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Venerdì, 19 Aprile 2024
Altro che pensiero unico

Dentro Forza Italia ci sono posizioni diverse sul Ddl Zan e non è detto che sia un male

Tra le fila del partito che fa riferimento a Silvio Berlusconi c'è chi osteggia il Ddl Zan, chi invece lo ha votato e non ha intenzione di cambiare idea e chi prova a mediare, come la senatrice di Fi Licia Ronzulli: "Pronta a depositare un articolo"

Siamo sempre così abituati a vedere i partiti politici come dei monoliti in cui il leader esprime posizioni che, si dà per scontato, debbano essere condivise a pieno da tutti gli eletti sotto quella bandiera. Ma non deve essere per forza sempre così. In effetti è tutto il contrario di quanto sta accadendo in questi giorni all’interno di Forza Italia, l’unico partito capace di esprimere diverse sensibilità e posizioni politiche differenti di fronte al tema dell’omofobia e alla proposta di legge Zan, calendarizzata al Senato. Qualche indizio era già emerso alla prima votazione alla Camera, dove il Ddl contro l’omotransfobia era passato proprio grazie ad alcuni voti del centrodestra. Lo aveva spiegato lo stesso deputato Pd Alessandro Zan in un’intervista a Today.it.

Ma se ieri c’erano dubbi sul fatto che il tema etico avesse scompattato un po’ il partito di Berlusconi, oggi è una certezza. Prima l’europarlamentare Antonio Tajani si é detto sicuro che Forza Italia voterà compatto contro il Ddl Zan, poi il deputato Elio Vito si è dichiarato favorevole alla legge e ha controbattuto a Tajani. In mezzo la deputata Licia Ronzulli, che potrebbe aver trovato un compromesso.

"La mia legge contro l'odio difenderà tutti, non solo gli omosessuali"

E’ successo tutto questo dentro Forza Italia nelle ultime 24 ore. Già nelle settimane scorse, alcuni politici del centrodestra si erano espressi a favore di una legge che punisse le violenze contro il mondo omosessuale, in alcuni casi anche in favore della stessa Zan. 

Forza Italia su ddl Zan, Tajani frena

A tentare di ricompattare le voci ci ha provato l’europarlamentare e vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani che ieri, in un’intervista a Un Giorno da pecora, si è detto sicuro: "Forza Italia non voterebbe il ddl Zan. Non lo voteremo. Non c'é bisogno di una legge come questa perché già sono garantiti tutti i cittadini. Nessuno deve essere aggredito, ogni essere umano ha diritto di essere libero di manifestare le proprie idee e le proprie tendenze senza danneggiare gli altri. Non é il momento di creare temi divisivi come ius soli e legge Zan".

Forza Italia su ddl Zan, Vito fuori dal coro

Tajani ha parlato troppo presto. Stamattina è arrivata la replica seccata del deputato forzista Elio Vito che ha detto di aver votato a favore della proposta di legge e si è detto sconcertato dalle parole del collega: “Non mi risulta che in nessuna sede di partito sia stata presa una tale decisione. Mi risulta invece che Forza Italia su questi temi abbia sempre assicurato ai propri parlamentari di esprimere liberamente le proprie opinioni ed i propri voti. E sono certo che la capogruppo di Fi, la senatrice Annamaria Bernini, difenderà con la sua consueta bravura e tenacia, le prerogative di autonomia e libertà dei senatori azzurri”. Il richiamo alla Bernini non è un caso. Infatti la capogruppo al Senato era stata tra le prime a “non apprezzare nella sua interezza il disegno di legge Zan” e che si dovesse trovare un correttivo, “tuttavia il bisogno di affermare un punto di avanzamento, questo sì liberale, nel poter essere sé stessi in ogni occasione e senza timore, prevale sulle criticità qui espresse”. Dunque la Bernini quasi dalla parte di Zan e sicuramente anche Vito. Fatto sta che poi Vito ha anche affondato sui modi con cui Tajani avrebbe pensato di “spegnere” il dibattito ricordando come siano “altri i paesi, forse non a caso proprio quelli dove l'omosessualità é perseguitata, dove il partito coincide spesso con lo Stato e con il Parlamento".

Forza Italia su ddl Zan, Ronzulli tenta il compromesso

Due posizioni contrapposte, questo è certo, tra le quali è poi spuntata una terza, quella della senatrice Licia Ronzulli che, in un dibattito proprio con il democratico Zan su Rainews24, ha offerto un vero e proprio compromesso: “Il rispetto per tutte le persone è già garantito dal codice penale e penso che non sia utile l’ennesimo reato, ma siccome sono aperta a tutto, se vogliamo inserire un aggravante, da parte mia non ci sarà mai un no. Lunedì mattina deposito questo unico articolo sull’aggravante della discriminazione sull’identità di genere e vediamo se non può essere la mediazione migliore su questo argomento”. Infatti la Ronzull i si è detta d’accorso sul principio ed è d’accordo con Tajani sul fatto che sia una legge divisiva, ma non ha mai detto di non volere votare una legge contro l’omotransfobia e ha rimarcato: “Bene Zan, mettiamo nel codice penale una semplice aggravante, un solo articolo per le discriminazioni basate sull’identità di genere, metterebbe d’accordo tutti e andrebbe in Deliberante in 12 ore”.

Insomma dentro il partito di Berlusconi il dibattito è aperto e qualcuno ha anche parlato di una vera e propria spaccatura. Ma sono accuse rigettate dalla Ronzulli, per cui “non è che Forza Italia sia spaccata, è un partito liberale che concede al singolo deputato o senatore di avere sui temi etici idee personali. Non è un regime dove fanno tutti la stessa cosa. Su questi temi, come il fine vita, il singolo si esprime e dice la sua. Possiamo parlare di sensibilità diverse? Sì, per fortuna ci sono e nel mio partito sono libere di essere espresse”.

E allora non è detto che il fermento vivo dentro Forza Italia sia necessariamente male, a questo punto non solo per la democraticità di un partito, dove ogni tanto si possono avere anche idee diverse, soprattutto su certi temi, ma anche per il futuro del disegno di legge ideato e proposto da Zan. La prossima tappa sarà il Senato dove il Ddl Zan potrebbe contare su nuovi alleati, oltre a Movimento 5 Stelle e Partito Democratico.

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