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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Ddl intercettazioni, il Pdl ci riprova con il testo di Alfano: gelo Pd

Enrico Costa, parlamentare Pdl, ha ripresentato alla Camera il ddl di Alfano che era stato bocciato in Commissione Giustizia nel 2011. Il Pd avvisa: "Grave passo indietro per il confronto"

Nuove nubi all'orizzonte per il neo governo Letta. Molto presto, infatti, potrebbe riaccendersi lo scontro Pd-Pdl sulle intercettazioni. Tutta "colpa" dei tre progetti di legge presentati alle Camere dal Popolo della Libertà, a firma Maurizio Bianconi, Enrico Costa e Domenico Scilipoti. Quella che, senza dubbio, farà più discutere è la proposta di Enrico Costa che ha presentato alla Camera un ddl che mira a disciplinare in maniera rigorosa la materia. O meglio, ha ripresentato quello a firma Alfano del 2009. 

La proposta del nuovo vice premier era stata approvata a giugno 2009 alla Camera e un anno dopo al Senato, ma si era fermata quasi un anno e mezzo in seconda lettura a Montecitorio. Per la precisione, in commissione Giustizia. Ora che la proposta è stata ripresentata, in maniera identica, la polemica potrebbe esplodere. Il deputato Costa, però, prova a tranquillizzare tutti e spiega: "In questa legislatura ho ripresentato tutti i testi che avevo già proposto in quella precedente. E' un fatto di routine". 

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D'accordo con Costa, il presidente della commissione Giustizia Francesco Nitto Palma: "Se mi chiedono di calendarizzare il testo Scilipoti o altro, io lo metto all'ordine del giorno. Del resto - ha spiegato - lo stesso Napolitano ha parlato più volte della necessità di riformare il sistema delle intercettazioni". 

Ad aiutare l'esponente Pdl, infatti, potrebbe pensarci proprio la relazione dei saggi nominati da Napolitano nella quale si parla della necessità di ridurre l'uso delle intercettazioni che devono essere uno strumento di "ricerca della prova e non del reato". Che, sostanzialmente, è quello che chiede il Pdl. 

E quello a cui si oppone il Pd, che esprime le proprie perplessità per bocca di Anna Rossomando: "Il tema delle intercettazioni - osserva in una nota la componente della commissione Giustizia di Montecitorio - non è certamente una priorità nell'ambito delle importanti riforme che attendono i cittadini per l'effecienza della giustizia". Il Pdl, insomma è avvisato: "Gli orientamenti del Partito democratico sono noti. Riteniamo che si tratti di uno strumento investigativo fondamentale . La riproposizione da parte del Pdl del testo già proposto - conclude la nota - rischia di far fare un grave passo indietro al confronto politico". 

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