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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Il decreto legge anti rave arriva in Senato

Si va verso l'elezione dei presidenti delle commissioni permanenti. Lo ha detto la vice presidente del Senato Mariolina Castellone

È ancora al centro della polemica politica il nuovo decreto legge sui rave party che oggi è arrivato al Senato. La maggioranza di governo ha sessanta giorni di tempo per tramutarlo in legge. Pena la decadenza della norma stessa che, nel frattempo però, è operativa a tutti gli effetti. 

La decisione del governo Meloni contro i rave fa parte del primo decreto che contiene una serie di questioni, fra cui anche il reintegro dei medici no vax e il carcere ostativo. Il titolo del Dl dice tutto: "Misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, nonché in materia di entrata in vigore del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, di obblighi di vaccinazione anti Covid e di prevenzione e contrasto dei raduni illegali". 

Il grosso della polemica però riguarda la parte che vuole impedire i raduni di almeno cinquanta persone. Dall'opposizione l'hanno giudicata una norma liberticida perché rischia di andare a intaccare anche le manifestazioni politiche e di dissenso, come per esempio le occupazioni delle scuole. Tanto che è lo stesso governo ad aver frenato, dichiarandosi intenzionato a circoscrivere la fattispecie di reato con i lavori parlamentari, in modo da renderla efficace solo in riferimento ai raduni dedicati alla musica techno, solitamente in aree occupate abusivamente e con rischi per la sicurezza dei presenti. Sotto la lente anche il minimo e il massimo delle pene previste dalla legge perché, con i sei anni di carcere previsti dalla norma, sono ammesse le intercettazioni. La cosa fa storcere il naso non solo alle opposizioni ma anche a una parte del governo. Tanto che oggi è stato proprio il ministro degli Interni Matteo Piantedosi a dire che "basterebbe portare la pena sotto i cinque anni". 

Verso la formazione delle commissioni 

Intanto si va verso la formazione delle Commissioni permanenti a Palazzo Madama. Le ha convocate proprio oggi la vice presidente del Senato Mariolina Castellone. Appuntamento per mercoledì 9 novembre alle ore 10,30. Alle ore 12 sono invece previste le riunioni per eleggere i presidenti delle stesse. Per questo entro domani, i gruppi "dovranno far pervenire alla presidenza le designazioni dei propri rappresentanti" per le commissioni permanenti, la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari e il Comitato della legislazione. Inoltre il Parlamento in seduta comune è convocato il 13 dicembre, alle 16, per l'elezione dei dieci componenti del Consiglio superiore della magistratura. 

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