Crisi di governo, Giorgetti meno ottimista: "Ci sono i supplementari ma le squadre sono stanche"
Il ministro dello Sviluppo ha parlato durante la Festa della Uil
"Vedo grandi retroscena, gossip e intrighi di palazzo ma i problemi reali sono altri: mi sembra evidente la discrepanza, l'allungarsi della distanza tra paese reale e politica che viene risucchiata in queste ore in questo pasticcio senza giustificazione". Così il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti, durante la Festa della Uil in corso a Cesenatico sulle dimissione del premier Draghi e la crisi di governo. L'incontro per fine luglio con Cgil, Cisl e Uil, dunque, conclude, "è assolutamente indispensabile perchè la crisi sociale è evidente e si accentuerà ulteriormente”.
"La situazione mi sembra abbastanza chiara: quello che è accaduto non doveva accadere. Io ho parlato di tempi supplementari ma mi sembra che le squadre siano un po' stanche: è perciò un partita molto complicata e da sbloccare. Quel richiamo al senso di responsabilità mi sembra che qualcuno l'abbia ben capito. La Lega l'ha dimostrato in questo anno e mezzo. “Se mettiamo in piedi un governo che solo formalmente governa ma bloccato da veti reciproci, francamente non serve a nessuno. Io penso che da qui a mercoledì nessuno si tira indietro ma se c'è chi per regola politica dice solo di no, mi spiace ma non perdiamo tempo".
Perché le elezioni anticipate sono sempre più probabili: quando si voterebbe
"Quello di cui ha bisogno l'Italia è una classe politica che sia capace di dire di sì anche di fronte a scelte impegnative anche se non portano a un immediato consenso. Io penso che in zona Cesarini si può sempre segnare anche nei tempi supplementari, anzi normalmente nei supplementari si fanno i gol decisivi. Intanto si riesce a costruire ma solo se si saprà costruire un governo che sappia dire dei sì a scelte impegnative che abbiamo di fronte", conclude.