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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Dadone ha il Covid: l’annuncio sui social

Il ministro dà la notizia e poi manda la stoccata a Brunetta. Baldino (M5s) rincara: "Dimostrazione di scarsa visione del futuro"

“Ho il covid, alla fine è toccata anche a me, e dopo una lunga giornata in smart working fatta di riunioni serrate e due figli da gestire, imposto il lavoro di domani e vado a riposare". Lo ha scritto su Facebook il Ministro per le politiche giovanili Fabiana Dadone, allegando una sua foto con dei cartoni di latte. L’annuncio arriva dunque direttamente da parte del ministro del Movimento 5 Stelle, che sta bene e approfitta per lanciare una stoccata al collega Renato Brunetta che, in un programma televisivo, ha bollato come fannulloni i lavoratori in smart working con il telefonino appoggiato sulla bottiglia di latte.

Ministro Dadone ha il Covid - foto dal profilo Facebook di Fabiana Dadone-2

“Vaccini e presenza – ha detto ieri Brunetta– piuttosto che chiusi a casa, con il telefonino sulla bottiglia del latte a fare finta di fare smart working, perché diciamocelo far finta di lavorare da remoto, a parte le eccezioni che ci sono sempre”. Parole che hanno scatenato un vespaio di reazioni, non solo da parte dei sindacati, ma anche da parte di altri gruppi politici. Soprattutto dal Movimento 5 Stelle.

Vittoria Baldino contro Brunetta

“Le dichiarazioni del ministro Brunetta e la sua ostinazione nel voler cancellare lo smart working dimostrano una scarsa visione del futuro e la sua poca stima nei confronti dei dipendenti pubblici che fino ad oggi hanno utilizzato lo strumento del telelavoro in maniera funzionale a quelle che sono le necessità dettate dall’emergenza sanitaria, garantendo la continuità dei servizi e salvaguardando la loro salute e quella degli altri cittadini” ha commentato Vittoria Baldino, capogruppo M5S in commissione Affari costituzionali a Montecitorio, pubblicato sulla sua pagina Facebook. “I dati emersi sul lavoro da remoto - aggiunge - parlano di indiscutibili vantaggi prodotti in termini di digitalizzazione, sostenibilità, riduzione del traffico, risparmio e produttività. Sono traguardi che non possono essere ignorati e che vanno implementati in pianta stabile affinché lo smart working, con le dovute regole e tutele, si attesti come una misura strutturale di organizzazione del mondo del lavoro”. Il riferimento del ministro allo stereotipo del dipendente fannullone che in smart working fa finta di lavorare è quanto di più irrispettoso e infondato verso una categoria che ha contribuito a far andare avanti il Paese. La strada delle vaccinazioni è quella da perseguire per una ripartenza veloce e in sicurezza ma negare, come ha fatto il ministro, l’utilità dello strumento è un insulto che i lavoratori pubblici sinceramente non meritano” conclude.

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