Crisi di governo: all'assemblea M5s prevale la linea di Conte
Oltre 30 gli eletti che hanno sposato le indicazioni dei vertici, una decina quelli apertamente a favore della fiducia a Mario Draghi. La Lega: "Ha ragione il premier, il patto di fiducia è finito"
Hanno prevalso nettamente, nel corso dell'assemblea congiunta del Movimento 5 stelle di domenica, gli interventi dei parlamentari a sostegno della linea di Giuseppe Conte dopo la crisi di governo. Tra questi Daniela Torto, Giuseppe Buompane, Marco Bella, Luigi Gallo, Francesco Silvestri, Angela Salafia, Sebastiano Cubeddu, Teresa Manzo, Vittoria Baldino, Giovanni Currò, Filippo Scerra, Manuel Tuzi, Arnaldo Lomuti, Giulia Lupo, Marco Pellegrini, Tiziana Ciprini. Nel dettaglio, tra ieri e oggi sono oltre 30 gli eletti che hanno sposato la linea dei vertici, mentre sono una decina i parlamentari schieratisi apertamente a favore della fiducia al governo Draghi. Questa mattina è stata la deputata Azzurra Cancelleri, apprende l'Adnkronos, a manifestare la sua intenzione di appoggiare l'esecutivo.
Il quadro nelle ultime ore non è cambiato. L'ipotesi di un governo Draghi bis si allontana, con o senza l'appoggio del Movimento 5 stelle, e l'attuale legislatura appare sempre più in bilico. Mercoledì 20 luglio, dopo le dimissioni rassegnate e respinte dal capo dello Stato Sergio Mattarella, il premier è atteso in Parlamento: i partiti hanno ancora qualche giorno per trattare e rimettere insieme i pezzi della crisi che si è aperta con il non voto di fiducia dei Cinquestelle al Senato, ma si tratta di un'impresa in salita. Intanto, ha superato quota 1.000 il numero dei sindaci firmatari della lettera aperta per chiedere a Mario Draghi di restare al governo. Lo fa sapere il primo cittadino di Torino, Stefano Lo Russo, tra i coordinatori dell'iniziativa con il sindaco di Firenze Dario Nardella.
Tornando al Movimento 5 stelle, l'assemblea congiunta dei gruppi parlamentari in videoconferenza è ricominciata questa mattina in continuazione con quella di ieri, iniziata intorno alle 20.30 e conclusa alle 23.30. "Per ora - spiegava stamane un parlamentare grillino all'Adnkronos, numeri alla mano - 17 eletti si sono espressi contro la fiducia a Draghi, mentre 10 si sono detti favorevoli". La partita ad ogni modo era ancora lunga: l'assemblea, considerato l'alto numero di interventi 'prenotati', potrebbe protrarsi fino al tardo pomeriggio. Ieri Conte, in una sorta di ultimatum, è tornato a minacciare l'uscita del Movimento 5 stelle dal governo se dal premier Mario Draghi non dovessero arrivare parole chiare sui 9 punti presentati dal capo politico pentastellato.
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Di seguito, ecco alcuni interventi in assemblea. "Abbiamo fatto delle precise richieste al presidente Draghi, e lui ha dichiarato che le ritiene, in parte, condivisibili. Quindi ora è fondamentale che Draghi e Conte si incontrino per trovare il punto di incontro, e se Draghi non volesse incontrare Conte o volesse offrire 'noccioline', non credo che sia opportuno per noi proseguire con questa esperienza di governo". Così il senatore Gianmauro Dell'Olio intervenuto alla congiunta del Movimento 5 stelle. "E se Draghi dovesse comunque rassegnare le dimissioni, è una sua scelta: noi avremo fatto il possibile per trovare una soluzione, nessuno potrà addebitarci alcuna responsabilità, perché la decisione di aprire la crisi è di Draghi, non nostra", conclude.
Il ministro D'Incà chiede una tregua tra Conte e Draghi
Nel suo intervento all'assemblea congiunta dei parlamentari del M5s, il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D'Incà ha chiesto invece una tregua tra Giuseppe Conte e Mario Draghi, per non mettere in difficoltà l'esecuzione delle riforme collegate al Pnrr e i progetti collegati, per il bene del Paese. Lo si apprende da fonti presenti all'incontro. D'Incà ha fatto inoltre riferimento alle difficoltà che ci sarebbero nel campo progressista in caso di voto anticipato.
"Un insensato salto nel buio"
"Mercoledì voterò la fiducia se sarà necessario, mettendoci come sempre la faccia, perché sono convinta che sia più utile votare la fiducia alla responsabilità piuttosto che fare un insensato salto nel buio". Rosalba Cimino, deputata del Movimento 5 stelle, ha parlato così all'assemblea congiunta del Movimento. Chiamata in causa per esprimere le sue intenzioni, la parlamentare precisa che la sua scelta è figlia di una lunga riflessione.
"Non votare la fiducia al governo significa causare una crisi che non è mai stata deliberata dalle assemblee che si sono tenute in queste ultime settimane, né tantomeno questa scelta è stata sottoposta ai nostri attivisti - spiega ancora -. Sono perplessa perché la gente fuori non sta capendo cosa sta avvenendo e allo stesso tempo sono preoccupata perché mentre noi stiamo a dibattere da settimane dovremmo ricordarci che c'è una guerra in corso nel cuore dell'Europa e che stiamo vivendo la peggiore crisi economica degli ultimi tempi".
"Senza un governo - continua Cimino - le misure realizzate in favore dei cittadini e delle imprese non potrebbero essere realizzate: salario minimo, sostegno sul caro bollette e Pnrr. Inoltre uscire dal governo significherebbe anche far spazzare via le due misure che stanno tenendo in vita le famiglie italiane e le imprese: reddito di cittadinanza e bonus 110". Per questi motivi la deputata, dicendosi delusa per ciò che è avvenuto all'interno del Movimento, sceglie la via della continuità "in un momento storico delicato in cui una crisi di governo porterebbe solo esiti negativi". "Faccio questo - precisa - non per paura di perdere la poltrona ma per paura di dover raccontare a mio figlio che sua mamma, quando aveva il potere di cambiare le cose, ha preferito scappare piuttosto che lottare, per un mero tornaconto elettorale".
"Occorre sostenere il governo ed essere coerenti, anche perché gli scenari alternativi - ovvero il voto o un nuovo governo con il Movimento all'opposizione - non ci permetterebbero di attuare i punti del nostro documento. Così, apprende l'Adnkronos, la deputata M5s Azzurra Cancelleri.? "Come stiamo comunicando con Draghi oggi, con la diretta Facebook di ieri? L'atto responsabilità ci è stato chiesto un anno fa e oggi è ancora più importante dare sostegno al governo", ha detto ancora.
"Seguo la maggioranza e le scelte del Movimento con a capo Giuseppe Conte. La linea 'dentro o fuori' è inventata dai media, noi siamo per la coerenza e la linearità da cui siamo partiti. Attendere le risposte su proposte di soluzione dei problemi in modo concreto. Grande gesto aver parlato ai cittadini mettendoci la faccia, con rispetto verso i cittadini e anche i partiti che invece ci attaccano in modo offensivo ed oltraggioso. Il voto in Senato era stato ampiamente annunciato, anche in assemblea. Vedo malafede o distrazione... non so più cosa sia peggio". Cosi la senatrice Giulia Lupo intervenendo alla congiunta del Movimento 5 stelle.
"La fiducia incondizionata al governo è un suicidio politico clamoroso. M5s è l'unico argine alla deriva a-politica e unico contenitore di istanze sociali altrimenti senza rappresentanza. Questa crisi provocata ha come unico obiettivo quello di spaccarci per dimostrare invano che il M5S è altrove e continuare senza di noi". Lo ha detto la deputata Vittoria Baldino, intervenendo nel corso della congiunta 5 stelle.
La Lega: "Ha ragione Draghi, il patto di fiducia è finito"
E intanto Matteo Salvini farà il punto con i dirigenti della Lega anche oggi pomeriggio. La Lega, spiegano fonti del partito, è sempre più sconcertata dalle polemiche tra Pd e 5 stelle, anche alla luce delle recenti dichiarazioni di Giuseppe Conte (con l'ultimatum al premier Draghi) e del dem Andrea Marcucci secondo il quale "l'alleanza con M5s è finita". Vista la situazione, secondo il partito di Salvini è ancora più comprensibile quanto dichiarato giovedì dal presidente del Consiglio secondo il quale "è venuto meno il patto di fiducia alla base dell'azione di governo".