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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Caso Ischia, "a D'Alema bonifici per 87mila euro"

Dalle intercettazioni risultano 87mila euro pagati in tre anni per libri e vino, secondo il Corriere della Sera. L'ex premier accusa: "Si parla di un’ipotesi di reato, tutta da dimostrare, in cui io non c’entro"

ROMA - Ammonterebbero a 87mila euro le cifre versate dalla coop Cpl Concordia all'azienda di Massimo D'Alema e alla sua fondazione "Italianieuropei". È quanto emerge dalle intercettazioni, secondo il Corriere della Sera, come quella del marzo 2014 in cui Francesco Simone - responsabile delle pubbliche relazioni della Cpl - parla con una dipendente di "Italianieuropei", la fondazione di D'Alema, per l'acquisto di 500 libri dell'ex premier da presentare a Ischia. Simone si dice "disposto a pagare cifra piena se i soldi vanno alla Fondazione", oppure afferma che andrebbe bene anche uno sconto del 10 per cento. La dipendente risponde che il pagamento sarà diretto e si accordano sulla fornitura dei libri e "ma anche del vino, uniamo l’utile al dilettevole". I carabinieri del Noe hanno rivelato che le bottiglie di spumante e vino rosso acquistate tra il 2013 e il 2014 sono duemila, per un totale complessivo di 22.500 euro, a cui si sommano i tre bonifici tra 20mila euro ciascuno diretti alla Fondazione e al corrispettivo delle copie del libro "Non solo euro" scritto D'Alema. I magistrati stanno valutando se convocare l'ex premier dopo aver ascoltato la versione degli indagati. 

Intanto a Bari, dove D'Alema è arrivato per un convegno, l'ex premier ha avuto uno scontro con un giornalista di "Virus" di Rai2. "Lei ha detto che ho venduto il vino durante una convention del Pd. Siccome oggi sto denunciando diversi giornali, denuncio anche lei", ha minacciato D'Alema, rimarcando: "Il mio vino viene acquistato da tantissimi cittadini. Gli acquisti sono avvenuti nel corso di due anni non in una convention del Pd, sono stati regolarmente fatturati e sono avvenuti in prossimità delle festività, evidentemente per fare regali come fanno molte imprese". 

Massimo D'Alema non ci sta a veder uscire il suo nome nella vicenda che ha portato all'arresto del sindaco di Ischia per presunte intascate per affidare la metanizzazione dell'isola alla coop Cpl Concordia. "Si parla di un’ipotesi di reato, tutta da dimostrare, in cui io non c’entro. Non c'era alcuna necessità di utilizzare intercettazioni fra terze persone, senza valore probatorio, dove si parla di me de relato. Allora mi viene il sospetto che ci sia un motivo, per così dire, extra-processuale", insinua l'ex premier in un'intervista al Corriere della Sera, dicendosi "offeso e indignato" per la diffusione delle intercettazioni che lo riguardano. "Serve maggiore autocontrollo tenendo presente che i magistrati devono accertare fatti e reati, senza attribuirsi funzioni politiche o pubblicistiche di altro genere. Proprio per mantenere integro il rispetto che si deve alla funzione giudiziaria e che io conservo: sono un garantista, ma anche un legalitario", insiste D'Alema.

L'ex premier risponde alle domande sull'acquisto delle oltre duemila bottiglie di vino. "In generale consiglio a tutti di comprare il nostro vino. Spero non sia un reato grave... Ho sentito anche dire che siccome io sono una persona nota c'è chi compra per simpatia e questa sarebbe concorrenza sleale. Ma vale anche il contrario: c'è chi non compra per antipatia. Dov'è il reato?", replica pronto e poi aggiunge: "Se i pm vogliono acquisire agli atti una buona guida enologica scopriranno che i nostri spumanti sono segnalati tra i migliori, ed è notorio che in occasione delle festività le aziende ne acquistano in quantità per regalarli. Li abbiamo venduti e fatturati, concedendo la possibilità di pagare quattro mesi dopo: siamo noi che abbiamo fatto il favore alla cooperativa". Quanto ai libri, l'acquisto era "legato a una presentazione in concomitanza con un'iniziativa elettorale a favore di Ferrandino candidato alle europee 2014: rientra nei finanziamenti che noi raccogliamo per la fondazione Italianieuropei, associazione culturale che pubblica una rivista prestigiosa e svolge molte iniziative importanti. Tutte alla luce del sole, come le donazioni, regolarmente messe a bilancio". E conclude: "Prima è stato abolito il finanziamento pubblico dei partiti, ora si criminalizza il finanziamento privato della politica. E dopo che resterà?".

"Dubito che la notizia dell'arresto del sindaco di Ischia e qualche suo presunto complice sarebbe finita sulle prime pagine dei giornali, se nell'ordinanza non fossero stati citati D'Alema, Tremonti, Lotti o qualche altro personaggio di richiamo. Ma se questa fosse la logica che ha ispirato i magistrati, ci sarebbe da preoccuparsi. Non per me, ma per il funzionamento della giustizia. Anche perché negli ultimi tempi si sono susseguite diverse assoluzioni che hanno sconfessato le indagini, soprattutto nei confronti di amministratori locali addirittura arrestati", dice D'Alema al Corsera e a Giovanni Bianconi che gli chiede se non stia delegittimando "anche lei la magistratura solo perché stavolta è stato toccato dal 'pubblico ludibrio' delle intercettazioni', l'ex premier ribadisce: "Io non delegittimo nessuno", chiarisce D'Alema, ma "credo che l'organo di autogoverno della magistratura, il Csm, ma anche l'Associazione magistrati, dovrebbero esercitare una maggiore vigilanza affinché certe misure non siano superate e la magistratura non si delegittimi da sola. Non ritengo legittimo un uso delle intercettazioni come quello che è stato fatto nei miei confronti".

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