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Sabato, 20 Aprile 2024
Le nuove regole

Regole più stringenti per le Ong e misure per l'ex Ilva: cosa prevede il nuovo decreto Sicurezza

Dopo due ore di riunione il Cdm ha approvato le nuove regole sui migranti e misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale

Via libera del Consiglio dei ministri a un nuovo codice di condotta per le Ong che effettuano attività di soccorso nel Mediterraneo. Il decreto Sicurezza appena approvato dal governo Meloni, dopo due ore di riunione del Cdm, prevede sanzioni e norme di comportamento più stringenti per le organizzazioni di salvataggio dei migranti in mare. Con il decreto legge arrivano anche misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale (vedi ex Ilva di Taranto). Rimandati alla settimana prossima, invece, i provvedimenti sulla violenza di genere e le baby gang.

Nel frattempo il clima in Parlamento si fa sempre più incandescente non solo per la Manovra economica (il governo ha posto la fiducia in Aula al Senato) ma anche per il decreto Rave, che decade se non convertito in legge entro il 30 dicembre 2022.

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Ong, le navi devono avere idoneità tecnica

Prima di tutto le navi delle Ong che effettuano i soccorsi in mare devono essere "in possesso dei requisiti di idoneità tecnico-nautica alla sicurezza della navigazione". Questo è uno degli elementi contenuti nella bozza del decreto sull'immigrazione uscito dal Consiglio dei ministri. La bozza - diffusa dall'Ansa - prevede anche "iniziative volte a informare le persone prese a bordo della possibilità di richiedere la protezione internazionale", per far sì che sia il Paese di bandiera della nave a farsi carico dei migranti.

"Il transito e la sosta di navi nel mare territoriale sono comunque garantiti ai soli fini di assicurare il soccorso e l'assistenza a terra delle persone prese a bordo a tutela della loro incolumità". Il porto assegnato dalle autorità deve essere "raggiunto senza ritardo per il completamento dell'intervento di soccorso".

Dl Ong: le sanzioni

Previste sanzioni più pesanti per le Ong che non rispettano le regole, che vanno dalla sospensione per 20 giorni alla confisca dell’imbarcazione, fino a multe salatissime. Le sanzioni si applicano al comandante della nave e in solido all'armatore e al proprietario: vanno dai 2mila ai 10mila euro. Si applicano quando le Ong "non forniscono le informazioni richieste dalla competente autorità nazionale per la ricerca e il soccorso in mare o non si uniformano alle indicazioni della medesima autorità. Alla violazione segue il fermo amministrativo per venti giorni della nave utilizzata per commettere la violazione" e in caso di reiterazione si arriva alla confisca dell'imbarcazione. "All'irrogazione delle sanzioni accertate dagli organi addetti al controllo, provvede il prefetto territorialmente competente".

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Ex Ilva, 680 milioni per aumento capitale

Il Consiglio dei ministri ha esaminato ed approvato anche il decreto legge recante 'Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale' presentato dal Ministero per le Imprese e il Made in Italy e dal Ministero della Giustizia, composto da 10 articoli. Il decreto, si legge in una nota del Dicastero di via Veneto, prevede per l'ex Ilva che i 680 milioni, già stanziati, possano essere utilizzati fin d'ora quale finanziamento soci convertibile in futuro aumento di capitale. Il dl prevede inoltre modifiche alla normativa per la attivazione delle procedure per l'amministrazione straordinaria in caso di insolvenza della società.

Convocato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso il tavolo ex lva "in data 19 gennaio con la partecipazione delle forze sociali, sindacati e associazione produttive, rappresentanti degli Enti locali, azionisti pubblici e privati in cui l'azienda illustrerà i piani di sviluppo e gli impegni industriali e occupazionali".

Violenza di genere e baby gang

Rimandate alla settimana prossima invece le decisioni su baby gang e femminicidi. Si va verso un nuovo pacchetto di norme per combattere la violenza sulle donne, che prevede tra le altre cose l'arresto obbligatorio in alcuni casi anche senza la flagranza, il carcere per chi manomette il braccialetto elettronico e l'ampliamento dello strumento dell'ammonimento del questore per gli stalker. Il governo vorrebbe introdurre pene più severe per chi non rispetta i provvedimenti e una ulteriore stretta sulle misure mirate a prevenire gli episodi di violenza, come ad esempio il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima in questione.

Per le baby gang, fenomeno ormai sfuggito al controllo, si pensa ad una daspo per i minorenni, per impedire ai giovani violenti di frequentare alcune aree, locali pubblici e zone della movida. Si valuta anche il divieto di utilizzo dello smartphone, mezzo con il quale il "branco" organizza le proprie azioni.

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