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Giovedì, 25 Aprile 2024
La polemica

Decreto Rave, ultime ore per approvare (o affossare) la legge sui "raduni pericolosi"

Deve essere convertito entro mezzanotte, altrimenti decade. Ostruzionismo delle opposizioni. Cosa c'è nel provvedimento: dai rave alle multe per i no vax

Oggi, 30 dicembre 2022, è l'ultimo giorno utile per approvare il decreto Rave. Il primo decreto varato dal governo Meloni dal suo insediamento deve essere convertito in legge entro mezzanotte, in caso contrario decade. Il provvedimento non incide solo sui raduni, ma contiene anche norme sul contrasto al Covid e sulla giustizia. La premier Giorgia Meloni, nella conferenza stampa di fine anno, ha difeso il decreto rivendicandone con orgoglio il contenuto per "dare un segnale, una linea" ma le opposizioni hanno fatto ostruzionismo per farlo naufragare. Vediamo cosa contiene il decreto e cosa succede oggi.

Cosa c'è nel decreto Rave  

Il decreto introduce nel codice penale il reato di 'Rave party'. Prevede la reclusione da tre a sei anni e la multa da euro 1.000 a euro 10.000 per "chiunque organizza o promuove l'invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento", quando dall'invasione "deriva un concreto pericolo per la salute pubblica o per l'incolumità pubblica a causa della inosservanza delle norme in materia di sostanze stupefacenti ovvero in materia di sicurezza o di igiene degli spettacoli e delle manifestazioni pubbliche di intrattenimento, anche in ragione del numero dei partecipanti ovvero dello Stato dei luoghi". Prescritta la confisca "delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato" e "delle cose che ne sono il prodotto o il profitto".

Il decreto autorizza il reintegro anticipato degli operatori sanitari non in regola con le vaccinazioni contro il Covid. La precedente legge prevedeva il reintegro a fine 2022, col decreto questa data è stata anticipata. Il dl sospende fino al 30 giugno 2023 le sanzioni per i non vaccinati. 

Ci sono poi le nuove norme sull'ergastolo ostativo. Si prevede che ai benefici penitenziari sono ammessi i condannati per reati contro la Pubblica amministrazione anche se non hanno collaborato con la giustizia. Si prevede anche l'innalzamento della durata del periodo di pena da espiare per l'accesso alla liberazione condizionale e l'allungamento della durata della libertà vigilata (dieci anni, anziché cinque) in caso di condanna all'ergastolo. Ha ottenuto il via libera un emendamento del Terzo polo, col voto favorevole del governo, che porta alla cancellazione della legge Spazzacorrotti dell'ex ministro Bonafede sulla prescrizione. 

L'ostruzionismo messo in atto da Pd, M5S, Verdi e Sinistra ha rallentato pesantemente i lavori. Tanto che il governo ha posto la questione di fiducia, incassando l'ok. Anche dopo il via libera alla fiducia, le opposizioni sono ricorse a tutti i mezzi a disposizione consentiti dal regolamento per tentare di non convertire in legge il decreto. Ostruzionismo proseguito con l'iscrizione in massa alle dichiarazione di voto. Da qui la scelta della maggioranza di chiedere e ottenere la seduta fiume (interrotta solo dall'informativa urgente del ministro della Salute sulla recrudescenza dei casi Covid in Cina e le nuove misure adottate dal governo), sembra invece esclusa la "ghigliottina" per tagliare i tempi del dibattito. Stamani si continua e il clima si annuncia incandescente.

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