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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lega e 5 stelle, spallata alla Ue: "No condono del debito, ma riscriviamo le regole"

Claudio Borghi, economista della Lega, precisa il senso della proposta contenuta nel contratto tra M5s e Lega a proposito del debito italiano: "Chiediamo un cambio delle regole contabili per i titoli acquistati dalla Bce"

"Nel programma è contenuta la proposta che il governo italiano si attiverà per proporre che in sede Ue, i titoli di stato di tutti i Paesi europei, ricomprati dalla Bce, non vengano computati nel rapporto debito-Pil". È questo, come ha riferito il deputato della Lega, Claudio Borghi, uno dei punti di politica economica contenuti nel 'contratto di governo' ultimato oggi - per la gran parte - dal tavolo tecnico della Lega e dei 5Stelle.

L'economista che del tavolo ha fatto parte, spiega il principio che l'eventuale governo Salvini-Di Maio vorrebbe portare a Bruxelles.

"Se la Bce ricompra, come ha fatto e continua a fare, dei titoli di stato con moneta da essa creata, i titoli sono virtualmente ritirati dal mercato. Per cui questi titoli non vengono computati nel rapporto debito-Pil. Non facciamo nulla di anormale, perché andremmo a considerare il debito al netto degli acquisti effettuati dalla Bce. Dal punto di vista della contabilità questa mi sembra una regola più corretta, perché parleremmo di un debito al netto del debito riacquistato dalla Bce".

"Negli altri Paesi che non hanno la Bce - ha proseguito Borghi - e non hanno un sistema monetario comune, il debito non è considerato un problema. La Bank of Japan detiene il 40% del debito pubblico del Giappone e non gli interessa. Nessun Paese dell'Unione ha percorso questa strada ma ci si pensa. Questa tanto per capirci è una proposta che ha indicato il premio Nobel per l'Economia, Joseph Stiglitz. Anzi la sua è ancora più radicale perché propone la cancellazione del debito".

"Questa storia che l'Italia andrebbe in bancarotta se gli stranieri non comprassero il nostro debito attraverso l'acquisto dei titoli, è un'illusione dovuta all'interdipendenza dei mercati. E' vero che i tedeschi comprano i nostri titoli ma noi facciamo altrettanto con i loro e la stessa cosa è per i fondi di investimento. In questo momento gran parte degli acquisti li fa la Banca centrale. Ma a chi viene in mente di comprare i Bot che sono a tasso negativo, se non alla Bce?"

"Agitare il pericolo di un ammutinamento dei mercati è una falsità. È la Bce che fa queste operazioni. Se la Bce che è la Banca centrale europea si rifiuta di comprarci i titoli, allora sì che lo spread sale a 5000. Oggi non è successo niente... lo spread di quanto è salito 10-20 punti?".

"È con le regole in vigore attualmente, con meccanismi come il bail in, che i risparmiatori ci hanno rimesso. Per noi la tutela dei risparmiatori è una cosa essenziale, per questo facciamo questa proposta. Certo l'Italia non può attuare unilateralmente ciò che proponiamo, deve essere una strategia comune che è interesse dei Paesi europei adottare", ha concluso.

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