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Giovedì, 28 Marzo 2024
Scontro continuo

L'addio al Ddl Zan

La discussione (forse) riprenderà a settembre, in piena campagna elettorale: la legge antiomofobia sparisce dal calendario parlamentare

Non c’è pace per il Ddl Zan che vuole punire i reati di odio contro le persone gay e transessuali. Quando sembrava fatta dopo l’uscita dal pantano della Commissione, adesso, quando si trattava di calendarizzare la discussione all’aula del Senato, arriva l’ennesimo stop. Infatti ieri sera, al termine di una conferenza di capigruppo infuocata, durante la quale si sarebbero anche sentite le urla nei corridoi, i capi dei partiti hanno votato all’unanimità un calendario che non prevede l’esame e il voto del testo prima della pausa estiva. Dunque se ne riparla a settembre, quando non sarà così semplice riprendere le fila della proposta di legge del deputato democratico Alessandro Zan. 

Lo scontro si sarebbe consumato fra Movimento 5 Stelle, Pd e Leu da una parte e dall’altra Italia Viva con Davide Faraone che aveva annunciato di voler riportare il testo nell'Aula di Palazzo Madama prima della pausa estiva con l’idea di sempre: trovare un accordo con le destre per approvare subito una legge. che coinvolga anche il centrodestra, per poi accelerare sull'approvazione del testo. Un’idea che non ha fatto breccia nel muro della sinistra che, da sempre, ha detto di non essere disponibile a trovare un compromesso al ribasso e si dice pronta ad andare ma senza modifiche al Ddl Zan. Il risultato è che, come ha spiegato anche Faraone, "da oggi i diritti sono ufficialmente in vacanza: la proposta di Italia viva di cercare l'Intesa e portare in Aula già domani il ddl Zan non ha trovato adesioni". 

Dunque il solito scambio di accuse in cui i due fronti, sotto gli occhi di una destra silenziosa, si tacciano di non avere reale intenzione di portare a compimento una legge conto le violenze a sfondo omofobo. E se Faraone è convinto di averci provato, è durissima la presa di posizione della senatrice Alessandra Maiorino del Movimento 5 Stelle, per cui "ancora una volta Italia Viva si aggiudica la medaglia d'oro nelle discipline balle quotidiane e tatticismo di palazzo. Nella conferenza dei capigruppo Italia Viva non ha chiesto la calendarizzazione immediata del Ddl Zan e ha rimandato a generiche riunioni di maggioranza per trovare un'intesa. Dopo settimane di paralisi, dovuta innanzi tutto a Italia Viva che prima vota la legge e poi fa sponda con la destra anti diritti, Faraone propone vertici nella sede sbagliata. Se Italia Viva utilizzasse le stesse energie che usa per fare polemica e fare cinici calcoli per portare a casa il provvedimento, la questione sarebbe già chiusa da tempo". 

In mezzo c’è Forza Italia che punta il dito contro il Partito Democratico. Se non si riuscirà ad approvare una legge la colpa sarà del Pd che insiste su un testo che non ha i numeri" ha detto afferma Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, rimarcando come "il centrodestra ha presentato una sua proposta, a mia prima firma, per il contrasto dell'omotransfobia. Non si può imporre il ddl Zan, pensato male e scritto peggio, a tutti i costi come vuole fare qualcuno". 

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