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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Impresentabili, De Luca denuncia Rosy Bindi: "Mi ha diffamato"

Il neo eletto governatore della Campania querela la presidente della Commissione antimafia dopo la diffusione della lista degli "impresentabili". Sono tre i reati contestati. E Bindi replica: "E' un atto puramente strumentale"

ROMA - Detto, fatto. Come annunciato venerdì scorso subito dopo la diffusione della lista dell'Antimafia sui cosiddetti "impresentabili", Vincenzo De Luca ha presentato querela nei confronti della presidente Rosy Bindi. 

Quello compiuto dall'ex sindaco di Salerno è stato il primo atto da presidente eletto della Campania (per l'ufficializzazione bisognerà aspettare la proclamazione della Corte d'Appello). De Luca si è recato in Questura a Salerno ieri alle 13.20 - ha comunicato una nota del suo ufficio stampa - "per presentare formale denunzia-querela nei confronti dell'On. Rosaria Bindi. Con tale atto si chiede alla Procura della Repubblica di Roma di procedere penalmente nei confronti dell'onorevole Rosaria Bindi per i reati di diffamazione, attentato ai diritti politici costituzionali e abuso d'ufficio".

Lunedì sera, intervenendo a Piazza Pulita, la presidente dell'Antimafia aveva chiesto le scuse del Pd per la levata di scudi contro di lei, affermando di aver fatto solo il suo dovere. "Quella di De Luca è una denuncia priva di ogni fondamento, un atto puramente strumentale, che ha scopi diversi da quelli che persegue la giustizia e che pertanto non mi crea alcuna preoccupazione", ha replicato l'onorevole Bindi.

Su Bindi piovono anche altre due querele, quella di Sandra Lonardo Mastella (Forza Italia) e di Luciano Passariello (Fratelli d'Italia). Candidata nella lista di Forza Italia a Benevento e non entrata in Consiglio Regionale nonostante abbia raccolto oltre diecimila preferenze, Lonardo ha dato mandato ai suoi legali di "querelare Bindi per diffamazione e attentato alla Costituzione", aggiungendo che la presidente dell'Antimafia "ha abusato del suo ruolo istituzionale" e che "dovrebbe avvertire il dovere di dimettersi". Identica decisione da parte di Luciano Passariello, che è riuscito ad entrare in Consiglio con quasi seimila preferenze.

I REATI CONTESTATI - La denuncia è per "diffamazione, attentato ai diritti politici costituzionali e abuso d'ufficio". Secondo i legali di De Luca, nel momento in cui la Commissione ha reso pubblici i nomi della lista è andata al di là di quella missione consultiva cui si sarebbe dovuta attenere fungendo da supporto ai partiti sui criteri da seguire nelle candidature. La diffamazione consisterebbe anche nell'aver accostato il nome di De Luca a reati di tipo mafioso dato che l'organismo in questione che lo ha giudicato "impresentabile" è la Commissione Antimafia. In qualche modo - spiegano dall'entourage del neo presidente della Regione Campania - De Luca apparirebbe dunque come un soggetto responsabile di condotte riconducibili ad attività mafiosa. L'abuso d'ufficio sarebbe legato a una violazione della legge costitutiva della Commissione la quale sostanzialmente affida all'organismo Antimafia compiti di monitoraggio e di attività ispettiva e non di magistratura. Infine l'ipotesi di attentato ai diritti politici costituzionali. De Luca ritiene che l'iniziativa della Bindi abbia deviato il legittimo corso del consenso andando a influire - a due giorni dalle elezioni - sulla formazione della volontà popolare.

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