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Venerdì, 29 Marzo 2024
Gli effetti

Perché la crisi italiana può essere una "calamità per l'Europa"

Mentre l'Italia vive un momento di limbo, in attesa di capire cosa deciderà di fare il premier, il caos in caso di dimissioni potrebbe avere effetti nefasti anche sul resto del continente. Il timore del New York Times: "Un'uscita di Draghi aprirebbe le porte a forze più bendisposte nei confronti di Putin"

Una crisi estiva e inaspettata, le dimissioni rifiutate e il limbo. La spaccatura all'interno del governo che ha portato il premier Draghi a fare "un passo indietro" ha fatto piombare l'Italia in una nuova instabilità, proprio in un momento così delicato, tra la ripresa dalla pandemia e il conflitto in corso tra Russia e Ucraina. Ma un possibile addio di Draghi non avrebbe effetti devastanti soltanto sul nostro Paese ma, come fa notare il New York Times, anche sul resto del continente: "Il momento d'oro di stabilità dell'Italia è sembrato improvvisamente sull'orlo del caos un titano d'Europa, spesso chiamato Super Mario ha presentato le sue dimissioni in risposta a una rivolta dei populisti anti-establishment all'interno del suo ampio governo di unità nazionale". Ma "in un segnale di quanto "l'uscita di Draghi sarebbe traumatica per l'Italia, il presidente si è rifiutato di accettare le sue dimissioni, essenzialmente congelando la situazione politica fino alla prossima settimana, quando Draghi riferirà in Parlamento".

Secondo il celebre quotidiano statunitense, siamo di fronte ad una "inaspettata crisi di governo, tra teatrini e macchinazioni dietro le quinte che hanno lasciato l'Italia in uno stato di animazione sospesa e creato una potenziale calamità per l'Europa che cerca un fronte unito contro l'aggressione della Russia in Ucraina e affronta un'ondata di infezioni da Covid e crisi energetica, Inoltre, la possibile uscita di Draghi apra la porta a forze che sono più bendisposte nei confronti di Putin".

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"I politici e gli analisti italiani hanno faticato a comprendere esattamente cosa fosse accaduto e cosa accadrà - si legge -perché nonostante le sue dimissioni resta possibile che Draghi possa tornare se l'uomo che ha scatenato la rivolta, l'ex premier Giuseppe Conte di M5S, tornerà, castigato, all'ovile del governo", Conte che "ha l'abitudine di lanciare ultimatum al governo", che "parla in termini da legale", che è "spesso contraddittorio" e ha "l'ulteriore grattacapo di cercare costantemente di compiacere" Beppe Grillo. Mentre Luigi Di Maio, "un tempo agitatore, ora segue le orme di Draghi e parla dell'importanza della Nato, vedendo chiaramente il suo futuro nell'establishment". Il Nyt scrive di come i fatti di ieri abbiano "chiarito che il peso delle elezioni previste per l'inizio del 2023 continuerà a dividere tutti i partiti e che Draghi, che aveva posto l'unità del governo come una condizione per la sua permanenza, potrebbe ancora insistere per lasciare". 

Un momento di limbo che vedrà maggiore chiarezza nei prossimi giorni. "Se Mattarella o i partiti politici che vorrebbero che il governo continuasse non riuscissero a convincere Draghi a restare - ipotizza il New York Times -  questo significherebbe instabilità non solo per l'Italia, ma per tutta l'Europa, e in un momento precario mentre l'Ue, di cui Draghi è convinto sostenitore, lotta per mantenere l'unità di fronte all'aggressione in Ucraina da parte del presidente russo Vladimir Putin".

Il Nyt ricorda come Draghi abbia "portato fuori" l'Italia "dai giorni peggiori della pandemia di Covid" e come abbia "riempito il governo di esperti altamente qualificati" che hanno fatto uscire il Paese "dal suo malessere politico ed economico". E di come Draghi abbia "immediatamente rafforzato la postura internazionale dell'Italia e la fiducia degli investitori". E anche i 200 miliardi di euro, per "l'Italia la migliore opportunità di modernizzazione da decenni". Le riforme, "fonti di energia diverse dalla Russia, rinnovabili comprese". "Ha reso il populismo fuori moda e la competenza ammirevole, ha riposizionato l'Italia come una forza affidabile per i valori democratici in Europa" e "ha svolto un ruolo significativo nello spingere l'Italia, che ha spesso mantenuto una relazione stretta, transnazionale e ambigua con la Russia, nel mainstream europeo sulle questioni del sostegno all'Ucraina e delle sanzioni contro la Russia". Con l'Italia che "è stata il primo grande Paese occidentale a sostenere pubblicamente l'eventuale adesione dell'Ucraina all'Ue".

Ma il più grande timore espresso dal Nyt è un altro: "La possibile uscita di Draghi apre la porta a forze che sono più bendisposte nei confronti di Putin, come ad esempio Matteo Salvini,  che un tempo indossava magliette con il volto di Putin", e che "è improvvisamente tornato a contare". Il giornale riporta poi le dichiarazioni di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, che ha chiesto "elezioni subito", e conclude con una riflessione sul Movimento 5 stelle che, in caso di voto, potrebbe essere in grande difficoltà.

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