura, Casaleggio ha sempre rivendicato il denaro, ma senza mai voler rinunciare alla partnership con i pentastellati, anche in virtù di quegli ideali e quei valori rilanciati dal padre insieme a Beppe grillo e intorno ai quali era nato l’accordo tra i due soggetti. Anche il nuovo manifesto Controvento, è sì un’apertura all’esterno, ma non è una separazione dal Movimento. Quella sembra averla sancita Conte, che però non è iscritto neppure al Movimento 5 Stelle e quindi, come ha spiegato anche Enrica Sabatini, socia dell'Associazione Rousseau, non si capisce a che titolo parli. Di sicuro è titolato a farlo Vito Crimi che, a quanto pare, tiene la porta di casa semichiusa.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tra Crimi e Casaleggio è rottura: "Pretese economiche infondate, stop a quote a Rousseau"

Today è in caricamento