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Giovedì, 25 Aprile 2024
L'iniziativa

Una legge contro il Deepnude: il programma che "spoglia" le donne e diffonde le foto sul web

La preoccupazione è che questa nuova pratica di violenza di genere possa diffondersi e allora serve una legge. La prima a proporla è Sabrina De Carlo (M5S) che a Today spiega: "Il problema c'è ma non è compreso nel revenge porn"

Un reato specifico per chi invia, pubblica, cede o comunque fa girare immagini di donne nude manipolate con strumenti tecnologici e riconducibili a persone precise. E’ la nuova proposta di legge della deputata del Movimento 5 Stelle Sabrina De Carlo che ha deciso di dichiarare guerra ad uno degli ultimi fenomeni di violenza sulle donne: il “Deepnude”, cioè la pratica digitale attraverso cui si ricrea con estrema perfezione la foto senza veli di una qualsiasi donna, partendo da una qualsiasi immagine, per essere poi diffusa in rete. Il fenomeno aveva spaventato nell’estate del 2019 quando era spuntata una app e un programma, che vennero subito ritirati dagli ideatori, mentre alcuni forum digitali in cui si faceva pratica di deep nude vennero chiusi. Ad oggi la pratica non è scomparsa ed esiste nel sottobosco del dark web e di alcuni canali dei social network. La Polizia Postale conosce il fenomeno e lo sta monitorando tra quelli in potenziale evoluzione. Seppur non ci sia emergenza, per la pentastellata è un pericolo da arginare prima possibile. Manca una normativa, come quella del reveng porn, per questo ha pensato ad una legge.

Deepnude, la proposta di legge dal Movimento 5 Stelle

La proposta, che deve essere ancora incardinata in Commissione Giustizia della Camera, vede l’inserimento nel codice penale dell’articolo 612- quater, che prevede una multa da 6.000 a 16.000 euro e la reclusione da due a sette anni per chi invia, cede, pubblica o diffonde immagini manipolate di nudo appartenenti a persone fisiche riconoscibili, attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici e di applicazioni, allo scopo di trarre in inganno l’osservatore. La pena è aumentata nel caso in cui il fatto è commesso da un parente e la persona offesa ha sei mesi di tempo per presentare querela.

“In Italia non è mai stato considerato il problema, noi del Movimento 5 Stelle siamo sempre stati in prima linea per la legge sul revenge porn, ma che non comprende il deep nude. – ha spiegato proprio la deputata Sabrina De Carlo -  E’ un problema perché è una tecnologia che esiste e ci sono state anche delle app dedicate, che hanno coinvolto soprattutto donne comuni, tra cui anche adolescenti. Dobbiamo impedire che certe immagini possano circolare e che magari i più giovani pensino che far girare certe foto possa essere la normalità. Ma serve una norma perché, il giorno in cui vi sia una vittima di questa pratica, deve avere la possibilità di denunciare, ma una denuncia può avere seguito solo se c’è una norma di riferimento. Cosa che in questo momento manca in Italia”.

Manca anche perché in Italia non è molto diffuso. E’ sicuramente più conosciuto in alti paesi, come ad esempio la Virginia, negli Stati Uniti d’America, dove nel luglio 2019 hanno messo fuori legge il deep fake con una norma che lo parifica al revenge porn.

Sabrina De Carlo-2

Deepnude, l'intelligenza artificiale per denudare le donne

Quello che sembra a tutti gli effetti un incubo fantascientifico è diventato realtà alla fine del 2019 quando è stato lanciato un programma e una app in grado di modificare le foto di donne vestite o seminude, magari in costume, ricreando la foto di quella donna completamente nuda. Non un banale fotomontaggio che avrebbe riconosciuto chiunque. L’applicazione é in grado di riprodurre con estrema perfezione le parti intime del soggetto attraverso un’intelligenza artificiale che studia in maniera meticolosa le luci, le ombre, le grandezze, i rilievi di ogni forma della foto originale. Da lì, il programma, potendo contare su un database di migliaia foto di donne nude, non si limita a sostituire le parti coperte con un seno o una vagina copiata. No, è in grado di ricrearle completamente da nuovo. Di fatto ha imparato come si crea un corpo femminile e lo fa. Riproduce l’immagine del soggetto, restituendo alla foto della donna coperta, le sue forme ideali da nuda.

Come è possibile? Grazie ad un algoritmo open-source: una vera intelligenza artificiale. Inizialmente veniva usata per trasformare dei disegni grossolani o delle bozze in veri ritratti. Dal punto di vista tecnico il metodo è lo stesso. Ma poi è arrivata l’idea di utilizzarla per “spogliare” le donne dalle vecchie pubblicità anni ’80 in cui si proponeva la vendita di fantomatici occhiali a Raggi X in grado di guardare oltre i vestiti. Infatti l’ideatore del deep nude, rimasto sempre anonimo, ha dichiarato di essersi ispirato proprio a quell’immagine fumettistica. Così l’ispirazione vintage e la tecnologia hanno dato vita all’app capace di trasformare una donna vestita in una donna nuda.

Di fatto è l’evoluzione erotica del deep fake, programmi in grado di sostituire il volto di qualsiasi soggetto presente in un video con quello di un altro senza che vi siano imperfezioni. E anche in quel caso, il deep fake era nato per sostituire ai volti delle pornostar in azione quelli di celebrità, stuzzicando la fantasia di chi avrebbe voluto vedere un’attrice di Hollywood o una fotomodella in un atto sessuale che, in verità, non c’era mai stato. Qui siamo oltre con le fotografie. Col deep nude si ricrea una immagine nuova, realistica, con la parte nuda pensata da zero. Pezzettino per pezzettino, l’app riproduce l’immagine della nudità perché ha imparato come è fatto un seno e lo ricrea come frutto della sua elaborazione digitale.

Deepnude, il pericolo dai social e dal darkweb

Si può solo immaginare che cosa sia possibile fare allora con le immagini di qualunque donna seminuda, in costume da bagno o anche vestita. E infatti nell’estate 2019, l’app “Deepnude”, dopo essere uscita con una versione a pagamento, era stata ritirata dopo nemmeno 4 giorni. Ma ormai il danno era fatto. Tanto che su Telegram aveva anche spopolato, con quasi un milione di adepti, un bot dedicato proprio al Deep nude, capace di ricevere qualsiasi foto di donna per poi restituirla nel canale nella versione senza veli nell’arco di 30 secondi. Di fatto un vero fake, ma l’effetto psicologico su chi ricerca la nudità di quel preciso soggetto non è molto diverso da quello che sarebbe stato con una foto reale. In rete si sono diffuse altre versioni simili, attentando alla libertà delle donne perché così chiunque abbia una pubblicato una propria foto su un qualsiasi social, potrebbe ritrovarsi la propria foto nuda (seppur quella foto non sia mai stata scattata sul serio) diffusa sul web ed esserne assolutamente inconsapevole.

Ancora oggi, cercando sul web, è possibile trovare canali Telegram che promettono di regalare con cadenza settimanale foto di donne famose nude, mentre su alcuni siti pornografici ci sono ancora video tutorial che insegnano come usare i canali Telegram e i programmi di deep nude. In Italia il fenomeno non ha raggiunto numeri tali da parlare di emergenza, “ma non importa perché dobbiamo dar voce a chi è in difficoltà, dare loro la possibilità di rivolgersi con fiducia alle istituzioni, siano esse una, cento o migliaia di donne, conta poco” ha concluso la De Carlo.
 

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