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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Conte attacca Salvini: "Venga in Parlamento a spiegare perché vuole la crisi"

Il presidente del Consiglio difende il lavoro fatto dal suo governo e lancia bordate al vicepremier: spieghi lui al Paese “le ragioni che lo inducono a interrompere anticipatamente e bruscamente l'azione del governo”. Da Pescara intanto Salvini lancia la sfida e si candida a premier

Crisi di governo, ormai è ufficiale ed è iniziato il tutti contro tutti. Dopo l’annuncio nel pomerggio di Matteo Salvini (“Non c’è più una maggioranza, andiamo al voto), la discesa in campo ufficiale dal palco di un comizio a Pescara: “Mi candido premier. chiediamo agli italiani la forza di prendere in mano questo Paese e salvarlo". Salvini vuole tornare alle urne ad ottobre, forte di un consenso che, secondo i sondaggi, sarebbe vicino al 40%. 

Ma il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non ci sta e attacca: da palazzo Chigi ha infatti rivendicato l'operato del suo governo e ha avuto parole dure per Matteo Salvini. "Mi riservo - ha spiegato Conte - di contattare i presidenti di Senato e Camera affinché adottino le iniziative di competenza per permettere alle Camere di tornare a riunirsi". Per il premier, "questo governo ha sempre parlato poco e lavorato molto. Questo governo non era in spiaggia, era ogni giorno nelle sedi istituzionali a lavorare dalla mattina alla sera nel rispetto degli italiani. Questo governo, da me coordinato, si è adoperato incessantemente per realizzare innumerevoli progetti di riforma a beneficio di tutti gli italiani".

"Salvini vuole andare a votare per capitalizzare il consenso"

"Ieri e oggi pomeriggio - ha sottolineato poi Conte - è venuto Salvini che mi ha anticipato l'intenzione della Lega di interrompere l'esperienza di governo e la volontà di andare a votare per capitalizzare il consenso".

"Al ministro dell'Interno spetterà - ha aggiunto quindi Conte -, nella sua veste di senatore e leader della Lega, di spiegare al paese e giustificare agli elettori che hanno creduto nella prospettiva del cambiamento, le ragioni che lo inducono a interrompere anticipatamente e bruscamente l'azione del governo". Ma in Parlamento, "dovremo dire la verità e non nasconderci dietro dichiarazioni retoriche o slogan mediatici. Non permetterò più che si alimenti la narrativa del governo dei no".

Nel governo è rottura totale, Salvini: “La maggioranza non c’è, andiamo al voto”

Conte ha poi rivendicato il lavoro fin qui fatto. "Questo governo da me coordinato si è adoperato incessantemente per realizzare innumerevoli progetti di riforma a beneficio di tutti gli italiani. Non accetterò più che vengano sminuiti la dedizione e la passione con cui gli altri ministri, tutti viceministri e tutti i sottosegretari, insieme a me, hanno affrontato l'impegno di governo". "E certo non posso accettare che sia svilito il cospicuo lavoro svolto dai parlamentari nelle rispettive commissioni e nelle aule''.

"Non considero il confronto tra governo e parlamento un molesto orpello del nostro sistema democratico ma la vera essenza della nostra forma di governo e, in particolare, della democrazia parlamentare", ha aggiunto ancora il premier parlando del caso che ha coinvolto il vicepresidente del Consiglio Salvini, in merito ai suoi rapporti con la Russia.

Conte attacca Salvini

Da Conte poi una nuova bordata al vicepremier e ministro dell’Interno: "Leggo l'invito di Salvini ai parlamentari a non perdere tempo, adducendo pretesti vari, ma tornare a riunirsi quanto prima. Non spetta evidentemente al ministro dell'Interno convocare le Camere e decidere i tempi di una crisi politica nella quale intervengono ben altri attori istituzionali".

In ogni caso, ha concluso Conte, "farò in modo che questa crisi da lui innescata sia la più trasparente della storia della vita repubblicana, per questo mi riservo di contattare i presidenti del Senato e della Camera, affinché adottino le iniziative di propria competenza per permettere alle Camere di tornare a riunirsi". Questo passaggio parlamentare, ha chiarito il premier, "dovrà svolgersi davanti ai parlamentari. Avevo promesso che la trasparenza e il cambiamento sarebbero state i tratti distintivi di questo governo e vigilerò affinché questi valori siano rispettati fino all'ultimo giorno.

In quelle stesse ore convulse ha parlato anche Luigi Di Maio, vicepresidente del Consiglio, che ha ribadito al Tg1: “Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si presenta al Parlamento e presentandosi al Parlamento chiede la fiducia al Parlamento. E' un atto di trasparenza giusto, una procedura parlamentare che permetterà ai cittadini di capire anche le motivazioni per cui si vuole fare cadere il Governo".

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