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Venerdì, 19 Aprile 2024
La conferenza stampa

Draghi chiude (ancora) al secondo mandato e rilancia il Pnrr: "Rivederlo? Quasi tutto già bandito"

Le parole del premier dopo l'approvazione in Consiglio dei ministri del decreto Aiuti ter. Via libera a interventi da 14 miliardi. I punti del nuovo provvedimento, la stoccata ai partiti e il parere sull'Italia che verrà

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all'unanimità al decreto Aiuti ter. Si tratta di un pacchetto di misure in favore di famiglie e imprese, piegate dai rincari. "Il decreto di oggi è di 14 miliardi, il decreto Aiuti bis all'esame delle Camere è di 17. La somma si avvicina allo scostamento che veniva chiesto da alcune forze politiche. L'andamento dell'economia italiana ci consente di aiutare famiglie e imprese senza fare uno scostamento dei conti pubblici", ha detto Draghi che ha incontrato la stampa con il ministro dell’Economia e delle Finanze Franco e della Transizione ecologica Cingolani. 

Draghi stesso ha fatto un quadro di quanto fatto finora. Sommando i fondi del decreto Aiuti ter alle risorse stanziate con i precedenti interventi, si arriva alla cifra di 60 miliardi di euro, "pari a 3.5% del Pil. Questo - ha precisato - ci pone tra i Paesi che hanno speso di più in Europa per fronteggiare l'emergenza energetica e l'inflazione". 

Nelle parole di Draghi un plauso al lavoro del ministero dell'Economia, guidato da Franco. "Mi auguro - ha sottolineato - che il prossimo Governo abbia un ministro bravo come lui. Samo riusciti a sostenere l'economia riducendo l'indebitamento, abbiamo messo le basi per una crescita, è stata una gestione esemplare".

Da Draghi, che ha risposto alle domande dei cronisti, un sibillino commento sul suo futuro. "E' disponibile a un secondo mandato?" la domanda della stampa. "No", l'immediata risposta di Draghi con un sorriso accennato. Per poi sottolineare: "Questo Governo è nato per fare, non per restare".

La conferenza è stata l'occasione per qualche frecciata, rigorosamente col registro dell'elegante ironia, ai partiti. Lega e % Stelle in primis.

Decreto Aiuti ter: nuovi bonus e proroga del taglio delle accise sui carburanti

L'accelerazione sul Pnrr  

Draghi ha parlato di un Consiglio dei ministri "molto ricco di provvedimenti, leggi, interventi a sostegno in molti campi. Prima di tutto aiuti alle famiglie e alle imprese per la crisi energetica, il caro bollette e più in generale il caro vita. Poi abbiamo accelerato l'attuazione del Pnrr sulle riforme strutturali con l'obiettivo di raggiungere il maggior numero di obiettivi prima del prossimo Governo e, come terzo punto, per dare attuazione alla diversificazione energetica dal gas russo e verso le fonti rinnovabili". 

Sul fronte energia il via libera al rigassificatore di Piombino è definito " essenziale, una questione di sicurezza nazionale" Sul fronte della diversificazione energetica vengono anche sbloccati "altri sei parchi eolici che si aggiungono ai 45 già autorizzati. Ne restano pendenti altri 14 che contiamo di autorizzare nelle settimane che ci restano prima della fine del Governo". 

Il Pnrr continua a essere la via mestra per Draghi: "Occorre continuare con il Pnrr, è il più grande canale che abbiamo di investimenti pubblici".

Quanto alla revisione (eventuale) del Pnrr stesso, Draghi è netto: "Tema di campagna elettorale, lo lascio un po' da parte. Ma  - ha aggiunto -cerchiamo di capire... Si può rivedere ciò che non è stato bandito, e siccome è stato quasi tutto bandito, c'è poco da rivedere. Se ci sono progetti che possono essere sostituiti con altri, non credo sia un problema. Ma affronterei la questione non come fatto ideologico ma pragmatico. Da quando il Pnrr ci è stato dato è cambiato tutto, ciononostante molti progetti sono andati avanti. Detto questo, si veda... Non riesco a capire come possa diventare una questione così dirimente per il futuro politico del Paese, ma sapete mi mancano un po' alcune percezioni... ".

L'affondo a Mosca: "L'Italia non si fa battere da pupazzi prezzolati"

Inevitabile un passaggio sulla vicenda dei fondi russi a partiti di altri Paesi. "Ho chiesto al segretario di Stato americano Blinken - ha spiegato Draghi - cosa sapesse, sostanzialmente mi ha confermato l'assenza di forze politiche dalla lista dei destinatari di finanziamenti russi. La democrazia italiana è forte, non è che si fa abbattere dai nemici esterni o dai loro pupazzi prezzolati. Dobbiamo essere fiduciosi nella nostra democrazia. È chiaro che negli ultimi vent'anni il governo russo ha portato avanti un'opera di corruzione in molti Paesi europei e negli Stati Uniti, sono cose note"

Fondi russi ai partiti, la precisazione di Draghi

Maltempo nelle Marche: "Cinque milioni per i primi interventi"

Aprendo la conferenza, Draghi ha ricordato le vittime dell'ondata di maltempo delle Marche (E' stato dichiarato lo stato di emergenza, ndr). "Sono stati stanziati 5 milioni di euro per i primi interventi - ha annunciato - ma poi stamattina parlato ho anche con il presidente della Regione e assicurato che il Governo farà tutto ciò che è necessario".

"Sosteniamo i più deboli"

Draghi ha illustrato i punti salienti del decreto, rivendicando ancora una volta la logica che ha guidato l'Esecutivo in questi mesi: "Sostegno ai più deboli, alle piccole e medie imprese, questa è l'agenda sociale del Governo che ho avuto l'onore di presiedere".

Draghi ha ricordato l'inserimento "del tutto inatteso" nel dl del "contributo di 150 euro per tutti quelli che guadagnano meno di 20mila euro, inclusi gli incapienti" e il fatto che per l'energia "centinaia di migliaia di Pmi avranno accesso al credito d'imposta".  

Nuove regole per i prestiti alle imprese

"Il sistema bancario nella personalità di alcune grandi banche ha mostrato disponibilità a lavorare per il Paese", ha sottolineato Draghi, spiegando che nel decreto Aiuti Ter vi è una norma che prevede per le aziende, per affrontare il caro energia, "prestiti al tasso del Btp senza commissioni aggiuntive agli imprenditori che si presenteranno per il pagamento della bolletta ma anche per il capitale circolante. La garanzia sarà gratuita. Siccome la rateizzazione delle bollette è complicata questo equivalente a una rateizzazione".. 

"Non ci sono sintomi di recessione"

Positive le valutazioni sull'andamento dell'economia. Per la crescita "le previsioni internazionali prevedevano 3 e siamo già a 3,5, l'anno prossimo prevedono una mezza recessione, ma il Fmi vede uno 0,6%. Chiaramente c'è un rallentamento ma ancora non credo si possano vedere i sintomi di una recessione", ha detto Draghi.

"Sulla delega fiscale Governo leale, un partito no" 

"C'era un accordo con tutte le forze politiche, cioè che la delega fiscale sarebbe stata votata il 7 settembre. Il Governo si è impegnato a non scrivere i decreti delegati fino alla data delle elezioni. Il Governo ha mantenuto la sua parola. Tutte le forze politiche, tranne una che non ha mantenuto la sua parola e non l'ha votata, ha detto Draghi rispondendo a una domanda sulla delega fiscale. "La prima riflessione da fare è quindi che noi abbiamo cercato di fare il possibile. Non mantenere la parola data non è il metodo di questo governo, c'è una grossa differenza tra chi la mantiene e chi no".

Non è però detta l'ultima parola. "Ho parlato con Casellati (la presidente del Senato, ndr) oggi - ha spiegato Draghi -, mi ha detto che farà la conferenza dei capgruppo la prossima settimana per vedere se si potesse calendarizzare in Senato". Quindi ancora un filo di speranza c'è: se non si dovesse trovare l'accordo perchè c'è una forza politica che si oppone si va in Aula, se i capigruppo sono d'accordo, e si vota sulla calendarizzazione".

"Caos scuola? Previsioni sbagliate"

Un passaggio del premier Draghi è stato rivolto alla scuola. "Il ministro Bianchi (annunciando la riforma degli istituti tecnici, ndr) ha detto che le scuole si sono aperte in buon ordine: tutti gli insegnanti erano presenti, malgrado le previsioni di disastri, rivelatisi tutte sbagliate. Questo perché il ministro ha cominciato a lavorare a gennaio, non due mesi prima", ha sottolineato.

I ministri del prossimo Governo

Da Draghi nessuna previsione sul futuro, sul post elezioni. Si è detto "fiducioso negli italiani" e poi un passaggio sul futuro dei "suoi" ministri: "Il Governo ha lavorato bene perché poteva contare su dei bravissimi ministri, vedrei bene la conferma di tutti loro perché lavoreranno e lavorerebbero altrettanto bene" se impiegati in un altro Governo.

Se da un lato non ci sono previsioni sul futuro Esecutivo e c'è la reiterata e dichiarata volontà di non entrare nel merito della campagna elettorale, c'è anche la stoccata non tanto velata ai partiti. "Nei rapporti internazionali - ha detto con chiarezza - occorre essere trasparenti, ci vuole coerenza nelle posizioni internazionali, non capovolgimenti o giravolte: non si può votare a favore dell'invio di armi all'Ucraina, e poi dire che non si è d'accordo; o ancora peggio inorgoglirsi dell'avanzata ucraina dopo che si è contro l'invio delle armi: si voleva che si difendesse a mani nude? Questo fa il prestigio internazionale di un Paese: la coerenza e la trasparenza. La loro mancanza indebolisce il Paese. E quando si indebolisce di fuori si indebolisce anche dentro e viene a mancare quell'atmosfera e quell'ambiente che serve per la crescita".  

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