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Giovedì, 28 Marzo 2024
Ddl anticorruzione

Ddl Anticorruzione: sì della Camera alla fiducia. Dal 2013 stop a condannati in Parlamento

Sul disegno di legge c'è il voto di fiducia. Via libera di Montecitorio alle norme che definiscono nuovi reati come la concussione per induzione e traffico di influenze illecite. Ok anche all'articolo incandidabilità su condannati

Sì dell'Aula della Camera alle tre fiducie poste a Montecitorio dal Governo sul ddl anticorruzione.

La prima fiducia, quella relativa all'articolo 10 per il quale non potranno essere più candidati quanti abbiano condanne definitive, è passata con 461 sì, 75 no e 7 astenuti. Hanno votato a favode Pdl, Pd, Udc, Popolo e territorio. Contrari Idv e Lega. Astenuti i parlamentari di Fli.

Severino: "Incandidabilità entro il 2013" - "Il tempo di un anno previsto nell'art.10 del ddl anticorruzione è il termine massimo. Cercheremo di accelerare al massimo e di legiferare sull'incandidabilità dei condannati entro il 2013". Lo ha detto il guardasigilli Paola Severino commentando le polemiche sulla possibile entrata in vigore solo nel 2018 della norma sulle 'liste pulite'.

La seconda fiducia, riferita all'articolo 13 che definisce i reati di corruzione tra privati e di traffico di influenze è passata con 431 sì, 71 no e 38 astenuti. La votazione è stata palese, per appello nominale: ciascun deputato è passato davanti al banco della presidenza per esprimere ad alta voce il proprio voto.

L'ultimo voto di fiducia al governo, riferito all'articolo 14 del testo approvato dalle commissioni, riguarda la corruzione tra privati e modifica l'articolo 2635 del Codice Civile. Il reato viene punito con la reclusione da 1 a 3 anni la pene sono raddoppiate in caso di società quotate.

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