Nunzia De Girolamo si dimette e sbatte la porta: "Il governo non mi ha difeso"

ROMA - Aveva incassato, si era difesa e sembrava avere superato il peggio. Ma, evidentemente, a Nunzia De Girolamo non è andato giù il silenzio di colleghi, e anche avversari, di governo. Così, quando lo scandalo su nomine e appalti alla Asl di Benevento sembrava solo un ricordo, il ministro ha stupito tutti rassegnando le proprie dimissioni. 

La nota della parlamentare del Nuovo Centrodestra è arrivata nella serata di domenica come un fulmine a ciel sereno. "Ho deciso di lasciare un ministero - si sfoga l'ex numero uno delle Politiche Agricole - e di lasciare un governo perché la mia dignità vale più di tutto questo ed è stata offesa da chi sa che non ho fatto nulla e avrebbe dovuto spiegare perché era suo dovere prima morale e poi politico". Quindi, conclude una delusa De Girolamo "non posso restare in un governo che non ha difeso la mia onorabilità". 

Fredda la reazione del Pd, le cui presenze in Aula nel giorno della "difesa parlamentare" erano state abbastanza esigue. "Prendiamo atto delle dimissioni del ministro De Girolamo - ha commentato Lorenzo Guerini, portavoce della segreteria Pd - Ma ora il partito è impegnato a portare a casa un percorso di riforme, legge elettorale, Titolo V, Senato gratis per il Paese e i suoi cittadini". 

Intanto, Angelo Leone, il legale dell'ormai ex ministro, ha voluto precisare che la De Girolamo non è indagata. "Non è iscritta nel registro degli indagati della procura di Benevento e nè io, nè l'avvocato Pecorella, abbiamo ricevuto convocazioni in Procura - ha chiarito l'avvocato - Le sue dimissioni, pertanto, sono di natura esclusivamente politica e non hanno alcuna attinenza con la vicenda giudiziaria".