Il ritorno di Di Battista e le condizioni per non spaccare i 5 stelle
L'ex deputato interviene agli Stati Generali del M5s e chiede "sei garanzie" per un suo coinvolgimento. E sono rivolte "anche al presidente del Consiglio e tutti i ministri"
Alessandro Di Battista si sente pronto a tornare "in prima linea" in politica e forte del consenso di "tante persone" chiede ai vertici del Movimento 5 stelle e al governo "sei garanzie", condizioni per un suo eventuale coinvolgimento. L'ex deputato le elenca durante gli stati generali del partito in un modo che ai più sembra un ultimatum per non spaccare il Movimento e prende il largo con una schiera di ortodossi pentastallati.
Di Battista enumera molte e precise condizioni per tornare a impegnarsi nel M5s. Se non verranno accettate guiderà la scissione?
— Marco Di Fonzo (@marcodifonzo) November 15, 2020
Le "sei garanzie" per un suo coinvolgimento, sono rivolte "anche al presidente del Consiglio e tutti i ministri".
- In primo luogo, Di Battista chiede "la revoca definitiva della concessione ai Benetton".
- Poi, "una presa di posizione chiara rispetto al tema dei conflitti di interesse tra sistema finanziario e gruppi mediatici", e "la risoluzione sul tema del conflitto di interesse tra politica e finanza", aggiunge, definendo "indecoroso l'ultimo esempio che riguarda l'ex ministro Padoan".
- "Tre - elenca - chiedo che venga scritto nero su bianco che non vi sia nessuna deroga al limite del secondo mandato per consiglieri regionali, parlamentari, parlamentari europei.
- Quattro: che, qualunque legge elettorale dovesse essere approvata, il Movimento 5 stelle si presentera' alle prossime elezioni politiche da solo.
- Cinque: che il Movimento non appoggera' mai una legge elettorale senza le preferenze, questo per togliere il potere di controllo alle segreterie politiche e per garantire a tutti i cittadini il sacrosanto diritto di scegliersi i loro portavoce, rappresentanti".
- "Sei - conclude -: per me e' un punto molto importante, e nessuno si senta attaccato, io sono solo innamorato del Movimento 5 stelle e della meritocrazia: l'istituzione di un comitato di garanzia cui parteciperanno iscritti e portavoce, ma non membri di governo, che scriva regole chiare e trasparenti su tutte le nomine in tutti i ministeri e nelle partecipate di Stato. E che nei prossimi sei mesi pubblichi una lista di tutte le nomine fatte dagli esponenti del M5s, con i curricula e i compensi".